ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07564

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 674 del 31/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: ZAZZERA PIERFELICE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 31/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 31/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 31/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 31/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07564
presentata da
PIERFELICE ZAZZERA
martedì 31 luglio 2012, seduta n.674

ZAZZERA e PALADINI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

la ditta Eco Leather di Monopoli, una delle società del gruppo Italian Leather, è stata per molto tempo l'azienda leader nella lavorazione delle pelli e polo occupazionale della provincia di Bari;

l'Eco Leather è presente a Monopoli dal 1996 ed ha beneficiato di ingenti finanziamenti pubblici grazie alla legge n. 488 del 1992 finalizzata alla creazione di occupazione stabile nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno;

ciononostante i bilanci dell'azienda non sono affatto migliorati visto che «Negli ultimi 4 anni, secondo l'interpretazione aziendale anche a causa dei pesanti costi di personale legati al reparto taglio, si sono verificate passività forti: solo l'ultimo bilancio parla di più di 4 milioni di euro»(La Gazzetta del Mezzogiorno, 24 giugno 2012);

tuttavia ciò è in contrasto con il comportamento dell'azienda che, come risulta all'interrogante, proprio durante questi ultimi tre anni avrebbe assunto nuovo personale;

già nel 2009 la società aveva deciso di delocalizzare nel Sud-Est europeo, ma «Si scatenò una stagione di agitazioni sindacali e di scioperi che, alla fine, portò a una rivoluzione del progetto aziendale: si parlava all'epoca, da parte aziendale, di almeno 200 esuberi. Il tavolo della trattativa si chiuse con un accordo che non solo non produsse sacrifici di personale ma, invece, determinò un riassetto degli inquadramenti e delle qualifiche con premialità per produzione e presenze» (La Gazzetta del Mezzogiorno, 9 luglio 2012);

ad oggi, secondo quanto dichiarato da Dino Petrone responsabile delle risorse umane dello stabilimento di Monopoli, l'azienda è nuovamente in fase di studio circa l'ipotesi di delocalizzare in Romania, dove com'è noto, il costo del lavoro è molto più basso rispetto a quello del nostro Paese. Tale decisione inoltre sarebbe legata ad una strategicità rispetto al business, sempre crescente, del comparto auto;

in realtà non si tratterebbe soltanto di un'ipotesi ed il rischio del trasferimento sarebbe più che concreto visto che, secondo i Cobas, l'azienda avrebbe già cominciato a trasportare i macchinari in Romania. Ad avviso dei sindacati, non sarebbero in pericolo soltanto i lavoratori del comparto del taglio delle pelli, ma anche di altri reparti come la tintura e la scelta crust. I dipendenti coinvolti sarebbero una novantina circa, ovvero un terzo dei lavoratori dell'intero stabilimento;

la situazione appare dunque critica al punto che Filippo Caldara, segretario provinciale dell'UGL Chimici ha già parlato di «allarme sociale»(La Gazzetta del Mezzogiorno, 24 giugno 2012), mentre le maestranze hanno nuovamente aperto lo stato di agitazione aderendo compatte a quattro ore di sciopero per turno, con l'auspicio di modificare le decisioni dell'azienda che non intende utilizzare lo strumento della cassa integrazione ordinaria;

i lavoratori oltre ad essere molto preoccupati per il loro futuro, sono anche in conflitto con l'azienda, la quale secondo il sindacalista Roberto Aprile, dichiarerebbe soltanto le perdite e mai il fatturato reale. «Senza contare la pretestuosità delle motivazioni aziendali arroccate su accuse di assenteismo e scarsa produttività dei dipendenti»(La Gazzetta del Mezzogiorno, 17 luglio 2012);

infine vi è il rischio che la riduzione del personale possa avvenire su base discrezionale, visto che non sono stati indicati i criteri di scelta del personale da licenziare e l'azienda non intende utilizzare lo strumento della cassa integrazione guadagni -:

alla luce dei fatti descritti in premessa, se il Ministro intenda aprire un tavolo di crisi anche valutando i benefici economici pubblici che l'Eco Leather di Monopoli (Bari) ha ricevuto al fine di preservare la stabilità occupazionale dell'azienda. (5-07564)