Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-08616
presentata da
MAURIZIO TURCO
venerdì 7 dicembre 2012, seduta n.731
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
Gregory Perrucci, uno tra i più importanti produttori di vino Primitivo, titolare dell'azienda agricola Racemi (Manduria), in una lettera pubblicata dal quotidiano online «tre bicchieri», del Gambero Rosso, scrive: «Prima la riflessione: il settore vino, che fa registrare export da record, come può davvero crescere nelle sabbie mobili di una burocrazia "euro-imposta" e "italo-amministrata"? Le aziende spendono tempo e denari (dovrei dire: sprecano) per indicare su un registro con quale tipo di detergente sono stati lavati i locali di cantina e altre scempiaggini del genere, prescritte dal fatidico Haccp. Poi ci sono le comunicazioni obbligatorie per le Doc: da inviarsi a Valoritalia o alle Camere di commercio. Ogni minimo spostamento, taglio, manipolazione del proprio vino nella propria cantina deve essere comunicato e approvato da questi enti. Comunicare e pagare, aspettare e, solo dopo l'autorizzazione, pensare al vino. Lo scandalo delle dichiarazioni di produzione bloccate per il default del Sian-Agea, è un monumento all'eterna via crucis dei produttori. Ma gli esempi sono innumerevoli. In questi giorni ne vivo uno sulla mia pelle: il 2 gennaio scorso abbiamo richiesto alla Camera di commercio di Taranto di prelevare i campioni per la degustazione del doc da immettere in commercio. Risposta: abbiamo tante altre richieste e la Regione (Puglia) non ha ancora nominato la Commissione di degustazione. Tre giorni dopo gli ispettori della CdC arrivano in cantina: per prendere i campioni? No, per fare l'ennesimo controllo amministrativo. Avevamo già acquisito un ordine di 9 mila bottiglie da spedire in Svizzera per pronta consegna ma non avevamo più scorte di vino "autorizzato" dalla Cdc: occorreva che fosse prima analizzato e degustato e - ottenuta la relativa certificazione - imbottigliato e spedito. Abbiamo chiesto al cliente svizzero di aspettare 15 giorni di tempo. Solo che il tempo sta scadendo. Ora ho saputo che la commissione degustazione è stata nominata ma la CdC di un'altra provincia ha fatto opposizione e la Regione ha difficoltà a ratificare la nomina. Poiché si sono accumulate decine di domande di degustazione di vini doc il funzionario mi ha consigliato di inoltrare una protesta formale attraverso il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. Morale: sono passati i 15 giorni, il cliente svizzero reclama il vino, noi non possiamo spedirlo e perdiamo la vendita e forse il cliente stesso. Cala il fatturato, l'Italia perde export ma tutto l'apparato burocratico rimane indenne e scevro da ogni preoccupazione. Fino a quando ci sono i decreti e le convenzioni l'apparato è salvo!» -:
se e quali iniziative di competenza intenda prendere, fatte salve tutte le garanzie a tutela del consumatore, per evitare inutili e costose pratiche burocratiche. (5-08616)