ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08083

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 699 del 09/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: VICO LUDOVICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 09/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08083
presentata da
LUDOVICO VICO
martedì 9 ottobre 2012, seduta n.699

VICO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

lo scandalo Tributi Italia dall'interrogante ampiamente denunciato in atti e iniziative parlamentari da tre anni a questa parte, pone il dovere istituzionale di prestare particolare attenzione nei confronti di un settore in cui il sistema dei controlli nei confronti delle imprese è di primaria importanza anche nell'ottica del regime di rigore e risparmio che questo Governo si è inteso dare;

a tal proposito è opportuno segnalare un sistema di abusi sul modello di quello portato agli onori della cronaca per lo scandalo Tributi Italia che riguarda un'altra società concessionaria di tributi (riveniente dallo scorporo di cui al comma 7, dell'articolo 3 del decreto-legge n. 203 del 2005 convertito, con modificazioni, dalla legge 248 del 2005) e con sede nel foggiano. La Gema Spa con sede legale in Corso Mezzogiorno a Foggia, si presentava infatti come azienda modello dalla storia centenaria tanto da aver fatto regolare richiesta di oltre 2milioni e 800mila euro nell'asse dedicata all'innovazione tecnologia e agli aiuti alle imprese dei fondi FESR regione Puglia 2007-2013, ma in realtà stornava sui conti personali del suo titolare e amministratore unico i fondi provenienti dalla riscossione dei tributi di numerosi comuni (tra cui Foggia, Brindisi, Trapani, San Severo, Cerignola e Iglesias). Gema ha lasciato un enorme buco nelle casse dei comuni di cui era concessionaria ed attualmente versa in uno stato di crisi che pare irreversibile, rischiando di lasciare definitivamente senza occupazione circa 130 lavoratori. Si segnala inoltre che almeno altri 50 lavoratori, stremati dalla mancata corresponsione delle retribuzioni loro spettanti dal mese di giugno 2012, si sono dimessi per giusta causa;

eppure sui conti Unicredit non dedicati ai comuni bensì connessi direttamente alla Gema spa sarebbero, a quanto consta all'interrogante, transitati centinaia di milioni di euro che comunque non avrebbero consentito alla società di sanare la propria posizione debitoria;

attualmente il crack della Gema è finito sotto la lente delle indagini condotte dalla magistratura: sono finiti agli arresti domiciliari l'ex amministratore delegato Giuseppe Corriero e il presidente del consiglio di amministrazione, Lanfranco (detto Chicco) Tavasci, deus ex machina della concessionaria nonché dell'influente associazione di categoria Ascotributi -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza di questo ennesimo scandalo e quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, intendano porre in atto per salvaguardare i cittadini e le amministrazioni comunali frodate e per assicurare il sostegno al reddito ai circa 130 dipendenti che resteranno senza occupazione a seguito della sempre più probabile dichiarazione di fallimento di Gema. (5-08083)