ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08222

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 708 del 24/10/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/10270
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 24/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08222
presentata da
RITA BERNARDINI
mercoledì 24 ottobre 2012, seduta n.708

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:


secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa 9Colonne del 29 dicembre 2010, Giuseppe Belcastro, 50enne, condannato all'ergastolo in primo e secondo grado per omicidio e associazione mafiosa, sarebbe tornato in libertà perché il magistrato che ha emesso la sentenza di condanna all'ergastolo, non ha depositato, dopo 4 anni e mezzo le motivazioni della sentenza;


la scarcerazione è stata motivata dal fatto che i motivi della sentenza d'appello con cui Giuseppe Belcastro è stato condannato all'ergastolo sono stati depositati quattro anni e mezzo dopo l'emissione della sentenza, avvenuta nel marzo del 2006. Un ritardo che ha provocato la scarcerazione anche di un altro imputato del processo «Prima Luce», per la faida di Sant'Ilario, Luciano D'Agostino, condannato a 15 anni di reclusione;


la procura generale di Reggio Calabria aveva già segnalato alla corte d'appello i ritardi nel deposito della motivazione della sentenza «Prima luce» con la condanna all'ergastolo, tra gli altri, di Giuseppe Belcastro, che per tale motivo è stato scarcerato grazie alla scadenza dei termini di custodia cautelare. È quanto hanno riferito fonti della procura generale, secondo le quali, tra l'altro, il giudice estensore, che è Enrico Trimarchi, «non è nuovo a ritardi nel deposito delle motivazioni delle sentenze» -:


se non ritenga necessario ed urgente avviare un'apposita iniziativa ispettiva presso la Corte d'assise d'appello di Reggio Calabria, verificando il motivo per cui il deposito delle motivazioni sia avvenuto a distanza di ben quattro anni e sei mesi dall'emissione della relativa sentenza, ai fini dell'esercizio dell'azione disciplinare. (5-08222)