BELLANOVA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
i docenti della classe di concorso A051 lamentano una penalizzazione derivante dagli effetti della riforma della scuola;
i sopra citati docenti denunciano che finora non si sia giunti ad un'adeguata e definitiva riorganizzazione delle classi di concorso che tenga conto delle esperienze e delle competenze specifiche, degli insegnanti precari e di quelli di ruolo, che devono dare concreta attuazione ai piani di studio, ai profili in uscita previsti dal PECUP e agli obiettivi di apprendimento contenuti nelle «Indicazioni nazionali»;
fino a oggi le materie letterarie, ad esclusione del latino, sono state attribuite nei nuovi licei sia alla classe di concorso A050 (materie letterarie negli istituti superiori) sia a quella A051, secondo soggettive interpretazioni da parte dei dirigenti scolastici e degli uffici scolastici provinciali. Ciò sembrerebbe non applicando il decreto ministeriale n. 39 del 30 gennaio l998 e non tenendo conto che le cattedre di italiano dei licei dovessero essere assegnate ai docenti abilitati, vale a dire ai docenti della classe di concorso A051. Tale questione è stata peraltro già dibattuta, si veda la sospensiva in data 28 luglio 2011 della pronuncia prot. n. 272/11 da parte del Tar Lazio, avente ad oggetto proprio l'incongruente gestione delle classi di concorso di ambito letterario, che penalizza i più qualificati a vantaggio dei meno qualificati;
la drastica riduzione oraria e contenutistica di molte delle materie letterarie che arriva anche all'esclusione del latino da alcuni percorsi liceali, unita a quanto sopra esplicitato ha determinato un elevato numero di esuberi nella classe di concorso A051, con un conseguente calo di contratti a tempo determinato per i docenti precari e la derivante perdita di posti di lavoro;
i docenti precari attualmente rischiano di dover rinunciare a qualunque prospettiva di stabilizzazione, difatti nella classe di concorso A051 le immissioni in ruolo sono state molto esigue in tutto il territorio nazionale, a fronte di un piano che ne prevedeva oltre 20.000 complessive. A questo poi, da quanto lamentano gli stessi, si aggiungono gli effetti progressivi della riforma per i quali si stima che nei prossimi anni molti docenti di ruolo correranno il concreto pericolo di perdere il posto e gli aspiranti supplenti delle graduatorie ad esaurimento rischieranno di rimanere inattivi -:
in che modo il Ministro interrogato ritenga di affrontare questa vicenda che, se non adeguatamente risolta, rischia di far fuoriuscire dal circuito scolastico e lavorativo personale professionalizzato, andando peraltro ad ingrossare, in un periodo di crisi occupazionale pesantissimo, le folte sacche di disoccupati che purtroppo sono già drammaticamente presenti sul territorio nazionale. (5-08015)