BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
giovedì 16 dicembre 2010 un cittadino magrebino di 35 anni condannato in primo grado per spaccio di sostanze stupefacenti con il fine pena nel 2011, si è suicidato nel carcere di Sollicciano aspirando il gas di una bomboletta nel gabinetto della cella;
nella cella in cui si è consumato il suicidio erano ubicate sei persone e secondo quanto dichiarato dalla direzione dell'istituto di pena, il soccorso dei compagni, della polizia penitenziaria e dei medici è stato immediato ma non c'è stato niente da fare;
questo suicidio è il 63° consumatosi all'interno di un istituto di pena dall'inizio dell'anno -:
se e come il 16 dicembre 2010 fosse garantita la sorveglianza nel carcere di Sollicciano;
quanti detenuti dovrebbe ospitare e quanti in effetti ne ospiti il carcere di Sollicciano;
quanti siano, nell'istituto di pena in questione, gli agenti di polizia penitenziaria e quanti, invece dovrebbero essercene secondo le leggi e le disposizioni vigenti, ciò anche in relazione alla possibilità di rendere disponibili, proprio perché sorvegliati, spazi di socializzazione e di lavoro, di formazione e di impegno del tempo in attività formative;
quante siano le unità dell'equipe psico-pedagogica e se e come possano coprire o coprano le esigenze dei detenuti del carcere di Sollicciano;
se il Ministro non intenda intervenire, in questo come in altre carceri, perché siano garantite a chi sconta una pena tutte le condizioni previste dalla legge perché la pena sia tale e non un aggravamento derivato da condizioni strutturali e ambientali del carcere stesso.(5-08209)