ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08145

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 705 del 17/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 17/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 17/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08145
presentata da
MAURO PILI
mercoledì 17 ottobre 2012, seduta n.705

PILI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

nelle due ultime settimane, in almeno quattro contingenti, sono stati dislocati nel carcere di Tempio Nuchis 24 mafiosi e camorristi con pene variabili tra l'ergastolo e i 20 anni di carcere;

si tratta di uno «sbarco» di mafiosi e camorristi senza precedenti nell'isola;

il trasferimento è avvenuto in gran segreto e compiuto in meno di tre giorni nel luogo dove erano meno attesi, il carcere di Tempio Nuchis;

si è trattato di un vero e proprio blitz che conferma il progetto scellerato del ministero della giustizia di trasformare la Sardegna in vero e proprio circuito penitenziario destinato a mafiosi e camorristi;

i tentativi dei responsabili del Ministero di minimizzare questa grave decisione ad avviso dell'interrogante goffi sono sinonimo di prevaricazione, scarsa conoscenza delle più elementari regole di corrette relazioni tra istituzioni e di gestione di scelte così delicate senza alcuna condivisione con il territorio circostante;

sottovalutare tale situazione è scelta irresponsabile che necessita una mobilitazione istituzionale in grado di fermare questa decisione così lesiva dell'autonomia regionale;

un trasferimento di detenuti mafiosi e camorristi tutti reclusi in alta sicurezza 3 per la Sardegna un pericolo rilevante per infiltrazioni mafiose e camorriste, che considerati i numeri e i detenuti trasferiti sono molto di più di un pericolo;

tale grave situazione è stata personalmente riscontrata dal sottoscritto interrogante in una visita ispettiva nella giornata di domenica 14 ottobre, tra le ore 18 e le 20.30;

nel carcere di Tempio Nuchis nella giornata di sabato 13 si è registrato l'ennesimo trasferimento di altri sei detenuti mafiosi provenienti dal carcere di Opera - Milano;

in poco meno di quindici giorni sono già arrivati 24 detenuti pericolosissimi, condannati per mafia e camorra, 5 ergastolani, altri con pene tra i 48 anni e i 25 anni di carcere;

si tratta di una vera e propria calata di detenuti mafiosi e camorristi nell'isola;

l'azione del Ministero è stata compiuta nel più totale silenzio con trasferimenti a gruppi di 4 o sei dai carceri di Opera di Milano, di Santa Maria Capua Vetere, di Lanciano e Benevento;

le modalità e i tempi lasciano intendere si tratti di una strategia pianificata per trasferire in Sardegna i detenuti con le pene maggiori legate a mafia, camorra e traffico internazionale di droga;

si tratta di una scelta in totale contrasto con tutte le linee guida legate alla regionalizzazione della pena detentiva e che va ad incidere in maniera devastante sul tessuto sociale esterno al carcere;

all'interno del carcere, nonostante le carenze d'organico ancora rilevanti, il personale penitenziario e lo stesso comando riescono a sopperire con professionalità e abnegazione, all'esterno il rischio di infiltrazioni è gravissimo così come si evince da tutti i rapporti dello stesso Ministero su questa tipologia di detenuti;

nel carcere di tempio Nuchis sarebbero previsti in totale altri 46 mafiosi e camorristi considerato che la struttura trasformata in alta sicurezza ha a disposizione 70 posti;

questo trasferimento di detenuti si configura come la realizzazione al carcere di Nuchis di una vera e propria testa di ponte per il trasferimento in terra sarda di così tanti mafiosi;

tale situazione risulta insostenibile proprio perché non solo non era prevista ma per le modalità con le quali è avvenuta omettendola alle istituzioni locali e regionali;

si conferma una drammatica previsione di qualche mese fa con l'obiettivo del ministero di trasferire nell'isola i personaggi più pericolosi pensando di utilizzare le nuove carceri per alleggerire quelle del resto del Paese, ignorando il fatto che tutte le carceri sarde hanno detenuti in quantità quasi doppia rispetto a quelle previste dalla capienza;

con questa decisione gravissima non solo non si vogliono ottimizzare le carceri esistenti ma si tenta da subito di rendere sovraffollate le nuove con detenuti pericolosi all'interno e soprattutto per l'esterno;

i reati per i quali scontano la pena i detenuti appena arrivati sono di una gravità inaudita e non si può giustificare in alcun modo una tale concentrazione di tali personaggi in una realtà come la Sardegna;

il quadro che si prospetta è di una gravità inaudita: 70 detenuti mafiosi nel carcere di Tempio a cui si dovranno sommare quelli preannunciati a Massama, 125, ed oltre 300 prossimi 41-bis destinati alle carceri di Nuoro, Sassari e Cagliari;

un quantitativo di mafiosi di 500 unità che rischia di stravolgere lo stato sociale e la sicurezza dell'isola;

tale piano deve essere fermato perché si tratta di un carico detentivo che non può essere concentrato in un'unica regione -:

se non ritenga di dover bloccare qualsiasi trasferimento in Sardegna di detenuti legati alle organizzazioni criminali mafia, camorra e 'ndrangheta proprio in virtù del principio di regionalizzazione della pena detentiva;

se non ritenga di dover impedire una siffatta concentrazione di detenuti legati alle suddette organizzazioni malavitose in Sardegna;

se non ritenga di dover sottoporre alle autorità regionali il piano di utilizzo del sistema carcerario sardo al fine di valutarne la congruità con le implicazioni sociali prima di tutto;

se non ritenga di dover preventivamente rendere compatibile la nuova organizzazione carceraria sarda con l'esigenza di riportare a regime tutte le strutture sarde ripristinando i livelli di capienza evitando il ricorso ai parametri insostenibili della tollerabilità;

se non ritenga di dover attuare tutte le norme vigenti che favoriscono e inducono alla territorializzazione della detenzione;

se non ritenga di dover dar corso ad uno specifico interpello al fine di coprire i posti in organico nelle strutture penitenziarie sarde con il trasferimento in Sardegna di tutte le professionalità sarde dislocate nelle strutture carcerarie del resto del Paese. (5-08145)