ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08358

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 712 del 31/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI CATERINA MARCELLO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 31/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE delegato in data 31/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 31/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08358
presentata da
MARCELLO DI CATERINA
mercoledì 31 ottobre 2012, seduta n.712

DI CATERINA. -
Al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, cosiddetta spending review, prevede che, nell'ambito delle riduzioni organiche delle pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici non economici, subiranno una riduzione nella misura non inferiore al venti per cento, per gli uffici dirigenziali di livello generale e di livello non generale, mentre per il personale non dirigenziale, le dotazioni organiche subiranno una riduzione non inferiore al dieci per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale;

gli enti parco nazionali, essendo inquadrati proprio come enti pubblici non economici, subiranno conseguentemente un ulteriore riduzione degli organici, il cui processo di rivisitazione è iniziato negli ultimi anni (5 per cento nel 2005, 10 per cento nel 2008, 10 per cento nel 2010 e 10 per cento nel 2012);

l'interrogante evidenzia come i parchi nazionali italiani, si configurano quali enti pubblici complessivamente di modeste dimensioni, il cui personale numericamente già limitato, (circa 800 dipendenti per tutti i 24 parchi nazionali italiani) si rileva essere, in diversi casi, decisamente insufficiente per fronteggiare adeguatamente le esigenze di conservazione delle risorse ambientali, in attuazione anche di direttive comunitarie e alle complesse problematiche derivanti dal rapporto tra tutela dell'ambiente e attività imprenditoriali;

gli enti parchi nazionali ciononostante, unitamente a l'intero sistema delle aree protette, forniscono un contributo essenziale al buon governo del territorio, con esperienze del tutto innovative, attraverso l'attivazione di progetti legati alla conservazione, con benefici diretti e indiretti all'economia e alla crescita culturale dei cittadini;

le aree protette, fra l'altro, costituiscono un valore aggiunto per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del Paese i cui principi fondamentali sono messi in risalto dalla legge quadro del 6 dicembre 1991, n. 394, sulle aree protette;

la suddetta legge istitutiva, in attuazione degli articoli 9 e 32 della Costituzione e nel rispetto degli accordi internazionali, ha infatti garantito per oltre vent'anni la gestione delle aree naturali protette, al fine di tutelare e promuovere, in forma coordinata, la concessione di contributi nazionali e regionali per i territori compresi nelle aree interessate dai parchi nazionali;

l'interrogante evidenzia altresì come i medesimi enti, siano in aggiunta alle peculiarità e alle caratteristiche precedentemente riportate, anche enti produttivi che hanno sempre più implementato la capacità di intercettare finanziamenti straordinari, soprattutto dall'Unione europea, permettendo la realizzazione nei loro territori di progetti ed iniziative, che hanno contribuito alla crescita dei territori di riferimento, che hanno creato occupazione e determinato benefìci economici, in particolare attraverso il sistema dell'indotto;

in considerazione di quanto suesposto ed in particolare secondo quanto indicato dal comma 5 dell'articolo 2 del decreto-legge del 6 luglio 2012, n. 95, della spending review, il prossimo 31 ottobre, con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, saranno pertanto attuate le disposizioni di riduzione dell'organico del personale precedentemente riportate nei riguardi degli enti parchi nazionali;

l'interrogante rileva come la suddetta disposizione rischia in modo obiettivamente penalizzante di causare la totale paralisi e la chiusura di molti dei suddetti enti, in considerazione che non sarà possibile garantire l'effettiva invarianza dei servizi forniti ed adempiere alle funzioni istituzionali previste dalla suddetta legge quadro n. 394 del 1991;

ulteriori profili di criticità, si evidenziano tra l'altro se si valuta come la già esigua dotazione organica, come peraltro precedentemente esposto, altamente qualificata ed motivata, rischia di essere, ulteriormente ridimensionata a seguito dei precedenti provvedimenti di riduzione della spesa pubblica che negli ultimi anni hanno già pesantemente ridotto le spese del personale non dirigenziale del 35 per cento;

la circolare recentemente emanata dal Dipartimento della funzione pubblica n. 10 del 24 settembre 2012, penalizza ulteriormente le prospettive per gli enti interessati, in considerazione che il contenuto del documento prevede che l'imminente riduzione del personale avverrà con invarianza dei servizi;

il suddetto provvedimento, a giudizio dell'interrogante, risulta inapplicabile nella realtà se si considera come le dotazioni organiche degli enti già esigue e svolgono la propria attività quotidianamente con risorse finanziarie limitate e al limite della sussistenza -:

quali orientamenti, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano esprimere, con riferimento a quanto esposto in premessa;

se non convengano che la riduzione delle dotazioni organiche degli enti parchi nazionali, come previsto dal decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, della spending review ed esposto in premessa, oltre ad essere in contrasto con le funzioni attribuite dalla legge n. 394 del 1991, che in attuazione degli articoli 9 e 32 della Costituzione e nel rispetto degli accordi internazionali, stabiliscono i principi fondamentali per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale del nostro Paese, possano determinare gravi e penalizzanti ripercussioni sull'effettivo mantenimento degli enti parchi nazionali e sulla loro prosecuzione dell'attività;

se non ritengano opportuno prevedere conseguentemente, un rinvio del decreto di prossima emanazione, e convocare i maggiori rappresentanti degli enti parchi nazionali, al fine di addivenire a soluzioni alternative che possano consentire l'eliminazione di quanto disposto dall'articolo 2 del decreto n. 95 del 2012, nell'ambito della riduzione della dotazione organica del personale e contestualmente prevedere interventi differenti per il contenimento della finanza pubblica nei riguardi degli enti parchi nazionali salvaguardando al contempo i posti di lavoro;

in caso contrario, se non convengano infine, che la riduzione dell'organico del personale degli enti parchi nazionali, determinerà un modesto e irrisorio risparmio finanziario per l'amministrazione pubblica, in considerazione la riduzione riguarderà 60 posti di lavoro e conseguentemente determinerà per i territori protetti, pericoli di reale speculazione e sfruttamento indiscriminato, rischiando di cancellare le politiche ambientali richieste dalla stessa Unione europea e sottoscritte dal nostro Paese. (5-08358)