ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07907

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 687 del 18/09/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/12407
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07907
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 18 settembre 2012, seduta n.687

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:


il 10 e 13 giugno i rappresentanti di Antigone Marche hanno visitato gli istituti penitenziari di Ascoli Piceno e di Pesaro raccogliendo i dati relativi all'attuale situazione che si vive all'interno delle mura di cinta dei predetti istituti di pena;


nella relazione elaborata da Antigone con riferimento alla situazione che si vive all'interno del carcere di Ascoli Piceno è dato leggere quanto segue: «Il carcere ascolano ha due sezioni. La prima, denominata "Marino", ospita 44 detenuti (di cui 29 definitivi, 5 ricorrenti, 5 appellanti, 5 giudicabili) sottoposti al regime del 41-bis, il cosiddetto "carcere duro", previsto per persone incarcerate per reati di criminalità organizzata, terrorismo ed eversione, che impone misure più rigide per chi vi è sottoposto, come la censura della corrispondenza, la limitazione dei colloqui e di tutte le relazioni familiari (ad esempio le telefonate) o della permanenza all'aperto (l'ora d'aria). La seconda, che è la parte circondariale dell'istituto, ospita 68 detenuti (di cui 12 protetti, tra cui 4 sex offender e 8 tra collaboratori e appartenenti alle forze dell'ordine, 25 definitivi, 5 ricorrenti, 7 appellanti e 31 giudicabili). Tra questi vi sono un detenuto semi-libero e uno in articolo 21, cioè detenuti che possono passare parte della giornata fuori dell'istituto. La semilibertà è una misura alternativa al carcere e permette al condannato di trascorrere parte del giorno fuori dell'istituto per attività lavorative, istruttive o utili al suo reinserimento nella società. Viene concessa dal tribunale di sorveglianza cui spetta il compito di valutare che il condannato definitivo abbia i requisiti soggettivi e oggettivi per ottenerla. L'articolo 21, invece, è una modalità del trattamento penitenziario che prevede, per la persona detenuta, l'uscita dall'istituto di pena per parte della giornata esclusivamente per motivi di lavoro. Per questo, viene disposto dalla direzione dell'istituto di pena su autorizzazione del magistrato di sorveglianza per i definitivi e della competente autorità giudiziaria per gli imputati. I problemi maggiori sono legati al sovraffollamento. La capienza regolamentare della sezione circondariale è di 36 detenuti, ma alla data del 13 giugno 2011 ce n'erano 68. Inoltre 4 celle erano chiuse per ristrutturazione, mentre nella cella 10 vi erano ben nove detenuti in meno di 29 metri quadri (vano bagno incluso) e nella cella numero 3, della superficie di meno di 20 metri quadri (vano bagno incluso), stavano 5 reclusi. A causa del sovraffollamento, poi, viene utilizzata la sala della socialità per alloggiare i detenuti: mettendo i materassi a terra. Al momento della visita, infatti, erano appena stati sfollati 6 detenuti fino al giorno prima alloggiati in questo modo. I posti di lavoro disponibili sono diminuiti sia nel numero che negli orari. Alla data della visita, erano 16 i lavoranti nel giudiziario e 4 nella sezione 41-bis. Ma a parte i tre aiuto cuoco che hanno un contratto di 6 ore al giorno, tutti gli altri hanno avuto tagli drastici negli orari: il barbiere lavora un'ora e mezzo per due volte a settimana; l'addetto alla lavanderia 2 ore al giorno; lo scopino 4 ore. Tutto il personale, sia quello di polizia che quello amministrativo, è sotto organico. In particolare, delle 182 unità di polizia penitenziaria assegnate all'istituto ascolano, al momento 141 sono quelle amministrate, ma solo 131 presenti. A queste forze, vanno aggiunte le 25 unità del GOM (Gruppo operativo mobile). Delle 21 unità previste di personale amministrativo, ce ne erano soltanto 12, più la direttrice. Non è previsto alcun trattamento per i sex offenders (i detenuti per reati sessuali) e il Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) ha ridotto le ore dello psicologo, previsto per sole 130 ore annue. A questo taglio, però, la regione sta cercando di rispondere aggiungendo altre 130 ore con un progetto ad hoc che riguarda tutti gli istituti di pena marchigiani. Al momento, per protestare contro la mancata fornitura di saponi, sia per l'igiene personale che per quella delle celle, i detenuti stanno facendo ogni giorno, a staffetta, uno per cella, lo sciopero della fame. Il problema della mancanza di carta igienica sembra, per ora, risolto. Un elemento preoccupante è che non c'è alcuna separazione tra detenuti e semi-liberi. La sezione dei semi-liberi, infatti, è chiusa da anni e sia i detenuti in articolo 21 che i semi-liberi dormono insieme agli altri detenuti»;


con riferimento al carcere di Pesaro l'associazione Antigone Marche ha rilevato quanto segue: «Il carcere di Pesaro ha una capienza regolamentare totale di 152 persone, mentre quella tollerabile totale è di 252. Alla data di venerdì 10 giugno, però, vi erano 334 detenuti, di cui 27 donne. La quasi totalità delle celle sono di 9 metri quadri e molte ospitano tre detenuti, in particolare nella sezione femminile le celle da 3 sono 6. I bagni, in cui ci sono le docce, sono in ogni cella, in un vano separato. Si dovrebbero risistemare gli impianti, ma c'è sia acqua calda che fredda. A Pesaro non si registrano diminuzioni nella quantità di vitto, ma nelle ore di lavoro e nelle mansioni dei detenuti. Infatti, alcuni compiti sono stati accorpati ad altri, diminuendo perciò l'impiego delle persone recluse. Ad esempio, non c'è più il servizio della distribuzione del cibo perché sono gli stessi lavoranti della cucina a dovere anche portare i pasti agli altri. Per quanto riguarda il personale, dei sei educatori assegnati, ce ne sono in servizio cinque. C'è un solo psicologo che svolge un servizio di 70 ore annue a conversione. Mentre della pianta organica di 169 agenti di polizia, quelli assegnati sono 129, ma 120 sono in servizio. Da lunedì scorso, sono arrivati anche un commissario e un vice. Il personale amministrativo conta, invece, di 5 persone in segreteria e 7 in ragioneria» -:


quali provvedimenti urgenti intenda adottare al fine di contrastare il pesante e grave sovraffollamento che si registra all'interno degli istituti di pena di Ascoli Piceno e di Pesaro;


se non intenda attivarsi immediatamente al fine di aumentare l'organico degli educatori, degli psicologi, del personale amministrativo e degli agenti di polizia penitenziaria assegnati presso le strutture penitenziarie indicate in premessa;


per quali motivi si sia registrata una diminuzione delle ore di lavoro e delle mansioni dei detenuti-lavoranti ristretti nel carcere di Pesaro e come intenda porvi rimedio;


cosa si intenda fare affinché ai detenuti sex-offenders del carcere di Ascoli Piceno venga garantito il trattamento psico-terapeutico previsto dall'ordinamento penitenziario;


se non intenda attivarsi per fornire ai detenuti del carcere di Ascoli Piceno i prodotti per l'igiene sia personale che per le celle;


per quale motivo la sezione dei semi-liberi del carcere di Ascoli Piceno sia chiusa e se non intenda attivarsi per la sua immediata riapertura in modo da evitare che detenuti e semi-liberi dormano insieme;


se non ritenga opportuno provvedere a risistemare gli impianti dei bagni presenti nelle celle del carcere di Pesaro. (5-07907)