ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07923

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 687 del 18/09/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/17177
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07923
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 18 settembre 2012, seduta n.687

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

sul quotidiano L'Opinione, edizione Litorale e Alto Lazio, di venerdì 20 luglio 2012, appare in prima pagina un articolo dal titolo «Maltrattata e denunciata per un biglietto sbagliato» recante occhiello «Il racconto degli avvocati Randazzo e Pucci». L'articolo a firma Ruggiero Capone tratta d'una maestra picchiata a Fiumicino e processata a Civitavecchia. Il giornalista racconta la storia della maestra «Grazia P. che a dicembre verrà processata a Civitavecchia». E precisa che «erano da poco passate le 18,30: Grazia, insegnante 55enne di scuola materna precaria a Fregene, terminava il rientro pomeridiano di sostegno e si dirigeva verso la fermata dell'autobus. Di tanto in tanto approfittava d'un passaggio di colleghe e conoscenti, ma quel 30 di settembre le rimaneva solo attendere il mezzo pubblico. Grazia si sposta solo a piedi, con la bicicletta, con i passaggi o con i mezzi pubblici...». «Alle 18,40 circa riesce a salire sull'autobus Cotral che va in direzione Fiumicino». Quindi la stessa maestra racconta a L'Opinione: «Avevo in mano dei biglietti e non sapevo con precisione quanto si dovesse pagare per Fiumicino - racconta Grazia - avevo biglietti di più tagli: per corse urbane su Roma ed extraurbane, Cotral ed Atac. Così mi stavo dirigendo verso il conducente, e per chiedere quale biglietto obliterare. Ma l'autobus frena in maniera brusca prima della fermata successiva, salgono a bordo due controllori che velocemente bloccano la macchinetta di vidimazione. Allora chiedo loro una spiegazione su quale biglietto dovessi obliterare. Di tutta risposta i controllori mi chiedono i documenti». Il quotidiano spiega che «Grazia s'emoziona, inizia a rovistare in maniera confusa nella borsa e poi: "non trovo la carta d'identità ho solo questi biglietti, vi prego vidimatemi voi quello giusto e poi lasciatemi andare a casa". Uno dei controllori ordina con voce severa all'autista di fermare l'autobus davanti al commissariato di Fiumicino». «Le porte si aprono - racconta il giornalista - i controllori scendono senza fretta. Grazia si sente non più nel mirino, ha paura e si allontana pensando sia finito tutto lì, solo con un grande spavento. Non ha ancora raggiunto il ponte di ferro di Fiumicino che alle spalle riceve un forte spintone che la scaraventa per terra. Cerca di divincolarsi, ma viene presa a pugni e schiaffi e poi ammanettata. Poi sente un commento del tipo "menaglie a sta stronza tanto qui non ci sono telecamere". Avrà parlato uno dei poliziotti o il controllore della Cotral? Grazia viene tradotta al commissariato di Fiumicino ammanettata e tenuta per le braccia da più agenti». «Dopo perquisizioni varie - continua il giornale - i documenti vengono rinvenuti in un recondito angolo della borsa della maestra. Le hanno già detto che è in arresto e che verrà trattenuta in cella per la notte. Il giorno seguente l'avrebbe attesa il processo per direttissima al tribunale di Civitavecchia. La Polizia di Fiumicino ha così provveduto ad avvertire il magistrato di turno d'un arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, e con successivo tentativo di fuga dell'arrestato». «Intanto il cazzottone in testa - precisa il quotidiano - comporta un certo dolore e Grazia indossa lenti a contatto: il colpo le ha provocato un versamento di sangue in un occhio. Quindi viene trasportata al pronto soccorso di Fregene, anche se lei insisteva di voler andare a quello di Fiumicino, molto più frequentato ed attrezzato. I medici riscontrano evidenti ecchimosi con segni di manette ai polsi. Dopo le cure mediche, e senza levarle le manette, i poliziotti si confrontano sul tradurla a Roma (a Ponte Galeria) o a Settebagni... insomma in un luogo dove la polizia scientifica le avrebbe potuto prendere impronte digitali e foto segnaletiche... L'attende una lunga notte in cella. E solo verso l'alba una poliziotta esclama "ma che avete fatto? A questa poverina non l'avete nemmeno mandata al bagno". Nella ritirata della caserma la povera maestra viene colta da coliche e non riesce più a trattenere i propri bisogni»... «Il Pm di Civitavecchia rimette in libertà la maestra, non convalidando l'arresto spiega il giornale ... Ma, due mesi dopo, l'arresto viene convalidato. Intanto la maestra aveva querelato i due poliziotti: procedimento che viene celermente archiviato dalla procura civitavecchiese. La querela pare abbia ancor più indisposto la polizia contro la maestra» -:

di quali elementi di informazione dispongano circa i fatti descritti in premessa;

se i Ministri interrogati, per quanto di rispettiva competenza, non intendano disporre accertamenti, anche mediante l'avvio di una indagine ispettiva, con particolare riferimento sia alle modalità dell'intervento delle forze dell'ordine e sia al procedimento di convalida dell'arresto dell'insegnante avvenuto - secondo quanto riportato dal quotidiano L'Opinione - a ben due mesi di distanza dai fatti, ciò al fine di verificare l'eventuale sussistenza degli estremi per l'attivazione dell'azione disciplinare con riferimento alla vicenda esposta;

quali iniziative normative il Governo intenda utilizzare e quali direttive intenda impartire affinché i cittadini vengano effettivamente tutelati, garantiti e protetti dagli atteggiamenti violenti, arroganti o prevaricatori posti in essere da alcuni appartenenti alle forze dell'ordine. (5-07923)