ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08091

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 700 del 10/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: MANCUSO GIANNI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 10/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 10/10/2012
GIRO FRANCESCO MARIA POPOLO DELLA LIBERTA' 10/10/2012
CICCIOLI CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 10/10/2012
GIRLANDA ROCCO POPOLO DELLA LIBERTA' 10/10/2012
DE LUCA FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 10/10/2012
BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA' 10/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 10/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08091
presentata da
GIANNI MANCUSO
mercoledì 10 ottobre 2012, seduta n.700

MANCUSO, VIOLA, GIRO, CICCIOLI, GIRLANDA, DE LUCA e BARANI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:


la formazione della figura professionale di «tecnico veterinario», nel nostro Paese attualmente trova ampia realizzazione in processi formativi posti in essere da una molteplicità di soggetti;


tale situazione crea evidenti effetti distorsivi in relazione a diversi aspetti. In particolare crea un diffuso disorientamento rispetto alla platea dei cittadini interessati a seguire tale percorso formativo necessario ottenere i requisiti utili per esercitare la «professione di tecnico veterinario», che al di là di un suo riconoscimento effettivo rappresenta oramai una realtà lavorativa consolidata e necessaria;


alla luce di tale confusione rispetto al percorso formativo si evidenzia la legittima aspettativa da parte di chi ha deciso di intraprenderlo di vedersi riconosciuta una valenza significativa del certificato finale conseguito;


contemporaneamente si palesa il rischio, stante tale confusione, che la platea degli interessati si ritrovi destinataria di offerte al limite della legalità;


inoltre va sottolineato che spesso il percorso formativo intrapreso e concluso, sempre alla luce della situazione attuale, possa andare incontro a disconoscimenti da parte di talune categorie che non ritengono sia possibile acquisire la necessaria preparazione professionale al di fuori di contesti strutturati e/o istituzionalizzati;


va ricordato che la figura professione di «tecnico veterinario», trova una propria legittima forma di riconoscimento a livello europeo, in particolare alla luce direttiva 95/43/CE della Commissione del 20 luglio 1995;


al contrario, invece, in Italia si assiste ad un fiorire di iniziative formative nate per rispondere a reali esigenze occupazionali, promosse da soggetti collegati al mondo del lavoro dedicati alla cura degli animali, alle quali spesso si affiancano anche iniziative sviluppate per meri fini commerciali;


in entrambe le fattispecie i contenuti professionali sono lasciati alla libera iniziativa dei soggetti promotori/attuatori con gravi ed evidenti ripercussioni per l'utenza che, molto spesso si aspetta risposte per favorire una migliore collocazione professionale/lavorativa sia che si tratti di potenziale inserimento nel mondo del lavoro sia che si tratti di opportunità offerte nell'ambito dei processi di mobilità orizzontale o verticale;


a ciò si deve aggiungere la presenza di talune iniziative di formazione promosse dalle regioni e finanziate con risorse a valere sui fondi comunitari, in particolare Fondo sociale europeo, che però non sembrano riconducibili o comunque rispondenti in alcun modo a modelli formativi omogenei e condivisi, nelle loro linee generali, in campo nazionale;


è di tutta evidenza, a parere dell'interrogante, che trattandosi di una figura certamente riconducibile nell'area paramedica la regolamentazione e disciplina generale risulta quindi affidata anche al Ministero della salute;


fatte salve le competenze regionali in materia appare evidente che la creazione di parametri omogenei per una disciplina nazionale di tale contesto formativo consentirebbe al sistema Paese di allinearsi con altre realtà dell'Unione europea ma, soprattutto, porrebbe fine alla variegata presenza di iniziative formative prive di qualsivoglia regolamentazione;


al riguardo non va sottaciuto che si tratta di una figura professionale che trova il consenso delle associazioni di categoria dei medici veterinari ed ha una sua natura particolare e differente da quella rinvenibile nel sistema universitario;


da tenere presente la necessità anche di rispondere in maniera adeguata e quindi omogeneo all'utenza dei cittadini che si rivolgono ai servizi veterinari, un'omogeneità che lo spontaneismo attuale in campo formativo con riferimento alla figura di tecnico veterinario rischia di compromettere -:


se non ritenga opportuno e necessario intervenire per stabilire un quadro di riferimento omogeneo utile a disciplinare a livello nazionale le linee guida di riferimento per la formazione della figura professionale del «tecnico veterinario». (5-08091)