ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07738

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 680 del 05/09/2012
Abbinamenti
Atto 5/07736 abbinato in data 13/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: CICU SALVATORE
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 05/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAGLIA STEFANO POPOLO DELLA LIBERTA' 05/09/2012
VIGNALI RAFFAELLO POPOLO DELLA LIBERTA' 05/09/2012
ABRIGNANI IGNAZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 05/09/2012
TESTONI PIERO POPOLO DELLA LIBERTA' 05/09/2012


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 05/09/2012
Stato iter:
13/09/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/09/2012
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 13/09/2012
Resoconto CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/09/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/09/2012

DISCUSSIONE IL 13/09/2012

SVOLTO IL 13/09/2012

CONCLUSO IL 13/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07738
presentata da
SALVATORE CICU
mercoledì 5 settembre 2012, seduta n.680

CICU, SAGLIA, VIGNALI, ABRIGNANI e TESTONI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

il Progetto CCs Sulcis riguarda non solo la gestione della miniera di carbone del Sulcis e la produzione di energia elettrica, ma anche la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica; attualmente esso occupa 534 unità di lavoro, impegnati nella concessione mineraria, ma, nel caso fosse integralmente attuato coinvolgerebbe circa 1500 lavoratori, tra miniera, centrale, centro ricerca e sistema CCS;

la risorsa carbone del Sulcis-Iglesiante è strategica per lo sviluppo della Sardegna e per la sicurezza energetica del Paese; già dal 1994, ai fini dello sviluppo del bacino carbonifero, veniva disposto l'affidamento di «una concessione integrata per la gestione della miniera e per la produzione di energia elettrica e cogenerazione di fluidi caldi mediante gassificazione». Con il decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 1994, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 9 marzo 1994, n. 56, recante: «Attuazione del piano di disinquinamento del territorio del Sulcis-Iglesiente», si disponeva che la produzione combinata di energia elettrica e calore fosse assimilata a fonte rinnovabile come definita dalle leggi n. 9 e n. 10 del 1991. Per motivi finanziari l'affidataria ATI Sulcis rinunciò alla prosecuzione del progetto e nel 2003 si arrivò alla risoluzione della stessa convenzione con conseguente disimpegno della medesima ATI;

nel riproporre l'assegnazione di una concessione integrata per la gestione della miniera di carbone del Sulcis e la produzione di energia elettrica, con l'articolo 11, comma 14, del decreto-legge n. 35 del 2005, convertito con modificazioni dalla legge n. 80 del 2005, veniva esteso il quadro delle agevolazioni sui prezzi di cessione dell'energia (cosiddetto CIP6) - limitato dal decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 1994 alla sola produzione tramite gassificazione - anche alla produzione con tecnologie equivalenti. La gara avviate dalla RAS nel 2005 andò deserta e il procedimento si arenò anche a causa di un'indagine della Concessione europea per violazione della materia di aiuti di Stato;

nel 2009, permanendo inalterate le motivazioni circa la strategicità e la potenzialità del carbone Sulcis, al fine di promuovere l'innovazione tecnologica, la sicurezza energetica e la riduzione di emissione di gas effetto serra, con la legge n. 99 del 23 luglio 2009, articolo 38, comma 4, modificativo dell'articolo 11, comma 14, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, è stata proposta l'assegnazione di una concessione integrata per la gestione della miniera di carbone del Sulcis e la produzione di energia elettrica, estendendo nell'ambito della concessione integrata, anche la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica prodotta dall'impianto di produzione di energia elettrica;

l'iniziativa, da realizzare il project financing, prevede lo sviluppo della filiera tecnologica del carbone «Zero Emission», con la realizzazione di una centrale termoelettrica da circa 450 megawatt netti, mediante l'impiego di miscele di carboni di basso rango. Il «Progetto CCs Sulcis» è stato predisposto su incarico del Governo e della Regione dalla Sotacarbo spa in attuazione della legge n. 99 del 2009;

il progetto è giudicato positivamente dalla Commissione Europea per gli aspetti di innovazione tecnologica e per gli aspetti di forte integrazione degli impianti di cattura della CO2 con le caratteristiche geologiche del giacimento carbonifero, nonché per la opportunità di sperimentare nello stesso sito diverse tecniche di cattura e confinamento della CO2;

i punti di forza del Progetto, in sintesi, sono:

a) il sito del Sulcis ha caratteristiche uniche in Italia per capacità di stoccaggio della CO2 nel Giacimento Carbonifero profondo (circa - 1.000 mt), localizzato in prossimità della stessa centrale. Lo stoccaggio avverrà negli strati profondi del giacimento carbonifero e iniezione negli acquiferi salini sottostanti, con contestuale liberazione e captazione di metano (ECBM enhanced coal bed methane);

b) la sua realizzazione consentirebbe di costruire in Sardegna il polo tecnologico di ricerca, di dimensione europea, per l'energia pulita da carbone, con l'applicazione di tecnologie ad alta trasferibilità industriale e replicabile in altre regioni del pianeta;

c) consentirebbe, inoltre, di assicurare una fondamentale opportunità di rilancio per la Sardegna e in particolare per il Sulcis Iglesiente, in quanto garantirebbe una ricaduta occupazionale in fase di costruzione di circa 2.000 unità e a regime di circa 1.500 unità, (diretti e indotto)

tuttavia, con riferimento alla compatibilità del progetto con le normative comunitarie, la Commissione europea ha invitato il Governo italiano a fornire dettagliate spiegazioni sul funzionamento del meccanismo di finanziamento e proponendo soluzioni alternative al fine di garantire che la misura non costituisca una restrizione alla libera circolazione delle merci nel mercato. Rispetto a tale richiesta sono state fornite dal ministero dello sviluppo economico a Bruxelles argomentazioni, giudicate, per il momento, insufficienti dalla Commissione; il 24 luglio 2012 la Commissione ha inviato un'ultima richiesta di chiarimenti per la quale il ministero dello sviluppo economico dovrà dare le risposte;

il 26 agosto 2012 i minatori hanno occupato la miniera; una trentina lavoratori si è asserragliata a 373 metri di profondità. L'accesso ai pozzi è stato bloccato da cumuli di carbone e mezzi meccanici; la protesta è proseguita con modalità similari nei giorni successivi;

il 29 agosto 2012 il Consiglio della regione Sardegna ha approvato all'unanimità un ordine del giorno sulla vertenza che impegna la giunta regionale a sollecitare il Governo nazionale riguardo l'attuazione alla legge n. 99 del 2009, a sostenere attivamente la vertenza e la lotta dei lavoratori;

nello stesso giorno il sottosegretario De Vincenti dichiara a Repubblica che il progetto di riconversione della miniera di Nuraxi Figus così come è stato presentato non è attuabile a causa degli alti costi, rapportati ai ricavi, ricadenti sulla collettività, promettendo tuttavia importanti interventi nel campo delle infrastrutture del turismo e delle energie rinnovabili con un finanziamento in gran parte della Comunità Europea di circa 350 milioni di euro; il ministro dell'Ambiente Clini invece dichiara al giornale La Nuova Sardegna, che sarà «difficile» la realizzazione del progetto della cattura della CO2 nel Sulcis. A margine della dichiarazione di Clini, Enel rilascia un comunicato in cui esplicita di voler onorare il suo contratto per acquisire carbone dalle miniere del Sulcis, che dovrà essere addizionato con carbone a minor tenore di zolfo. Enel dichiara che è la Regione a dover promuovere un bando di gara internazionale per il progetto CCS dove Enel è un partecipante «non privilegiato»;

le modalità di finanziamento del progetto Sulcis sono analoghe a quelle adottate per finanziare tutte le rinnovabili italiane che hanno un costo annuale stimabile in circa 9 mld di euro all'anno e che il «Progetto Sulcis» peserebbe per ulteriori 200 mi di euro per soli otto anni con importanti obiettivi tecnologici di valenza nazionale ed europea e di particolare rilevanza per il sistema economico della Sardegna;

è imminente la scadenza della proroga di cui all'articolo 12 del decreto-legge 216 2011 Relativa alla pubblicazione del bando di gara internazionale per la individuazione del concessionario -:

quali provvedimenti o iniziative intenda adottare il Governo per la sollecita e definitiva soluzione della vicenda esposta in premessa. (5-07738)