ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08151

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 705 del 17/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: MELIS GUIDO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CALVISI GIULIO PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
FADDA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
PARISI ARTURO MARIO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 17/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08151
presentata da
GUIDO MELIS
mercoledì 17 ottobre 2012, seduta n.705

MELIS, CALVISI, FADDA, ARTURO MARIO LUIGI PARISI, PES, MARROCU e SCHIRRU. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:


è di queste ore la notizia che nelle carceri sarde (Nuchis e Massama in particolare) sta avvenendo un massiccio trasferimento di detenuti condannati per associazione mafiosa; non si tratterebbe di detenuti in regime di 41-bis, ma pur sempre di detenuti condannati per reati di mafia; secondo il quotidiano la Nuova Sardegna ad esempio, «se sinora gli ospiti ad alta irradiazione mafiosa del carcere di Nuchis sono soltanto 24, prima di Natale diventeranno settanta»;


secondo notizie di fonte sindacale interna pure riportate dal citato quotidiano a Nuchis, carcere di recente apertura nel quale sarebbero in atto i trasferimenti «mancano direttori, ispettori, sovrintendenti, sottufficiali; non esistono quadri dirigenti, tranne un vice commissario e due sovrintendenti, uno dei quali in applicazione dal carcere di Sanremo; mancano gli educatori, il personale amministrativo, i paramedici, che dovrebbero essere 40, mentre in servizio ci sono solo due infermieri, siciliani». Inoltre, a sorvegliare 150 detenuti, in luogo dei 140 agenti di custodia in organico (più 10 tra ispettori, sovrintendenti e sottufficiali) attualmente figurano realmente in servizio solo 96 agenti, e manca il nucleo traduzioni, indispensabile per garantire la sicurezza nel trasferimento di detenuti di fascia As3, la terza per pericolosità;


in una intervista rilasciata in queste ore a Sardinia Post il sociologo Pino Arlacchi, dal 2009 direttore generale e capo della delegazione italiana dell'International forum on crime and, criminal law in the Global Era, ha dichiarato: «I mafiosi nelle carceri sarde? È una scelta dissennata. Sul piano tecnico e anche sul piano politico». Secondo Arlacchi «i detenuti legati alla criminalità organizzata non vanno mai concentrati ma, al contrario, vanno disseminati. (...) Metterli nello stesso territorio, per giunta in piccole carceri, significa - sono le sue parole testuali - proprio andare a cercarsela». Secondo Arlacchi «I contatti, gli scambi, il travaso di conoscenze renderebbe questi personaggi ancor più pericolosi di quel che sono in un ambiente carcerario perennemente sotto-organico e in un ambiente esterno poco allenato a riconoscere i rischi di infiltrazioni sul territorio, attraverso le continue visite dei parenti che, come dimostrano autorevoli studi, tendono ad insediare porzioni di attività, legali e illegali, nei luoghi di soggiorno dei familiari detenuti»;


esistono del resto precedenti concreti, risalenti agli anni ottanta, che sconsigliano qualunque consistente concentrazione di detenuti di mafia o criminalità organizzata in Sardegna, regione nella quale il «contagio» mafioso e poi anche quello terroristico crearono in passato le premesse di fatti tragicamente sanguinosi ancora vivi nella memoria popolare;


tali argomenti, più volte evocati anche nel dibattito parlamentare recente, dovrebbero sconsigliare i massicci trasferimenti in atto, pure in presenza di una rinnovata disponibilità di spazi carcerari derivante dalla recente apertura del carcere di Nuchis (Tempio), dall'allargamento di Badu e' Carros (del cui nuovo braccio, per altro, la allora Sottosegretaria alla giustizia Elisabetta Alberti Casellati escluse trattarsi di struttura adatta ai 41-bis o a detenuti assoggettati a regime di alta sicurezza) e dalla prossima apertura di Bancali (Sassari) -:


quali siano le reali dimensioni dei trasferimenti recenti in carceri sarde di detenuti appartenenti alla mafia o alla grande criminalità organizzata, sottoposti a regime di 41-bis o comunque a misure di alta sicurezza, e quali quelli eventualmente in programma nei prossimi mesi;


quale sia la distribuzione di detenuti ad alta pericolosità come quelli citati sul complesso delle carceri italiane e in quale proporzione essi siano o stiano per essere concentrati preferibilmente in quelle sarde;


se, d'intesa con il Ministero dell'interno, si siano predisposte sul territorio sardo adeguate misure, e eventualmente quali, per evitare che la presenza di tali carcerati crei (come avvenne nel passato) determini attorno alle carceri sarde presenze stabili di parenti, amici, eventualmente correligionari dei carcerati.
(5-08151)