ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07612

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 678 del 07/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: BELLANOVA TERESA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/08/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE 07/08/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 26/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/08/2012

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 26/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07612
presentata da
TERESA BELLANOVA
martedì 7 agosto 2012, seduta n.678

BELLANOVA. -
Al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:


sugli organi di stampa si legge di una questione legata ad un concorso bandito dall'università del Salento per il reclutamento di n. 3 posti di categoria C - personale tecnico-amministrativo, poi annullato e per il quale si è espresso, in questi giorni, il TAR;


dalle ricostruzioni giornalistiche sembrerebbe che il direttore amministrativo dell'università del Salento a settembre 2011 abbia deciso di aprire i plichi e di riesaminare i contenuti degli elaborati dei vincitori. Inoltre, a conclusione del concorso, il 30 dicembre 2011, dopo aver «segnalato alla commissione d'esame gravi irregolarità - come segni di riconoscimento sui fogli, - e soprattutto che i compiti risultassero copiati da manuali di Giurisprudenza presenti su Internet e dal sito di Wikipedia» ha deciso di «annullare gli atti del concorso ricorrendo al principio dell'autotutela. Contestualmente presentò la denuncia alla Procura»;


i tre vincitori del concorso hanno presentato ricorso al TAR contro la decisione del direttore amministrativo di annullare le prove;


circa due settimane addietro il TAR ha emesso la sentenza in merito dando ragione ai candidati, tra le altre, con la seguente valutazione «non ci può essere la sovrapposizione di un burocrate alla valutazione di un organo tecnico che raggiunge il livello di conoscenze necessario (anche) attraverso la pluralità dei componenti»;


per ciò che concerne l'interessamento della procura, nella motivazione della richiesta al gip di archiviazione della denuncia nei confronti della commissione giudicatrice per i tre posti messi a concorso dagli organi di stampa emerge che «non sono ravvisabili ipotesi di reato, dall'abuso di ufficio all'omissione di atti, a carico della commissione»,


in data 4 agosto 2012 sulla Gazzetta di Lecce si leggono le asserzioni del procuratore Motta in merito «innanzi tutto non può non rilevarsi la irregolarità dell'iniziativa del direttore amministrativo (sulla cui legittimità lo stesso presidente della commissione giudicatrice ha formulato condivisibili perplessità) il quale, dopo la conclusione dei lavori della commissione (unico organo legittimato a valutare il merito degli elaborati e la loro regolarità) e dopo l'approvazione della graduatoria finale di merito di cui al verbale 16 dicembre 2009, ha ritenuto di «riesaminare» - in autonomia ed incontrollata solitudine - gli elaborati dei candidati, rilevando alcune anomalie nella stesura grafica degli elaborati il cui controllo esulava dalla semplice verifica sull'approvazione degli atti, di sua competenza, sfociando piuttosto in valutazioni di merito, appannaggio esclusivo della commissione»;


ed inoltre «a voler astrattamente ipotizzare un interesse della commissione ad avvantaggiare uno o più dei concorrenti risultati idonei ovvero a danneggiare uno o più di quelli esclusi (interesse, peraltro, nemmeno adombrato nella segnalazione del direttore amministrativo) è di tutta evidenza che analogo interesse - simmetrico ma invertito - avrebbe potuto astrattamente avere proprio il direttore amministrativo; e tale interesse ben avrebbe potuto costituire il motivo della sua estemporanea iniziativa di «riesaminare» nel merito gli elaborati e di rilevare e segnalare le suddette «anomalie» (volendo escludere l'ipotesi di attribuire a lui l'alterazione grafica delle «minute») al fine di avvantaggiare uno o più dei concorrenti esclusi ovvero di danneggiare uno o più di quelli ammessi»;


il rettore dell'università di Lecce qualche giorno dopo in una intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia chiede che «il Procuratore riapra le indagini»;


le organizzazioni sindacali in un comunicato apparso sugli organi di stampa chiedono che «la Procura avvii un'indagine su tutte le assunzioni, i concorsi e le procedure selettive che hanno portato alla costituzione dei nuovi organi collegiali e le commissioni di Ateneo [...] le varie denunce pubbliche fatte da tempo dalle organizzazioni sindacali in merito alla scarsa trasparenza nella gestione delle procedure e dei meccanismi di reclutamento all'interno dell'Università trovano peraltro una autorevole conferma nel Decreto di archiviazione, emanato dalla Procura della Repubblica di Lecce e confermato dal gip»;


ed inoltre si legge «occorre chiedersi in realtà chi abbia veramente interesse a rifare un concorso, visto che la commissione giudicatrice nominata per rinnovare la procedura era costituita da un delegato del rettore e da un docente fisico di ingegneria e da nessun docente di diritto pubblico pur trattandosi di un concorso per amministrativi». Per le organizzazioni sindacali «una gestione delle procedure concorsuali in incontrollata solitudine crea enorme preoccupazione per gli esiti degli imminenti concorsi banditi dall'Ateneo, per le chiamate di docenti a seguito di procedimenti concorsuali ed anche per le procedure d'appalto dell'edilizia che l'Ateneo dovrà gestire»;


si apprende, poi, che le organizzazioni sindacali nei prossimi giorni raccoglieranno tutti gli elementi circa la gestione dei concorsi e delle altre procedure «per farne oggetto di un esposto agli organismi competenti affinché venga avviata un'ispezione presso l'Ateneo salentino finalizzata al ripristino del rispetto delle norme, delle leggi e della trasparenza rimuovendo le cause della loro scarsa osservanza»;


in questa situazione, a parere dell'interrogante, non si può consentire che aleggi alcun tipo di sospetto sull'università salentina, poiché prima di rappresentare il luogo dove il sapere, l'approfondimento e la conoscenza trovano la loro massima espressione, questa istituzione è l'organo deputato alla formazione delle coscienze critiche dei giovani. Si tratta del luogo nel quale i cittadini si aspettano ed esigono giustamente che siano rispettati i criteri della trasparenza e della meritocrazia -:


se il Governo, per quanto sopra esposto, non ritenga di dover intervenire con urgenza in questa situazione, ai sensi dell'articolo 60, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001, per acclarare che ogni procedura messa in essere all'interno dell'ateneo salentino corrisponda ai criteri della trasparenza e del rispetto delle norme, ciò al fine di dissipare qualsiasi dubbio e restituire tranquillità ai cittadini salentini ed agli studenti che si affidano all'università di Lecce per la loro formazione umana e scientifica. (5-07612)