ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08594

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 729 del 05/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: FIORIO MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/12/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2012
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2012
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 05/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08594
presentata da
MASSIMO FIORIO
mercoledì 5 dicembre 2012, seduta n.729

FIORIO, TRAPPOLINO, SANI e OLIVERIO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro per gli affari europei.
- Per sapere - premesso che:

sono presenti da tempo, nei mercati mondiali e nei Paesi dell'Unione europea, i cosiddetti wine kit: prodotti che promettono, con semplici polveri, di ottenere in pochi giorni vini dalle etichette prestigiose come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Lambrusco, Verdicchio e Montepulciano;

secondo le denunce di alcuni media e delle associazioni agricole italiane come la Coldiretti, questi wine kit vengono prodotti soprattutto in Canada ed in Svezia; molte confezioni fanno esplicito riferimento alla produzione italiana, ad un marchio di qualità tutelato dall'Unione europea, e promettono in soli cinque giorni di ottenere in casa vini tipici per i quali vengono addirittura fornite le etichette da apporre sulle bottiglie;

nei giorni scorsi il Commissario europeo all'agricoltura Dacian Ciolos, in risposta ad una interrogazione parlamentare sul tema, ha affermato che «la Commissione è stata informata delle pratiche commerciali a cui si fa riferimento nell'interrogazione e, durante l'ultima riunione del Comitato di gestione dell'OCM unica, ha provveduto a informare le delegazioni degli Stati membri che tali pratiche violano le norme in materia di etichettatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea. La Commissione ha precisato che i prodotti in questione non possono essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protetta (Dop) o un'indicazione geografica protetta (Igp), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome. Gli Stati membri devono adottare tutti i provvedimenti necessari a prevenire l'uso illecito del nome di una Dop o di un'Igp ritirando dal mercato tali prodotti»;

Coldiretti ha stimato che, solo nei Paesi europei, almeno venti milioni di bottiglie di «pseudo» vino vengano ottenute attraverso wine kit;

nonostante le iniziative della Commissione europea sono ancora in vendita on line, sui più importanti siti di e-commerce al mondo come Amazon ed Ebay, tali wine kit riferiti ai vini italiani;

tale pratica illecita rischia di compromettere l'immagine e la credibilità dell'intero settore vitivinicolo italiano. Un prestigio conquistato nel tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di un prodotto che esprime qualità, tradizione, cultura e territorio;

in Italia mozzarelle, olio extravergine d'oliva, pomodori San Marzano e vino sono questi gli alimenti più contraffatti, tra frodi e contraffazioni: è quanto emerso in «Italia a tavola 2012», il IX rapporto sulla sicurezza alimentare del Movimento difesa del cittadino e Legambiente;

nel nostro Paese, secondo recenti indagini, ribadite dalle stime delle associazioni di categoria, il mercato della contraffazione nel settore agroalimentare supera i 1,1 miliardi di euro annui;

il Made in Italy agroalimentare registra un danno medio di circa 60 miliardi di euro l'anno per colpa dell'invasione mondiale di prodotti contraffatti, mentre il Made in Europe arriva a 100 miliardi;

nel caso degli alimentari la distribuzione di prodotti contraffatti assume aspetti ancora più gravi dal momento che la vendita avviene, nella maggior parte dei casi, all'insaputa dell'acquirente;

«il tema delle contraffazioni - ha sottolineato recentemente il Ministro delle politiche agricole Mario Catania - è un tema vivissimo perché l'agroalimentare italiano è oggetto di contraffazioni su scala internazionale e queste contraffazioni tolgono moltissimo valore e ricchezza ai produttori agricoli. È un impegno prioritario del Governo battersi contro la contraffazione»;

politiche maggiormente efficaci ed incisive contro la lotta alla contraffazione, sia a livello nazionale, che comunitario, sono state richieste dalle associazioni italiane di categoria. Per la Coldiretti sono una «priorità anche per chiedere più trasparenza a livello internazionale dove i prodotti alimentari italian sounding, sviluppano un fatturato di 60 miliardi di euro pari al doppio del valore delle esportazioni del prodotto originale»; per la Cia è necessario non solo «intensificare ancora la rete dei controlli e inasprire le sanzioni» ma «anche creare una task-force in ambito Ue per contrastare le falsificazioni alimentari -:

quali iniziative urgenti intendano assumere i Ministri interrogati per ritirare dal mercato, ed in particolare dall'e-commerce, i wine kit citati in premessa;

se non ritenga opportuno intervenire in sede europea, per promuovere la creazione di un task-force per contrastare, a livello internazionale, le falsificazioni alimentari. (5-08594)