BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dall'Osservatorio Permanente sulle morti in carcere composto da Radicali italiani, associazione «Il detenuto ignoto», associazione «Antigone», associazione «A buon diritto», redazione «Radiocarcere» e redazione «Ristretti orizzonti», un detenuto di 38 anni si è suicidato nel carcere di Pavia il 12 febbraio 2011;
l'uomo si chiamava Jon R. ed era di origini romene. Ha aspettato che i compagni di cella uscissero per l'ora di socializzazione. Una volta rimasto solo ha inalato il gas della bomboletta che viene data ai detenuti per cucinare e si è infilato un sacchetto di plastica in testa, per aumentarne gli effetti. Il giovane detenuto è morto in pochi minuti. I compagni di cella, al ritorno, lo hanno trovato steso per terra, vicino alla branda. Ormai senza vita. I medici del 118, subito allertati, hanno fatto il possibile per salvarlo, ma per il ragazzo non c'è stato niente da fare. Inutile il trasporto in ospedale;
il detenuto era arrivato nel carcere di «Torre del Gallo» un mese fa, proveniente da un altro istituto penitenziario. Era recluso nel reparto «protetti», riservato a chi deve scontare pene per reati ritenuti «infamanti» dagli altri carcerati. Infatti, l'uomo era in carcere per violenza sessuale. Non si conoscono i motivi del gesto, ma pare che da giorni fosse in uno stato di prostrazione dovuto proprio alle accuse per cui era detenuto -:
se il detenuto morto suicida fosse sottoposto ad un trattamento psicologico;
quanti psicologi siano effettivamente in servizio presso il carcere di Pavia;
se non intenda avviare una indagine amministrativa interna al fine di accertare l'esistenza di eventuali profili di responsabilità e/o illiceità disciplinare nella condotta del personale penitenziario che aveva in custodia il detenuto;
quali provvedimenti intenda adottare al fine ridurre la piaga dei suicidi all'interno delle carceri italiane. (5-08243)