MARIANI, REALACCI, MARGIOTTA, BRATTI, BRAGA, BENAMATI, BOCCI, ESPOSITO, GINOBLE, IANNUZZI, MARANTELLI, MORASSUT, MOTTA e VIOLA. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
sempre più spesso si verificano in varie zone d'Italia situazioni anomale connesse all'alternarsi di eventi meteorologici estremi di grande intensità e violenza con periodi di forte siccità. Tali eventi sono presumibilmente legati ai mutamenti climatici in corso e sollecitano politiche più efficaci e credibili sia sul fronte della mitigazione dei processi in atto che sul fronte dell'adattamento agli stessi;
secondo alcune dichiarazioni dell'ufficio federale statunitense per i cambiamenti climatici, nell'anno 2012, si assiste «ad un costante incremento di eventi meteorologici come pioggia, siccità, neve, inondazioni e violente tempeste. Il surriscaldamento globale mette seriamente a rischio la salute pubblica». Di fronte a un anno particolarmente caldo è perciò pesante la situazione di molte parti d'Italia relativamente alla disponibilità di acqua;
da recenti rilevazioni dall'Arpa Toscana dei dati pluviometrici le precipitazioni registrate negli ultimi 6 mesi in alcune zone della regione risultano essere inferiori del 50 per cento rispetto al dato del 2011 e addirittura del 70 per cento rispetto al 2010. Mentre per quanto riguarda il bacino padano il Po registra un livello delle sue acque scarsissimo: -6.22 metri rispetto allo zero pluviometrico (dati 16 luglio 2012 - Pontelagoscuro/Agenzia interregionale per il fiume Po). Secca che persiste pressoché dal mese di marzo 2012;
la Coldiretti prevede inoltre un calo fino al 70 per cento delle rese per mais e soia a causa della siccità. Un inverno poco piovoso ha lasciato nella pianura padana la falda acquifera al di sotto del livello storico e l'assenza di piogge primaverili non ha incrementato le portate medie dei fiumi, creando nelle zone già colpite da una riduzione degli apporti idrici una vera e propria siccità;
il deficit di precipitazioni della prima metà dell'anno 2012 è oggi comune a quasi tutte le regioni d'Italia. In vaste aree del Paese infatti l'assenza di precipitazioni, calcolato tramite confronto con le piogge degli ultimi 15 anni, ha raggiunto anche qui valori del 50 per cento in meno;
l'attuale condizione di siccità è successiva ad un anno, il 2011, già caratterizzato da scarsità di pioggia e neve che ha determinato l'uso intensivo di risorse di falda per garantire l'approvvigionamento idrico durante tutta la stagione estiva e i primi mesi autunnali, con un conseguente depauperamento delle stesse risorse;
l'indice di siccità (SPI - standardized precipitation index - Arpa Toscana) 2011, calcolato su base annua, evidenzia ampie aree della Toscana in cui si registra un livello di siccità severo e lo stesso indice riferisce un livello di siccità più alto nel secondo semestre dell'anno, con punte di siccità estrema;
nell'Alta Toscana inoltre le risorse idriche locali (falde, torrenti, pozzi) dopo una breve parentesi dovuta alle piogge tra i mesi di aprile e maggio 2012, sono tornate al minimo o secche, e continua l'allerta per il periodo più caldo dell'anno, con afa record e consumi oltre la media. L'invaso di Bilancino, perno del sistema che disseta le province di Firenze, Prato e Pistoia, è oggi al livello di 247,74 metri sul livello del mare che equivale a 48 milioni di metri cubi; negli stessi giorni del 2003 e 2007 (le altre due siccità degli ultimi 10 anni) conteneva rispettivamente un livello di 69 e 63 milioni di metri cubi di acqua;
stante l'attuale situazione siccitosa, sono aperti da tempo tavoli tecnici e istituzionali coordinati dalla regione e dall'autorità di bacino dell'Arno. Lo stesso gestore del servizio idrico della Toscana centrale, Publiacqua, ha più volte nei mesi scorsi richiamato la criticità delle condizioni delle risorse idriche che da mesi impegnano risorse e personale per evitare disagi ed emergenze -:
oltre alle azioni di contrasto dei mutamenti climatici, quali azioni e quali risorse il Ministro interrogato intenda mettere in campo per attuare politiche di adattamento alle tendenze in corso e fronteggiare l'emergenza idrica in Toscana, ma anche nelle altre regioni. (5-07542)