ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08613

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 731 del 07/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: ZAZZERA PIERFELICE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 07/12/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 07/12/2012
VATINNO GIUSEPPE ITALIA DEI VALORI 07/12/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08613
presentata da
PIERFELICE ZAZZERA
venerdì 7 dicembre 2012, seduta n.731

ZAZZERA, PIFFARI e VATINNO. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

il 28 novembre 2012 si è abbattuta su Taranto una violenta tromba d'aria che ha devastato tutta l'area, provocando un morto, una quarantina di feriti e danni strutturali allo stabilimento siderurgico Ilva;

«Dallo stabilimento si sono levate un'enorme nube nera e fiamme altissime» (La Repubblica del 28 novembre 2012), nel reparto cokerie è crollato il camino delle batterie 1 e 2 ed una gru è caduta in mare;

«L'Azienda ha fatto sapere in una nota di aver messo in atto "tutte le procedure di emergenza generale" chiarendo che "non c'è stato nessun incendio, le fiamme visibili dall'esterno sono relative agli sfoghi di sicurezza provocati dalle candele di sicurezza degli impianti"» (9colonne del 28 novembre 2012);

l'Ilva ha anche precisato che «Tutte le emissioni dell'azienda sono sotto controllo» (Adnkronos del 28 novembre 2012);

agli interroganti invece risulta che l'area dello stabilimento interessata dal fenomeno sia stata gravemente danneggiata. Da alcune fotografie infatti si scorgerebbero lamiere, un edificio completamente crollato e personale tra le macerie che attraversa la zona della devastazione senza alcuna protezione;

alcuni operai sono stati impegnati nella messa in sicurezza della zona della banchina dove si trovava la gru divelta, mentre altri, insieme a tecnici comunali, si sono messi a lavoro «per bonificare e mettere in sicurezza la zona (Montermiti di Statte) dopo che si sono sprigionate fibre d'amianto dalle coperture di un capannone aziendale e di alcune abitazioni colpite [...] dalla tromba d'aria» (Ansa del 29 novembre 2012);

a due giorni dalla catastrofe, un operaio ha anche girato un video che riporta le operazioni per rimuovere l'amianto. Nel video, pubblicato su Il Fatto Quotidiano del 3 dicembre 2012, si vedono uomini vestiti con tute bianche e sacchi con l'etichetta A (contiene amianto);

il presidente del Fondo antidiossina onlus Fabio Matacchiera, ha dichiarato che sarebbero state fatte diverse «segnalazioni su presunta allerta amianto in diversi reparti dell'Ilva, come, per esempio, nel reparto colata continua (CCO5) e nei pressi della ciminiera di 80 metri di altezza che si sarebbe totalmente frantumata al suolo. [...] Qualche ditta esterna avrebbe iniziato una bonifica, probabilmente impossibile, per la straordinaria diffusione delle polveri nel raggio di centinaia di metri e per l'assoluta sottigliezza delle fibre di amianto. [...] tali fibre microscopiche, inferiori anche a 3 micron, non possono essere rilevate e tanto meno raccolte con alcun sofisticato strumento e, se tale diffusione dovesse essere confermata, potrebbe causare serissimi problemi di salute tra gli operai e nella popolazione» (Ansa del 3 dicembre 2012);

anche l'USB (Unione sindacale di base) ha segnalato «la presenza di fibre di amianto in diverse zone dello stabilimento Ilva, trasportate dal tornado [...]» facendo presente «di aver appreso dai lavoratori delle aree Cok, Pma e Cco5 che ditte specializzate starebbero provvedendo all'incapsulamento del materiale in questione». Secondo l'USB i lavoratori di dette aree non sarebbero stati «posti in luoghi distanti dalle zone interessate dal problema e, poiché vi è dispersione nell'ambiente, anche a causa del forte vento [...] si ritiene pericoloso per tutti i lavoratori dello stabilimento che rimangono esposti a gravi rischi per la salute» (Ansa 4 dicembre 2012) -:

se quanto riportato in premessa corrisponda al vero, ed in particolare, se gli interventi e le operazioni di bonifica dell'area contaminata dalle fibre di amianto siano state effettuate nel totale rispetto della salute pubblica e secondo quanto previsto dalla normativa vigente. (5-08613)