Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-07852
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 18 settembre 2012, seduta n.687
BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
con lettera circolare GDAP-0068960-2011 ed oggetto «Direttive per l'applicazione della legge 193/2000 (Smuraglia) - Agevolazioni contributive», il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha rilevato, all'esito dell'esame del monitoraggio relativo all'anno 2009, l'avvenuto superamento dei limiti di budget previsti dal decreto n. 87 del 25 febbraio 2002 («Regolamento recante sgravi fiscali alle imprese che assumono lavoratori detenuti»), attuativo della legge n. 193 del 2000 (Smuraglia). In conseguenza di ciò, alla luce quindi dello stato delle cose rilevato al 31 dicembre 2009 ed ai dati relativi al primo semestre 2010, e tenuto inoltre conto del trend in costante crescita delle posizioni lavorative dei detenuti e quindi degli sgravi richiesti dalle imprese e cooperative, il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha ritenuto quindi indispensabile procedere ad una esistente riduzione del budget che dovrà essere considerato a disposizione di ogni provveditorato regionale per le attività lavorative dei detenuti (sia per quelli ristretti in carcere, sia per quelli ammessi ad una qualche misura alternativa alla detenzione);
a seguito della citata circolare, l'associazione Antigone ha lanciato un appello intitolato: «Lavoro uguale sicurezza, lavoro uguale carceri meno affollate. Contro i tagli alle cooperative sociali, ai consorzi, alle imprese», il cui testo è il seguente: «Sono finiti i soldi. Così l'amministrazione penitenziaria sta giustificando le proprie disposizioni con le quali ha creato il panico nelle carceri italiane. Non vi sarebbero più soldi per pagare i contributi a favore di quelle cooperative e imprese che hanno assunto detenuti dentro il carcere o detenuti fuori dal carcere. Si tratta di un tipico taglio non ragionato. Se ciò dovesse essere confermato, così come pare, migliaia di detenuti in misura alternativa rientreranno in carcere in quanto licenziati dai loro datori di lavoro andando a peggiorare una situazione di affollamento penitenziario già insopportabile. Non arrivano segnali dal Ministero della giustizia diretti a risolvere il problema. Cooperative sociali, consorzi, associazioni, imprese non sarebbero nelle condizioni di proseguire nei loro lavori. Noi chiediamo al Dap di usare tutti soldi della Cassa delle ammende, compresi i milioni già promessi per progetti non ancora avviati oppure le decine di milioni messe da parte per l'edilizia penitenziaria, allo scopo di dare copertura finanziaria alla legge Smuraglia quanto meno sino alla fine dell'anno. Non fare questo ora sarebbe un errore tragico» -:
se il Governo non intenda assumere iniziative per destinare i fondi della Cassa delle ammende, e/o parte dei soldi accantonati per l'edilizia penitenziaria, al fine di dare copertura finanziaria alla legge n. 193 del 2000 (cosiddetta «Smuraglia»). (5-07852)