ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08320

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 708 del 24/10/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/17676
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 24/10/2012
Stato iter:
05/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/12/2012
Resoconto GULLO ANTONINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 05/12/2012
Resoconto BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/10/2012

DISCUSSIONE IL 05/12/2012

SVOLTO IL 05/12/2012

CONCLUSO IL 05/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08320
presentata da
RITA BERNARDINI
mercoledì 24 ottobre 2012, seduta n.708

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:


secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa lo scorso 11 settembre 2012 (ANSA) A.L., 46enne, assistente della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Poggioreale, in malattia dal 10 marzo 2012, è morto dopo aver ingerito un micidiale mix di farmaci: era sparito dalla sua abitazione il giorno precedente;


la notizia è stata resa nota da Donato Capece, segretario generale del Sappe, il quale ha dichiarato: «Quel che ci lascia perplessi è che l'Amministrazione Penitenziaria pensa di avere messo sul piatto soluzioni concrete al dramma del disagio lavorativo dei poliziotti penitenziari, ma non è affatto così. L'incontro che si era tenuto a Roma lo scorso 31 luglio scorso su questo drammatico tema è stato deludente ed inconcludente. Il collega era scomparso da casa ed è stato trovato domenica nei pressi del cimitero di Alife. I casi di suicidi tra i baschi azzurri dovrebbero fare seriamente riflettere ed invece confermano come sono distanti i vertici del Dap dalla realtà delle carceri italiane. L'approccio al delicato e drammatico tema, la morte per suicidio di 7 poliziotti penitenziari negli ultimi 7 mesi (più di 100 i casi dall'anno 2000), non ha visto mettere in campo a nostro avviso efficaci azioni per contrastare il disagio lavorativo del personale di Polizia penitenziaria e contestualmente stimolarne la professionalità. Le uniche soluzioni proposte dal Dap Giovanni Tamburino sono state la realizzazione di una brochure da diffondere tra il Personale e la previsione di un numero verde di ascolto, da contattarsi in caso di necessità. Questo significa non affrontare il problema alla radice. Mancano concrete iniziative per garantire e favorire il benessere dei Baschi Azzurri. Le soluzioni proposte dal Dap servono solamente all'Amministrazione Penitenziaria per scaricarsi la coscienza su un tema tanto drammatico e delicato che avrebbe avuto necessità di ben altra sensibilità umana ed istituzionale -:


se il Ministro interrogato ritenga che possa esservi connessione diretta o indiretta tra questi tragici gesti e le condizioni ambientali e lavorative in cui si trovano costretti ad operare gli agenti di polizia penitenziaria;


se non reputi di dover assumere iniziative al fine di valutare la reale e concreta entità del fenomeno dei suicidi tra i lavoratori appartenenti alla polizia penitenziaria prevedendo l'eventuale istituzione di un'apposita commissione;


se non ritenga opportuno adottare immediati provvedimenti atti a scongiurare il ripetersi di simili tragedie anche raccomandando opportune misure di supporto psicologico.(5-08320)