DI BIAGIO e PAGLIA. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
da uno studio recentemente pubblicato dall'Istituto nazionale per i tumori «Pascale» di Napoli, risulta che, dal 1998 ad oggi, i casi di morte per tumori sono aumentati nel casertano fino al 30 per cento: il 28,4 per cento tra gli uomini e il 32,7 per cento tra le donne. Un dato questo allarmante e soprattutto in controtendenza rispetto ai decessi per neoplasie nel resto d'Italia;
questi dati confermano la stretta connessione tra l'aumento delle patologie cancerogene e l'illecito smaltimento del rifiuti nonché l'inquinamento del suolo e delle acque, anche perché i comuni nei quali si sono registrati i maggiori tassi di mortalità sono, in particolar modo, sulla linea di confine tra Napoli e Caserta, in quello che è tristemente noto come il «triangolo della morte» a causa degli sversamenti di sostanze tossiche e di rifiuti speciali che si sarebbero susseguiti negli anni;
di continuo nell'area a Nord di Napoli e a sud di Caserta, gli invasi e le relative sopraelevazioni vanno periodicamente in fiamme e le diossine che si sprigionano sono probabilmente uno dei fattori (insieme ai veleni interrati abusivamente) che fa incrementare i casi di morte;
il territorio casertano per anni è stato territorio incontrastato per lo smaltimento dei rifiuti tossici ed illegali esportarti dalle grandi fabbriche dei Nord: in particolare, la vasta area denominata lo «Uttaro» risulta una vera e propria discarica a cielo aperto con numerosi scoli che vanno ad inquinare il suolo;
le responsabilità di tale situazione sono, senza dubbio, da individuare nell'incapacità di governo di quei territori;
a ciò si aggiunge il perverso circuito dell'illegalità diffusa che alimenta la malavita organizzata la quale, sui rifiuti, ha costruito, per così dire, la sua fortuna, attraverso un giro d'affari considerevole -:
se, alla luce delle considerazioni di cui in premessa, non ritenga opportuno, oltre che doveroso, promuovere, nonostante il grave periodo di crisi economica che impone tagli sostanziali, un concreto ed efficace programma di bonifica e di «recupero ambientale» dell'intera aerea interessata dallo sversamento dei rifiuti tossici e da una pessima politica di smaltimento dei rifiuti ordinari, anche valutando di inserire l'area stessa tra i siti da bonificare di interesse nazionale avviando al più presto, nel rispetto dell'autonomia e dell'operato della magistratura, eventuali iniziative per accertare i danni all'ambiente connessi allo smaltimento dei rifiuti nel territorio di riferimento.(5-07541)