ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08399

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 715 del 07/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2012
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/11/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08399
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
mercoledì 7 novembre 2012, seduta n.715

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:


il quotidiano on line Affari italiani ha pubblicato nella sua edizione del 4 novembre 2012 un servizio di Fabio Frabetti, intitolato «Sla, Daniela non ce l'ha fatta. La storia»;



protagonista della penosa e dolorosa storia raccontata dal giornalista è una donna di Pergine Valdarno, ammalata di sclerosi laterale amiotrofica;



secondo il racconto del marito, il signor Salvo, Daniela si è ammalata sei anni fa, una sla di tipo bulbare, e in conseguenza a ciò ha dovuto fare la tracheotomia, e ha avuto bisogno di supporti artificiali per mangiare e respirare; per alimentarsi, racconta il marito, «ha dovuto mettere un tubettino dentro lo stomaco, dalla gola non riusciva più a mangiare. Con delle siringhe abbiamo iniziato a dargli da bere mentre il cibo viene somministrato con una polpa peristaltica»;


fino a tre anni fa Daniela riusciva a muovere le palpebre e attraverso un sofisticatissimo computer riusciva ad usare gli occhi come un mouse; poteva così scrivere e leggere email, collegarsi su Facebook, dialogare con amici, medici e pazienti nelle sue stesse condizioni. Attraverso un particolare alfabeto riusciva comunque a comunicare con i suoi familiari. Poi la malattia ha continuato a degenerare, impedendo qualsiasi attività, anche il movimento degli occhi;


le condizioni di Daniela sono peggiorate al punto che in due soli giorni è deceduta; e qui si è consumata una vicenda su cui gli interroganti intendono richiamare l'attenzione. Come racconta il marito nella sua pagina su Facebook, e ripresa da Affari italiani, «...stasera, io la mia famiglia ed alcuni amici che sono venuti a trovare la Dany, abbiamo assistito ad una cosa inaudita. Il medico che ha certificato la morte si è rifiutato di staccare il ventilatore, adducendo scuse puerili e vergognose «Il ventilatore lo spegne il personale delle pompe funebri» ha detto;


«La cosa», scrive sempre il signor Salvo, «non finirà qui, è mia ferma intenzione di denunciare l'accaduto alla Usl. Non è bastato l'inferno che ha dovuto subire durante i sette anni della malattia. Da morta questa dottoressa ipocrita ha avuto nei confronti della Dany un comportamento che un animale non avrebbe avuto -:


se quanto sopra esposto ed evidenziato corrisponde a verità;


in particolare se sia vero quanto viene attribuito al medico che si sarebbe rifiutato di staccare il «ventilatore»;


se la motivazione per un simile e incredibile comportamento da parte del medico sia stata la non meno incredibile affermazione che «Il ventilatore lo spegne il personale delle pompe funebri»;


quali iniziative, di loro competenza, intendano promuovere, sollecitare, adottare in ordine a quanto sopra esposto, anche valutando la possibilità di una segnalazione della condotta all'ordine dei medici. (5-08399)