ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08006

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 692 del 26/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: CALLEGARI CORRADO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 26/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TORAZZI ALBERTO LEGA NORD PADANIA 26/09/2012


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08006
presentata da
CORRADO CALLEGARI
mercoledì 26 settembre 2012, seduta n.692

CALLEGARI e TORAZZI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

lo scorso 13 settembre il Parlamento europeo ha approvato, in prima lettura, una risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante preferenze commerciali autonome d'urgenza per il Pakistan in virtù del quale il Paese asiatico potrà, fino al 31 dicembre 2013, esportare verso l'Unione europea più beni in franchigia;

il provvedimento offre infatti un accesso privilegiato al mercato comunitario per 75 prodotti, tra cui tessuti, abbigliamento, biancheria, etanolo e pellame, provenienti dalle regioni pakistane più colpite dalle alluvioni del 2010;

nelle motivazioni alla base della preferenze commerciali eccezionali in favore della Repubblica islamica del Pakistan, la Commissione europea ha evidenziato che le 75 linee tariffarie specifiche per i principali prodotti di esportazione del Paese valgono un importo pari a 100 milioni di euro all'anno, e si configurano quindi come un aiuto reale, sostanziale e prezioso per la regione;

la Commissione europea ha ribadito inoltre che il commercio del Pakistan con l'Unione riguarda essenzialmente i prodotti tessili e dell'abbigliamento che nel 2009 hanno costituito il 73 per cento delle esportazioni del Paese asiatico verso l'Unione europea e che il settore tessile riveste un'importanza fondamentale per l'economia pakistana in quanto rappresenta l'8,5 per cento del prodotto interno lordo ed occupa il 38 per cento della manodopera;

anche per il nostro Paese il tessile-abbigliamento è uno dei settori più rilevanti; l'Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa e recenti dati Istat registrano per l'industria tessile italiana un export di 24 miliardi di euro, e pur nelle difficoltà dovute alla crisi economica globale, un'occupazione di più di 500.000 persone;

i nostri territori sono da sempre all'avanguardia nel selezionare le migliori materie prime, nell'elaborare metodi originali di creazione, tintura e lavorazione con prodotti finiti che costituiscono un esempio di qualità e di prestigio a livello mondiale e che conferiscono al marchio «made in italy» uno stile unico al mondo;

la concessione delle franchigie in settori così rilevanti dell'economia europea e italiana in particolare, appare assolutamente inopportuna nella misura in cui danneggia le nostre aziende incentivando le importazioni di prodotti a basso costo e di scarsa qualità e favorendo i poteri delle multinazionali che delocalizzano la produzione in Paesi dove non esiste alcun tipo di tutela sanitaria o pensionistica per i lavoratori;

la clausola di salvaguardia approvata dal PE che consente, al verificarsi di alcune condizioni di ripristinare le barriere tariffarie, appare gli interroganti altresì pretestuosa anche alla luce del considerando n. 11 della stessa risoluzione che afferma testualmente che «la concessione di queste preferenze commerciali dovrebbe produrre solo effetti negativi limitati sul mercato interno dell'Unione» e certo, la limitazione temporale degli effetti negativi non rassicura le nostre aziende;

sono noti i danni causati dalle inondazioni che hanno investito vaste regioni del Pakistan nei mesi di luglio e agosto 2010 e che tuttavia, in questo tipo di emergenze, sono le donazioni i principali strumenti di intervento, tanto che l'Unione europea ha già destinato al Paese un aiuto d'urgenza di oltre 423 milioni di euro;

le preferenze commerciali in parola favoriscono i fatturati delle grandi imprese pakistane anziché sostenere le popolazioni colpite dalle alluvioni e che in nessun caso la politica commerciale dell'Unione europea può essere utilizzata come strumento di aiuto umanitario -:

di quali ulteriori elementi disponga il Ministro in relazione a quanto riportato in premessa e se non ritenga urgente intervenire presso le competenti sedi comunitarie al fine di evitare che le decisioni prese a Bruxelles producano qualsiasi possibile impatto negativo sulle eccellenze del nostro tessuto imprenditoriale. (5-08006)