ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07827

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 687 del 18/09/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/11653
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07827
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 18 settembre 2012, seduta n.687

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato dall'Osservatorio permanente sulle morti in carcere, composto da Radicali italiani, redazione Radiocarcere, redazione Ristretti orizzonti, associazione «Il Detenuto ignoto», associazione «Antigone», associazione «A buon diritto», lo scorso due aprile Mario Coldesina, 42 anni, è deceduto nella propria cella. Secondo i primi accertamenti medico legali il decesso sarebbe avvenuto per soffocamento;

il detenuto era rinchiuso nel reparto «nuovi giunti» del carcere di Novara, in una cella con altre due persone. Da quanto si è saputo, intorno alle 13 l'uomo ha sbucciato un kiwi e l'ha mangiato tutto intero. Subito dopo si è sentito male. Soccorso da personale del 118, intervenuto su richiesta dei responsabili del carcere, è morto poco dopo;

sulla vicenda è intervenuto il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, che ha espresso preoccupazione per il sovraffollamento delle carceri dal momento che - sostiene l'organizzazione sindacale - la cosiddetta «legge svuota carceri» non ha deflazionato a sufficienza gli istituti di pena. La nota del Sappe continua: «Non è ancora chiaro se si è trattato di un incidente o di un suicidio. L'uomo era detenuto per furto aggravato e il suo periodo di detenzione sarebbe terminato nel 2013. Aveva impugnato la sentenza di primo grado ed era in atteso della conclusione del processo di appello» -:

quali siano le cause che hanno provocato la morte del detenuto e, in particolare, se risulti che lo stesso si sia suicidato;

per quali motivi e da quanto tempo il detenuto fosse rinchiuso nella sezione «nuovi giunti»;

se risulti che il detenuto abbia chiesto e ottenuto un colloquio con lo psicologo del carcere;

se non ritenga opportuno effettuare un monitoraggio relativamente allo stato di applicazione, nonché agli effetti e ai risultati della legge 26 novembre 2010, n. 199, «Disposizioni relative alla esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno», comunicandolo alle Camere, anche al fine di verificare la possibilità che la norma di cui all'articolo 1 della predetta legge abbia una validità non limitata nel tempo e che, quindi, la sua efficacia vada oltre il 31 dicembre 2013.(5-07827)