ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08154

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 705 del 17/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: LANZARIN MANUELA
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 17/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA 17/10/2012
DUSSIN GUIDO LEGA NORD PADANIA 17/10/2012
TOGNI RENATO WALTER LEGA NORD PADANIA 17/10/2012
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 18/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 17/10/2012
Stato iter:
18/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 18/10/2012
Resoconto ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA
 
RISPOSTA GOVERNO 18/10/2012
Resoconto FANELLI TULLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 18/10/2012
Resoconto ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 18/10/2012

DISCUSSIONE IL 18/10/2012

SVOLTO IL 18/10/2012

CONCLUSO IL 18/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08154
presentata da
MANUELA LANZARIN
mercoledì 17 ottobre 2001, seduta n.705

LANZARIN, ALESSANDRI, DUSSIN, TOGNI e BITONCI. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

già con precedenti atti di sindacato ispettivo, interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-04957, interrogazione a risposta in Commissione 5-00228; risoluzione in Commissione 7-00531, interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-02312, sono state evidenziate le criticità ed i profili ostativi che fanno giudicare non fattibile il progetto di realizzazione del deposito di gas a Rivara, nella regione Emilia Romagna;

i drammatici eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 che hanno colpito le province di Ferrara, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo, hanno purtroppo dimostrato come gli allarmi e i pericoli per la sicurezza delle popolazioni, causati dalla delicatezza geologica del territorio, peraltro già chiaramente sottolineati negli atti sopra menzionati, siano concreti ed ora anche assolutamente incontrastabili;

a seguito di tali eventi, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, alle legittime preoccupazioni dei cittadini ha risposto nei mass media riconoscendo che «l'evento sismico va valutato con grande attenzione; lo stoccaggio è un tema che va riconsiderato. Devono essere fatti ulteriori accertamenti»;

peraltro, a seguito del terremoto, docenti e ricercatori si sono opposti alla realizzazione del deposito facendo presente come nel mondo non esistono depositi di stoccaggio gas in acquifero che convivano con eventi sismici di magnitudo così alta nelle vicinanze;

in relazione alle caratteristiche di tale struttura è stato chiarito come, diversamente da tutti gli altri casi di realizzazione di depositi sotterranei nel territorio nazionale in trappole naturali già originariamente sedi di giacimenti di gas, il progetto prevede lo stoccaggio di gas in un acquifero profondo con permeabilità per fatturazione naturale, ad una profondità di circa 2.500-2.800 metri, in una parte del territorio ove il gas non c'è mai stato (o qualora ci fosse stato è fuggito successivamente), in un'area che già in passato è stata colpita da violenti terremoti;

precedentemente, il Ministero, previo parere della Commissione Via-Vas aveva ritenuto ambientalmente compatibile l'esplorazione e la ricerca per la valutazione della fattibilità del progetto di stoccaggio, «al limitato fine dell'eventuale rilascio, ai sensi del titolo II, articolo 3, comma 7, del decreto del Ministero dello sviluppo economico del 21 gennaio 2011 e del successivo decreto attuativo n. 50918 del 4 febbraio 2011, dell'autorizzazione del Ministero dello sviluppo economico, d'intesa con la regione interessata», a condizione che venissero ottemperate una serie di prescrizioni per la tutela dell'ambiente e dei cittadini;

la regione Emilia Romagna ha già emesso il proprio parere contrario alla realizzazione del progetto e risulta che lo ha inviato al Ministero dello sviluppo economico;

il 1o giugno 2012 sul sito del Ministero dello sviluppo economico si legge: «Il Ministero dello sviluppo economico ha avviato le procedure di rigetto dell'istanza di stoccaggio di gas naturale in acquifero sotterraneo (una formazione calcarea fratturata, oggi occupata da acqua) presentata alla Erg Rivara Storage srl. La decisione - che chiude un lungo e complesso iter valutativo - tiene conto di specifiche valutazioni tecniche e geologiche che configurano una sostanziale non idoneità del sito. Tali valutazioni sono state confermate anche dalla delibera del 24 aprile 2012 con cui la regione Emilia-Romagna ha espresso formalmente parere negativo rispetto alla necessaria Intesa per la prosecuzione dell'iter»;

il 6 giugno 2012 il Ministro, rispondendo in Assemblea all'interrogazione n. 3-02312 ha ribadito che non è mai stata concessa dal Ministero alcuna autorizzazione, nè alcun parere favorevole in merito al deposito gas di Rivara e ha concluso che: «a seguito dell'evento sismico ho disposto, proprio nelle ore immediatamente successive al primo degli eventi sismici, un supplemento di istruttoria per verificare se esistevano le condizioni anche solo per autorizzare lo studio di fattibilità, ossia la parte preliminare. Nel frattempo, considerato che la regione Emilia Romagna aveva dato comunque parere contrario anche al progetto di studi preliminari, il Ministero dello sviluppo economico, di intesa con noi, ha negato anche l'autorizzazione agli studi preliminari. Quindi, la situazione attuale è che il progetto di studio, non solo il progetto di realizzazione dello stoccaggio, non è approvato»;

il 20 giugno 2012 si apprende dalla stampa che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare avrebbe informato la regione Emilia Romagna di aver deciso un supplemento di istruttoria-riguardo al deposito, appellandosi al principio di precauzione europeo, proprio in considerazione delle recenti scosse di terremoto -:

quali azioni immediate e chiarificatorie il Ministro intende adottare per tranquillizzare gli abitanti di San Felice sul Panaro, e di tutta la zona del modenese ancora disastrata dai catastrofici eventi sismici del 20 e 29 maggio scorso, circa la definitiva fine del progetto del deposito gas di Rivara, in quanto come lo stesso Ministro ha dichiarato in Assemblea non solo il deposito ma anche il progetto di studio e indagini non è stato mai approvato e il Ministero dello sviluppo economico d'intesa con la regione Emilia Romagna hanno deciso per la non idoneità del sito, e, inoltre, sulla base di tali considerazioni a cosa serva un supplemento di istruttoria presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dal momento che la decisione della non fattibilità del progetto è stata già assunta e se, quindi si possa considerare definitivamente «chiusa» la pratica in questione. (5-08154)