BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dal quotidiano Il Tirreno del 21 giugno 2011, un uomo, di origini nordafricane, detenuto nel carcere Porto Azzurro di Livorno, ha tentato di togliersi la vita improvvisando con alcuni lacci un cappio legato alle sbarre della propria cella;
l'uomo è stato salvato dal personale della polizia penitenziaria in quel momento in servizio, il quale è intervenuto in tempo, insieme al personale medico, scongiurando che il detenuto portasse a compimento il suo gesto estremo -:
se quanto riportato in premessa corrisponda al vero;
se intenda avviare una indagine amministrativa interna, al fine di appurare se nei confronti del detenuto che ha tentato il suicidio fossero state messe in atto tutte le misure di sorveglianza previste e necessarie;
se e quali misure precauzionali e di vigilanza siano state adottate dall'amministrazione penitenziaria nei confronti del detenuto dopo questo episodio;
se non si intenda adottare o implementare, per quanto di competenza, le opportune misure di supporto psicologico ai detenuti, al fine di ridurre sensibilmente gli episodi di suicidio, tentato suicidio e di autolesionismo;
più in particolare, quali iniziative, anche normative, si intendano assumere per rafforzare l'assistenza medico-psichiatrica ai detenuti malati, sia attraverso un'attenta valutazione preventiva che consenta di identificare le persone a rischio, sia per sostenere adeguatamente sotto il profilo psicologico le persone che tentano il suicidio, senza riuscirci la prima volta, ma spesso ben decisi a tentare ancora. (5-07909)