SCHIRRU. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
si apprende dalla stampa unione sarda e denunciato dalla rappresentante Massimiliana Tocco della Nidil-Cgil, il caso di una merchandiser di 30 anni assunta presso l'ipermercato Carrefour di San Sperate (provincia di Cagliari) licenziata dal posto di lavoro perché incinta;
la ragazza, che si occupa dell'allestimento di banchi e scaffali per la promozione di prodotti, è stata giudicata idonea alle sue mansioni in seguito alla visita ginecologica, ma per la direzione del centro commerciale il suo ruolo è «troppo rischioso» per essere svolto da una donna in stato interessante ed è stata invitata a lasciare il suo posto perché - secondo le regole interne dell'azienda - le mansioni di merchandiser comportano alti rischi di interruzione involontaria della gravidanza per una donna incinta;
la dipendente si è rivolta alle agenzie e cooperative di distribuzione per il cui tramite è impiegata al Carrefour, ricevendo rassicurazioni sul prosieguo del rapporto di lavoro ma, ciononostante, è stata bloccata all'ingresso dalla guardia giurata, su ordine del direttore;
dopo una lunga disputa sulla necessità di un certificato medico attestante l'«idoneità alle sue mansioni», debitamente presentato, la giovane non è stata comunque riammessa al lavoro;
si tratta di una giovane donna precaria con contratto a progetto, che per il suo medico potrebbe continuare a svolgere le sue mansioni, negato dai suoi datori di lavoro (comprese le agenzie che hanno giudicato non idoneo il certificato);
non è l'unico caso di battaglia per il posto di lavoro scoppiato nel supermercato di San Sperate, dopo l'episodio che ha visto - ad esempio - come protagonista una dipendente colpita da ictus e che l'azienda vorrebbe mettere in mobilità;
inizia a preoccupare la frequenza dei casi analoghi presso la stessa azienda, come la evidente negligenza rispetto all'applicazione della normativa in vigore sulla tutela della maternità e della salute mettendo in essere comportamenti palesi di discriminazione;
se alcuni dei casi sono arrivati alla stampa e denunciati dai sindacati, si potrebbe supporre che invece molti altri siano stati celati o tenuti nascosti -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
quali iniziative intenda avviare perché venga fatta chiarezza sulle vicende che interessano ancora una volta soprattutto lavoratrici donne, precarie e alcune prossime alla maternità;
se non ritenga di verificare tramite i servizi territoriali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali se si è in presenza di eventuali violazioni in materia lavorativa e procedere in merito alle sanzioni previste per legge. (5-08498)