OLIVERIO e LARATTA. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:
il comitato «Borgo di Piale» e la cittadinanza di Pialese (piccolo borgo collinare del comune di Villa San Giovanni in provincia di Reggio Calabria) seguono ormai con vivo interesse e forte preoccupazione le vicende dei lavori di costruzione della galleria Naturale Piale, facenti parte dei più ampi lavori di ammodernamento della Autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria, VI
o macrolotto;
sotto le case dei pialesi è infatti in corso per la realizzazione di tale opera, uno scavo lungo e complesso, che ha reso letteralmente impossibile la vita dei residenti, con un intero quartiere (nella prossimità di via Spuntone) evacuato per problemi di sicurezza. I lavori, che sono partiti e si protraggono ormai dal 2007, hanno causato ad oggi danni ingenti sia al patrimonio pubblico che dei privati cittadini;
una vicenda che il Corriere della Calabria ha avuto modo di raccontare dalle pagine del suo settimanale n. 48 del 17 maggio 2012, e ripreso nuovamente lo scorso 25 luglio 2012, dal proprio sito internet;
il rischio è che, a causa di questi lavori, si possano verificare crolli da un momento all'altro. Ma il pericolo non viene solo dai muri portanti degli edifici che cedono, ma proprio dal suolo - sottoposto a continui sommovimenti - ad essere diventato instabile;
venerdì 20 luglio 2012, gli abitanti di Piale hanno avuto una nuova conferma: quando una voragine si è aperta a pochi passi dal nucleo abitato (composto da circa 60 famiglie) e proprio sotto via Murat, la strada principale del paese che garantisce i collegamenti con l'esterno, tanto da obbligare gli operai a coprire il fornello con ingenti quantità di cemento filtrato dall'alto. È il cosiddetto effetto clessidra: la terra in superficie frana lentamente dentro il ventre vuoto della galleria;
il nuovo cedimento è solo l'ultimo in ordine di tempo ed è evidente che il fenomeno necessità ormai di un costante monitoraggio. In precedenza, si erano aperti altri due «fornelli», proprio nel cuore del borgo antico;
a fronte di queste allarmanti e serie problematiche, i cittadini e il Comitato Borgo di Piale hanno avuto sempre un atteggiamento improntato alla responsabilità e alla correttezza, alla ricerca di un punto di incontro operando in maniera sinergica insieme all'amministrazione comunale per garantire innanzitutto l'incolumità delle persone e la sicurezza dell'abitato;
la zona in questione rappresenta un territorio che merita di essere ulteriormente valorizzato con interventi di natura architettonica;
finora i lavori di scavo hanno interessato solo la zona sottostante al quartiere evacuato, ma presto l'attività di sbancamento riguarderà invece quella parte di montagna che si trova sotto case ancora abitate; fattore questo che ha generato in questi giorni ulteriore allarme e preoccupazione nella popolazione. Quest'ultima, con in testa Pietro Idone, il presidente del comitato «Borgo di Piale», chiede con forza che di procedere ad ulteriori lavori, vengano eliminati tutti i rischi connessi all'incolumità delle persone e attuati una serie di interventi preventivi con i quali venga messo in sicurezza l'intero territorio comunale. Tale richiesta non è più procrastinabile, visti gli ultimi episodi verificatisi proprio nelle scorse settimane -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative, di competenza intendano immediatamente adottare, alla luce dei gravi danni subiti dal quartiere suddetto ciò al fine di aiutare l'amministrazione locale a garantire la messa in sicurezza a tutela della pubblica incolumità del territorio interessato dai lavori di ammodernamento del VI
o macrolotto dell'autostrada A/3 e di consentire di superare la situazione di emergenza venutasi a creare nel quartiere di Borgo di Piale. (5-07598)