BINETTI, NUNZIO FRANCESCO TESTA, DE POLI e CALGARO. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
sembrerebbe da quanto si apprende da anticipazioni di stampa che i medici specializzandi negli ultimi due anni del corso potranno svolgere attività ordinarie negli ospedali e nei presidi territoriali, su base volontaria e senza ulteriore retribuzione;
sono 10 mila gli studenti che frequentano gli ultimi anni dei corsi di specializzazione, su un totale di 25 mila, secondo quanto evidenziato dai segretari Fp-Cgil medici, e Flc-Cgil, così facendo, in ospedale, al posto dei precari, si moltiplicheranno gli specializzandi a costo zero;
per coloro che frequentano l'ultimo anno di corso, si prevede inoltre il raggiungimento della «completa autonomia delle responsabilità assistenziali», disposizione che nella pratica si concretizzerebbe anche nell'espletamento dei turni di guardia;
è evidente quanto sia necessaria una formazione di qualità, da effettuare anche nei policlinici non universitari del servizio sanitario nazionale, con un affiancamento dei medici strutturati, non con una loro sostituzione, che causerebbe uno snaturamento dell'esperienza formativa e un danno occupazionale;
l'utilizzo degli specializzandi coprirebbe così i posti lasciati vacanti dal blocco del turn over, che impedisce di sostituire i medici andati in pensione, e da quei medici precari che rischierebbero di perdere il posto se i futuri provvedimenti normativi non individuassero una adeguata soluzione;
si sarebbe così in presenza di una ambiguità per gli specializzandi che si troverebbero a lavorare invece di formarsi, occupando un posto di lavoro che un giorno sarà occupato da altri specializzandi -:
se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa, e nel caso in cui risponda al vero, quali iniziative preveda di assumere per impedire che possa attuarsi una vera e propria distorsione normativa ai danni della futura classe medica e cosa intenda fare in merito. (5-08512)