BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
lo scorso 10 agosto è apparso un articolo sul quotidiano La Sicilia nel quale viene descritta la situazione incandescente che sta attraversando il carcere di contrada Petrusa di Agrigento a seguito dell'elevato numero di immigrati extracomunitari di origine tunisina arrestati dopo essere sbarcati sulle coste di Lampedusa;
ad entrare nel penitenziario al confine tra Agrigento e Favara non sono ovviamente tutti coloro che approdano a Lampedusa e poi transitano da Porto Empedocle: in carcere finiscono coloro i quali vengono prima indicati e poi identificati come scafisti delle carrette del mare. Per tutti il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina è punito con la reclusione, sicché coloro i quali vengono condannati, in quanto ritenuti responsabili del reato in questione, vengono chiusi nelle celle del carcere agrigentino;
in ciascuna cella della struttura penitenziaria siciliana convivono da mesi e anni anche 4 detenuti, in condizioni ai limiti della tollerabilità umana, soprattutto quando una simile situazione si perpetua nel periodo estivo e la situazione, anche dal punto di vista igienico-sanitario, diventa devastante;
secondo le previsioni, continuando con questo ritmo di nuovi arrivi in massa, a fronte di un numero minore di scarcerazioni, c'è la quasi certezza che entro qualche giorno al Petrusa si possa sfondare lo storico muro delle 500 persone detenute, quota mai raggiunta in un penitenziario che venne inaugurato nel 1997 per accogliere al massimo 200 detenuti;
il piano carceri prevede la realizzazione di un nuovo padiglione all'interno della struttura penitenziaria in questione, consentendo così l'innalzamento della capienza del carcere agrigentino a circa mille persone. I lavori, già iniziati da tempo, procedono molto a rilento e, come denunciato dalle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria, molto probabilmente non saranno terminati entro il termine previsto e stabilito nel progetto originario -:
quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato, con urgenza, per garantire normali condizioni di vita ai detenuti ed agli operatori dell'istituto di pena siciliano conformemente a quanto stabilito dalle norme costituzionali e dell'ordinamento penitenziario;
cosa impedisca il completamento dei lavori volti alla costruzione di un nuovo padiglione che potrebbe immediatamente consentire il trasferimento dei detenuti evitando loro di vivere nel degrado dei luoghi che oggi li ospitano, che, per la situazione di sovraffollamento, stanno infliggendo a persone già private della libertà una pena aggiuntiva inutile e offensiva della dignità umana. (5-07949)