ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08080

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 699 del 09/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 09/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
BONINO GUIDO LEGA NORD PADANIA 09/10/2012
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 10/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 09/10/2012
Stato iter:
18/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/12/2012
Resoconto MARTONE MICHEL ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 18/12/2012
Resoconto FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD PADANIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/10/2012

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 10/10/2012

DISCUSSIONE IL 18/12/2012

SVOLTO IL 18/12/2012

CONCLUSO IL 18/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08080
presentata da
MASSIMILIANO FEDRIGA
martedì 9 ottobre 2012, seduta n.699

FEDRIGA, CAPARINI, MUNERATO, BONINO e BITONCI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato sulle prime pagine di oggi, 1o ottobre 2012, dai principali quotidiani (Il sole 24 ore; Corriere della sera), l'incorporazione dell'Inpdap nell'Inps porta il deficit dell'ente previdenziale a 9 miliardi di euro;

l'attuale Governo, con il cosiddetto decreto «Salva Italia», prefigurò la costituzione di un Superinps, con l'incameramento nell'istituto che gestisce le pensioni dei lavoratori privati, appunto l'Inps, dell'Inpdap, gestore delle pensioni dei dipendente pubblici, e dell'Enpals, l'ente previdenziale per i lavoratori dello sport e dello spettacolo;

stando alla relazione tecnica di accompagnamento al decreto, la fusione era nell'ottica di tagli agli sprechi e contenimento della spesa, tanto è che la stessa quantificava i risparmi in non meno di 20 milioni di euro per il 2012, in 50 milioni di euro nel 2013, per giungere a 100 milioni di euro nel 2014;

invero, secondo la nota di assestamento al bilancio Inps 2012, l'Inpdap confluendo nell'Inps ha portato un disavanzo patrimoniale quantificato al 1° gennaio 2012 in 10 miliardi e 269 milioni di euro, dovuto a due fattori: 1) la riduzione dei dipendenti pubblici nel corso degli anni, che ha ridotto le entrate contributive a fronte di un aumento della spesa per pensioni; 2) il mancato versamento da parte delle amministrazioni centrali Stato dei contributi alla Ctps, la Cassa dei trattamenti pensionistici dei dipendenti dello Stato, una delle 10 casse fuse nell'Inpdap nel 1996;

sempre secondo quanto riportato nella nota di assestamento, tale mancato versamento è dovuto fino al 1995 in attesa della fusione della Ctps nell'Inpdap, ma comunque a decorrere dal 1996 le amministrazioni hanno versato solo la quota della contribuzione a carico del lavoratore (pari a 8,75) e non anche la quota a loro carico, pari al 24,2 per cento;

nonostante il Presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, abbia dichiarato (Tgcom 24) «non c'è nessun allarme e nessun problema (...) perchè lo Stato anticiperà le risorse finanziarie per riportare i conti in equilibrio» le preoccupazioni permangono, perchè - secondo il Civ - nel giro di pochi anni si potrebbe arrivare ad un azzeramento del patrimonio netto dell'Inps;

ancor più grave è - a parere degli interroganti - l'intento della maggioranza governativa di scaricare i disavanzi patrimoniali prodotti dalle amministrazioni centrali sui lavoratori e pensionati del Nord, utilizzando i loro soldi ed i loro versamenti per ripianare i buchi dell'ente previdenziale pubblico ed ancor più vergognoso è assistere ad un atteggiamento di questo Governo tanto persecutorio nei confronti di imprenditori e cittadini che omettono o ritardano i pagamenti contributivi a causa dell'elevata tassazione e della crisi economica in corso quanto benevolo laddove il principale evasore è lo Stato, che non paga i contributi ai propri dipendenti -:

quali siano state le amministrazioni che non hanno versato la quota contributiva a loro carico negli anni passati e per quanto tempo e quali provvedimenti di propria competenza intenda adottare con urgenza per salvaguardare i lavoratori ed i pensionati del Nord ed evitare che il costo dell'evasione pubblica ricada su chi onestamente ha sempre pagato contributi e tasse. (5-08080)