ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08529

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 724 del 27/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 27/11/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 27/11/2012
Stato iter:
28/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 28/11/2012
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2012
Resoconto CERIANI VIERI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 28/11/2012
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/11/2012

SVOLTO IL 28/11/2012

CONCLUSO IL 28/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-08529
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 27 novembre 2012, seduta n.724

BARBATO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il settore dell'energia rappresenta una chiave fondamentale per le economie dei Paesi avanzati e per ogni strategia di rilancio tesa a superare l'attuale recessione economica;

tale evidenza appare ancora più fondata con riferimento ad un'economia, quella italiana, caratterizzata da una forte struttura manifatturiera e sostanzialmente priva di risorse energetiche proprie;

in tale contesto, uno degli elementi di criticità del sistema economico nazionale è da tempo rappresentato dal più elevato costo dell'energia che le imprese nazionali devono sostenere rispetto ai loro competitori europei ed internazionali;

a tale riguardo è significativo l'appello, pubblicato su il Sole 24 Ore del 27 novembre 2012, del presidente di Confindustria Ceramica, Manfredini, nel quale si segnala come, nell'ultimo anno, il costo dell'energia per usi industriali in Italia sia cresciuto complessivamente, considerando tutte le componenti, del 25 per cento, con un'incidenza totale più che doppia rispetto a quella per le analoghe imprese tedesche;

appare dunque evidente come ogni strategia di rilancio del settore manifatturiero nazionale non possa prescindere da un incisivo intervento per ridurre il differenziale del costo energetico a danno delle imprese nazionali, ripristinando condizioni accettabili di competitività per queste ultime;

in tale contesto, occorre inoltre sottolineare come l'elevato costo dell'energia incida molto negativamente anche sulla generale platea delle famiglie, aggravando ulteriormente la riduzione del reddito disponibile determinata dalla crisi economica e dalle politiche tributarie restrittive adottate nel corso di questa legislatura;

in tale prospettiva un ruolo fondamentale deve essere giocato dalla leva tributaria, in specie introducendo forme di agevolazione atte ad eliminare, o quantomeno compensare, gli oneri impropri che attualmente gravano sul costo dell'energia;

in particolare, lo strumento tributario dovrà essere utilizzato per sostenere le imprese produttive, per incentivare la diversificazione delle fonti energetiche, riducendo la dipendenza del sistema nazionale dai combustibili fossili ed ampliando l'incidenza delle fonti rinnovabili;

in questa prospettiva occorre utilizzare al massimo le possibilità date dall'evoluzione della normativa europea in materia di fiscalità ambientale, in particolare dalla proposta di direttiva sulla tassazione dell'energia (COM (2011) 169) che, novellando la direttiva 2003/96/CE, intende adeguare alle nuove esigenze ambientali i meccanismi del mercato interno dell'energia;

a tale ultimo proposito merita peraltro ricordare come alcuni osservatori abbiano segnalato il rischio che la predetta proposta di direttiva possa apportare modifiche alla struttura della tassazione sui prodotti energetici che risulterebbero dannose soprattutto per l'economia italiana, determinando incrementi delle aliquote di accisa minime, nonché eliminando la possibilità di applicare trattamenti fiscali agevolativi per alcuni settori;

in quest'ambito si evidenzia altresì come la normativa nazionale in materia di detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici sia sempre stata soggetta a continue modificazioni, in particolare per quanto riguarda la percentuale di detraibilità e la misura massima delle spese che possono essere portate in detrazione, determinando dubbi e difficoltà per i contribuenti che intendessero avvalersi di tale possibilità e riducendo, in tal modo, la stessa incidenza positiva di tale agevolazione sull'efficienza energetica complessiva del sistema -:

quali iniziative intenda assumere per rivedere il sistema tributario, nel quadro di una complessiva riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro e sui redditi derivanti dall'esercizio d'imprese produttive, al fine di ridurre il prelievo sull'energia, in particolare con l'obiettivo di ridurre il differenziale di costo di cui attualmente soffrono le imprese manifatturiere italiane, nonché le famiglie consumatrici, e di incentivare l'utilizzo di fonti energetiche alternative, per vigilare attentamente, in sede di discussione della citata proposta di direttiva (COM (2011) 169), onde evitare che possano essere introdotte, a livello europeo, ulteriori elementi di aggravio della tassazione nocivi per il sistema energetico nazionale, nonché per stabilizzare definitivamente il regime tributario agevolativo delle detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici, mantenendo le percentuali di detrazione e l'ammontare complessivo delle spese detraibili attualmente previsti solo fino al 30 giugno 2013.(5-08529)