ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07571

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 674 del 31/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: PES CATERINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CALVISI GIULIO PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012
MELIS GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012
PARISI ARTURO MARIO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012
FADDA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 31/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 31/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07571
presentata da
CATERINA PES
martedì 31 luglio 2012, seduta n.674

PES, CALVISI, MELIS, SCHIRRU, ARTURO MARIO LUIGI PARISI, FADDA e MARROCU. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

il piano paesaggistico regionale è uno strumento di governo del territorio che si pone l'obiettivo di preservare, tutelare e valorizzare l'identità ambientale della regione. Al tempo stesso intende proteggere e salvaguardare il paesaggio culturale e naturale con la relativa biodiversità;

in data 25 luglio 2012 il consiglio regionale della Sardegna ha approvato, con i voti della sola maggioranza, le nuove linee guida al piano paesaggistico regionale;

entro tre mesi la giunta regionale dovrà elaborare le norme di attuazione del piano paesaggistico, concordando le modifiche con il Ministero;

le novità introdotte nelle linee guida sono le seguenti:

la fascia costiera non è più considerata un unico bene paesaggistico, permettendo in questo modo di sbloccare lottizzazioni costiere progettate negli anni Ottanta e vietate fino ad oggi;

il paesaggio rurale, pur essendo riconosciuto dalla regione meritevole di tutela e pur avendo la stessa dichiarato di voler contrastare il frazionamento delle aree agricole finalizzato all'edificazione (in particolare nella fascia costiera e nelle aree periurbane), di fatto non viene salvaguardato: non viene fissata infatti una superficie minima per poter costruire (allo stato attuale occorrono 3 ettari per le coltivazioni intensive e 5 ettari per quelle estensive);

si rendono possibili interventi a più di cento metri dai monumenti nei comuni che non hanno elaborato il piano urbanistico comunale;

nei centri storici sono possibili ristrutturazioni degli edifici con meno di 50 anni che hanno infissi o elementi non consoni alle costruzioni d'epoca con la possibilità di aumentare la volumetria del 30 per cento;

qualche giorno prima dell'approvazione del piano paesaggistico regionale il Ministro interrogato ha inviato una nota al presidente della regione per chiedere spiegazioni circa le nuove linee guida;

nella stessa nota il Ministro ha rilevato che da un primo esame delle linee, si evince la «non aderenza» al percorso intrapreso, e si rende necessario un percorso tecnico attuativo congiunto;

nei giorni scorsi il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali durante una conferenza («Costruire il futuro: difendere l'agricoltura dalla cementificazione») ha riconosciuto che il consumo di suolo è un problema grave e quindi prioritario, ponendo l'accento su tre elementi (cibo, bellezza, cultura), ritenendoli le nostre migliori ricchezze;

in tale ottica, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha presentato un disegno di legge «in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo»;

l'articolo 9 dell'articolo della Costituzione «tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione»;

il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modifiche ed integrazioni, denominato «codice dei beni culturali e del paesaggio» ha applicato su tutto il territorio nazionale una disciplina uniforme ed innovativa in materia di tutela del paesaggio, così come previsto dall'articolo 9 della Costituzione;

in data 7 settembre 2006 con decreto presidente giunta regionale n. 82, la regione Sardegna, in attuazione delle disposizioni di cui sopra, ha approvato il piano paesaggistico regionale attraverso le procedure previste dalla legge regionale 25 novembre 2004, n. 8;

come espressamente previsto dal codice «Urbani», la regione Sardegna ha sottoscritto specifica intesa con il Ministero per i beni e le attività culturali attestante la piena conformità del piano approvato con la disciplina di cui all'articolo 143 del citato codice dei beni culturali e paesaggistici;

la pianificazione paesaggistica è materia delegata dal codice dei beni culturali e del paesaggio dallo Stato alle regioni e lo Stato si riserva di vigilare sull'attività delle regioni ai sensi dell'articolo 155 del codice;

le previsioni dei piani paesaggistici, in virtù della tutela costituzionale che realizzano, «sono cogenti» ed «immediatamente prevalenti» su qualunque disposizione difforme anche di carattere settoriale, le ragioni del paesaggio e della sua difesa prevalgono quindi su qualsiasi interesse di natura economica di sviluppo;

le politiche di tutela del paesaggio e della valorizzazione dell'ambiente sono state - con la precedente giunta regionale - tra le più avanzate del Mediterraneo;

l'approvazione del piano paesaggistico regionale ha scatenato le proteste di associazioni ambientaliste (WWF, Italia Nostra, Legambiente, Gruppo di intervento giuridico) -:

quali iniziative intenda assumere ai sensi dell'articolo 155 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni ed integrazioni, e garantire quindi che le ragioni del paesaggio e della sua difesa prevalgano su altri interessi.
(5-07571)