ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08325

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 708 del 24/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI GIUSEPPE ANITA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 24/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 24/10/2012
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 24/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 24/10/2012
Stato iter:
21/11/2012
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/10/2012

RITIRATO IL 21/11/2012

CONCLUSO IL 21/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08325
presentata da
ANITA DI GIUSEPPE
mercoledì 24 ottobre 2012, seduta n.708

DI GIUSEPPE, ROTA e MESSINA. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

l'Unione europea sostiene la produzione agricola dei Paesi membri attraverso l'erogazione, ai produttori, di aiuti, contributi e premi. Queste erogazioni sono finanziate dal fondo europeo agricolo di garanzie (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), e vengono gestite dagli Stati membri attraverso gli organismi pagatori, istituiti ai sensi del Reg.CE n. 885/2006 (Articolo 18); come è noto, in Italia, con il decreto legislativo n. 165/99, è stata istituita l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) per lo svolgimento delle funzioni di organismo di coordinamento e di organismo pagatore;

è in corso una duplice inchiesta, della Procura della Repubblica di Pescara e della procura regionale della Corte dei conti, su un presunto illecito relativo all'utilizzo dei contributi, ventisei milioni di euro dell'Unione europea previsti dal Piano di sviluppo rurale in Umbria, e che sarebbero finiti nelle tasche di alcuni funzionari dell'Agea;

l'inchiesta riguarda il territorio di Pescara e dell'Umbria, infatti, proprio dagli uffici della regione Umbria sono partite le denunce che hanno consentito di avviare il procedimento. Da notizie di cronaca risulta, a carico di tre agricoltori e cinque funzionari Agea, un danno erariale stimato in 1.338.342,5 euro, che con gli interessi arrivano a circa due milioni di euro;

per l'esattezza i contributi oggetto delle verifiche della Guardia di Finanza prima e della Corte dei conti poi, sono quelli relativi alla procedura «set aside» che consiste nella messa a riposo di terreni che quindi risultano sottratti alla normale rotazione produttiva. In virtù di questa scelta, agli agricoltori viene riconosciuto una sorta di indennizzo da parte dell'Unione europea;

secondo l'accusa, che ipotizza l'esistenza di un'associazione a delinquere composta da funzionari e imprenditori, in grado di falsificare atti pubblici, timbri e sigilli con i quali aggirare le procedure per l'erogazione dei contributi, i fondi dell'Unione europea sarebbero finiti nelle tasche dei citati funzionari dell'Agea e degli agricoltori compiacenti che, per gestire i contributi set aside erogati al termine di illeciti procedimenti, mettevano a disposizione degli organizzatori la loro identità ed i loro c/c bancari, successivamente svuotati;

all'epoca dei fatti contestati, che concerne le dichiarazioni effettuate tra il 2003 e il 2006 e relative alle stagioni 1990-1995, il contributo economico veniva liquidato dall'Agea in base ad alcune liste redatte dagli uffici regionali. Il presunto illecito riguarda proprio la composizione di questo elenco infatti, posto che le domande presentate dalle singole aziende potevano essere accolte oppure rigettate, in caso di rigetto si verificava un contenzioso giuridico che, se risolto positivamente, poneva la richiesta pendente nell'elenco di quelle presentate fiori termine. A sbloccare le richieste, secondo quanto si apprende, avrebbero provveduto alcuni funzionari dell'Agea, attraverso una documentazione inventata di sana pianta, eludendo il controllo degli uffici competenti. Infatti nella citazione a giudizio della Procura della Corte dei conti, riportata dai quotidiani, si legge che «L'erogazione dei contributi era avvenuta attraverso procedimenti amministrativi formatisi in Agea sulla base di documenti falsi sia materialmente (gli elenchi "fuori termine" risultavano non compilati dai competenti uffici in sede locale, i quali erano all'oscuro di tutta la vicenda), sia ideologicamente (contenevano dati non veri)»;

i fatti sopracitati riguardano avvenimenti occorsi negli ultimi venti anni, appare lecito alla scrivente, auspicare un maggiore e più efficiente controllo sulle erogazioni economiche previste, dei fondi europei come il fondo sociale europeo e il fondo europeo di sviluppo regionale da far valere sul programma di sviluppo rurale, per il periodo 2007-2013 -:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritenga necessario doversi attivare al fine di valutare l'attuazione di un più efficace modello di gestione e controllo dei flussi economici erogati dall'Unione europea;

se non ritenga opportuno assumere iniziative urgenti, dal momento che il sistema di controllo attuato da AGEA avrebbe dovuto garantire un'adeguata corrispondenza tra i terreni posti in «set aside» ed i fondi dell'Unione europea assegnati;

se il Ministro non ritenga, nell'ambito delle proprie competenze, proprio in virtù dei fondi dell'Unione europea 2007-2013, di verificare l'effettivo utilizzo dei fondi europei, in concessione e già concessi negli ultimi anni, transitati per AGEA. (5-08325)