ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08279

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 708 del 24/10/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/10580
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 24/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08279
presentata da
RITA BERNARDINI
mercoledì 24 ottobre 2012, seduta n.708

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:


domenica 23 gennaio 2010 la prima firmataria del presente atto, assieme a Giulio Petrilli (responsabile provinciale diritti umani del Pd de L'Aquila) e a Sergio Rovasio (segretario dell'associazione «Certi Diritti»), ha visitato il carcere di Sulmona;


nella visita ispettiva che si è concentrata sulle problematiche della cosiddetta casa-lavoro, la delegazione è stata accompagnata dal direttore del carcere Sergio Romice e dall'ispettore Matteo Balassone;

questi i dati delle presenze rilevati:


a fronte di una capienza regolamentare di 250 persone, i detenuti e gli internati presenti sono 445, così suddivisi: 127 nella sezione reclusione ordinaria; 47 in alta sicurezza A.S.1; 97 in alta sicurezza A.S.3; 14 nella sezione collaboratori; 159 nella sezione internati;


quanto al personale della polizia penitenziaria, si registra una carenza di 60 unità rispetto all'organico previsto, carenza che si ripercuote sulle attività trattamentali di tutto l'istituto;


le criticità che si sono riscontrate nella casa di lavoro sono soprattutto queste:


nonostante gli sforzi del direttore, gli internati che lavorano sono attorno al 40 per cento tutti gli altri passano almeno 18 ore al giorno in cella in una vera e propria detenzione carceraria; d'altra parte, il taglio di un ulteriore 25 per cento degli stanziamenti per le mercedi, non può non ripercuotersi sulle possibilità di svolgere un'attività, tanto che gli internati che sono impiegati a turnazione nei servizi di pulizia e vitto, nel mese in cui hanno la fortuna di lavorare, non riescono a guadagnare più di 100-130 euro; molti degli internati, peraltro con condizioni familiari di estrema indigenza, hanno riferito all'interrogante che - pur di essere impiegati in un'attività - sarebbero disponibili a farlo a titolo totalmente gratuito;


a detta di pressoché tutti gli internati, la più che deficitaria assistenza sanitaria pone a forte rischio la loro salute; un internato (A.C.) con 5 infarti alle spalle, per esempio, non è mai stato sottoposto a visita cardiologica tanto che si è visto costretto a farla approfittando di una licenza; un altro, privo di un rene e con pressione alta che peraltro non gli viene mai misurata, da mesi attende di essere operato per la rottura di una protesi d'anca; un malato psichiatrico «che parla da solo» (dicono gli altri internati), che non si lava e non fa colloqui, continua a rimanere lì mentre risulta evidente che le sue condizioni richiederebbero il ricovero in una struttura sanitaria adeguata; un invalido totale dichiara di non ricevere alcuna assistenza sanitaria specifica; evidenti sono i problemi odontoiatrici: molti internati, infatti, sono sdentati o hanno gonfiori a causa di infezioni in corso; lo stesso egiziano che si è suicidato alcuni giorni fa da tempo si lamentava di non essere curato e già aveva tentato il suicidio alla vigilia di Natale;


sempre a proposito di problemi sanitari, da segnalare che il «repartino penitenziario ospedaliero», si trova nel seminterrato dell'ala vecchia dell'ospedale di Sulmona, dichiarata da tempo inagibile, il che mette in serio pericolo l'incolumità dei detenuti, degli agenti penitenziari e del personale civile che ivi opera;


sicuramente va segnalato come aspetto positivo della visita ispettiva effettuata, l'ottimo rapporto che gli internati hanno con il direttore e con gli agenti della polizia penitenziaria; ma ciò che rimane difficile accettare da parte di queste persone è il supplemento di pena che gli viene imposto quale misura di sicurezza decisa dal magistrato di sorveglianza per una valutazione di «pericolosità sociale» che li sottopone ad una restrizione della libertà che in nulla si differenzia dalla detenzione ordinaria -:


se siano a conoscenza di quanto esposto in premessa;


se il Ministro della giustizia non intenda provvedere alla immediata chiusura della casa di lavoro di Sulmona o quanto meno, prendere le opportune iniziative per riportarla nella legalità sia per quanto riguarda le effettive possibilità di lavoro degli internati sia per quanto attiene alle condizioni «detentive» in cui si concretizza la loro permanenza nell'istituto;


se intenda, e in che tempi, ripristinare l'organico oggi fortemente deficitario, degli agenti di polizia penitenziaria;


cosa si intenda fare, per quanto di competenza, per assicurare il rispetto del diritto alla salute internati nel carcere di Sulmona;


cosa intendano fare in merito all'ubicazione del reparto penitenziario dell'ospedale di Sulmona;


quali siano gli intendimenti del Governo ai fini di una piena considerazione dei problemi esposti in premessa e, conseguentemente, quali indirizzi giuridici e normativi intenda assumere, in coordinamento con le diverse responsabilità e con i soggetti istituzionali interessati, sul fronte della riforma delle modalità e dei meccanismi applicativi ed esecutivi delle misure di sicurezza detentive.(5-08279)