ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07428

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 666 del 16/07/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/15680
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 16/07/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 16/07/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 16/07/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 16/07/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 16/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07428
presentata da
RITA BERNARDINI
lunedì 16 luglio 2012, seduta n.666

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:


il 24 marzo 2012 la prima firmataria del presente atto ha effettuato una visita al carcere di Foggia accompagnata dai responsabili locali dell'associazione radicale Mariateresa Di Lascia, Antonella Soldo, Elisabetta Tomaiuolo e Dino Tinè; l'ispezione si è svolta alla presenza del comandante della polizia penitenziaria Montanaro e dalla direttrice Maria Consiglia Affatato;


la direttrice ha preso servizio da pochi mesi, dopo aver efficacemente amministrato il carcere di Spinazzola che purtroppo, ad avviso dell'interrogante, è stato chiuso (vedi interrogazione n. 5-05330);


da dieci anni nel carcere di Foggia manca la figura del vicedirettore;


i detenuti presenti sono 710 a fronte di 378 posti regolamentari disponibili; 407 hanno una sentenza definitiva, 182 sono in attesa del 1° giudizio, 60 sono appellanti, 57 hanno fatto ricorso in cassazione, 3 sono gli internati e 1 detenuto è «da impostare»; gli stranieri sono circa il 30 per cento;


il nucleo traduzioni della polizia penitenziaria deve far fronte a tutte le incombenze con 49 agenti effettivamente in servizio, mentre la pianta organica del 2001 - quando i detenuti erano molti di meno - ne prevedeva 64; per comprendere la mole di lavoro sopportata dal nucleo, basti pensare che nel 2011 ha effettuato 2.234 traduzioni di cui 137 solo per ricoveri in ospedale e 684 per visite ambulatoriali; il nucleo effettua spesso traduzioni presso tribunali fuori regione e si occupa del piantonamento in corsia negli ospedali di Foggia (D'Avanzo e ospedali riuniti), Cerignola, Manfredonia e San Giovanni Rotondo; capita frequentemente che gli agenti siano costretti a chiedere l'autorizzazione affinché i detenuti ai domiciliari possano raggiungere tribunale per l'udienza senza scorta a causa della mancanza di un auto di servizio disponibile; ci sono agenti che ancora non hanno goduto le ferie del 2010;


il reparto detentivo ospedaliero pronto da tempo è chiuso in attesa del collaudo;


l'infermeria del carcere è tale per modo di dire in quanto non sopperisce nemmeno alle minime cure, come mettere dei punti di sutura in casi di autolesionismo; i medici della ASL preferiscono mandare i detenuti in ospedale e ciò crea ulteriore sovraccarico di lavoro per gli agenti di polizia penitenziaria; incredibilmente il reparto risulta essere «centro clinico» tanto che nel carcere di Foggia vengono indirizzati detenuti malati prevenienti da altre realtà penitenziarie;


all'ingresso che porta all'ufficio matricola e alle sezioni detentive c'è una parte recintata a causa della caduta di calcinacci dalla facciata che non viene riparata per mancanza di fondi; l'area verde destinata ai colloqui dei detenuti con i figli minori non è utilizzata per mancanza di personale; in 3 delle 4 sale colloqui esiste ancora il muretto divisorio; per incontrare i familiari i detenuti attendono anche un'ora in piccole celle; la chiesa è chiusa a causa di un cedimento delle fondamenta e, per questo motivo, la messa si celebra nel teatro dell'istituto;


all'ufficio matricola ci dicono che ogni giorno ci sono molti nuovi ingressi: «del decreto Severino - afferma qualcuno - non ce ne siamo nemmeno accorti»;


il carcere di Foggia è organizzato in vari reparti:


a) il «nuovo complesso» ha 5 sezioni ognuna della quali è divisa in «lato destro» e «lato sinistro»; qui sono reclusi 202 detenuti definitivi (media sicurezza) in una capienza «regolamentare» di 77 posti; in alta sicurezza ci sono invece 74 detenuti in 20 posti «regolamentari»;


b) nel reparto «protetti» ci sono 11 detenuti ex appartenenti alle forze dell'ordine a fronte di 6 posti regolamentari e 35 «precauzionali» (sex offender e detenuti con divieto di incontro) a fronte di 13 posti; 2 celle sono destinate a detenuti omosessuali mentre i presenti sono 3; i transessuali, invece, vengono destinati direttamente a Napoli dove esistono apposite sezioni;


c) il «vecchio reparto» ha in tutto sei sezioni, una della quali (la II) ospita 75 detenuti definitivi a fronte di una capienza «regolamentare» di 32 posti; nelle altre sezioni ci sono 278 detenuti in attesa di giudizio (indagati e imputati) in 135 posti;


d) nel «reparto reclusione» (per condanne superiori ai 5 anni) ci sono 25 presenti in 34 posti «regolamentari»;


e) ci sono inoltre 3 celle di «accoglienza» per i nuovi giunti che possono ospitare al massimo 12 persone per un tempo di permanenza massimo di 7 giorni;


f) nel reparto «disciplinare» ci sono 4 celle di isolamento singole che, al momento della visita ospitano 2 detenuti;


g) nel reparto «semiliberi maschi» ci sono 23 presenti a fronte di 18 posti regolamentari suddivisi in 3 celle;


h) nel reparto «femminile» ci sono 36 detenute e due bambini in 18 posti «regolamentari»; i bambini si trovano con le loro madri in una sezione «nido» con due posti;


il reparto transito è isolato rispetto al resto della struttura e ciò comporta non poche problematiche organizzative;


i nuovi giunti sostano una settimana in celle apposite prima di essere assegnati in sezione; vengono visitati nell'immediato dal medico mentre la visita da parte dello psicologo avviene anche dopo qualche giorno; nella struttura lavorano due psicologi per un totale di 80 ore mensili (40 ciascuno);


gli educatori dell'istituto sono solamente 2;


le agenti donne sono 12 rispetto alle 25 previste in pianta organica: un agente di sesso femminile fa da sola il turno notturno;


secondo le informazioni ricevute, alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, è prevista la creazione di un reparto psichiatrico anche nel carcere di Foggia;


nel nuovo complesso, in media sicurezza, la delegazione acquisisce informazioni che risultano poi confermate nel prosieguo della visita: la doccia è possibile farla tutti i giorni, ma calda la mattina e fredda il pomeriggio (peraltro durante l'ora d'aria); nella sezione ci sono 4 docce esterne per 70 persone; ogni giorno le ore d'aria disponibili sono 3, le restanti 21 vengono trascorse in cella; le lenzuola per le brande non sono fornite dall'amministrazione e i reclusi devono farsele portare da casa;


una volta a settimana, dicono i detenuti, è possibile utilizzare il campo di calcetto; per i definitivi è possibile seguire i corsi scolastici: scuole elementari, medie e geometra ma, in totale, i detenuti iscritti ai corsi sono solo 60;


i detenuti interpellati nel corso della visita affermano di non avere mai visto il magistrato di sorveglianza; nella cella n. 1, per esempio, ci sono due detenuti definitivi e due in attesa di giudizio;


D.B. afferma di aver inviato decine di lettere al magistrato di sorveglianza senza mai aver ricevuto risposta; A.H. ha presentato domanda per trasferimento colloqui vicino alla famiglia che si trova a Pescara e non può venirlo a trovare; spesso le celle sono sguarnite anche di mobilia essenziale, come nella cella n. 3 dove si trovano 8 detenuti ma sei «bilancette», i piccoli armadi dove i detenuti ripongono vestiario ed altri effetti personali;


nella sezione femminile, si segnalano i seguenti casi: E.O. nigeriana che deve ancora scontare un anno e ha presentato istanza per scontarlo ai domiciliari senza aver ricevuto risposta; E.O. ha tre figli piccoli di 8, 5 e 3 anni che vivono con il padre a Foggia; S. E. anche lei nigeriana, è in attesa di giudizio da un anno e racconta di avere un figlio di dieci anni; D.O. ha molte gravi patologie e un fine pena di tre anni (sottraendo i giorni della liberazione anticipata); ha fatto richiesta di trasferimento a Messina, città dove vivono i figli di 18 e 20 anni e dove potrebbe usufruire del centro clinico del carcere di Gazzi; A. P. deve ancora scontare due mesi e H. A. tre mesi; ambedue hanno presentato domanda per la detenzione domiciliare (L. 199/2010), ma non hanno ancora ricevuto risposta; O.O. nigeriana, si lamenta del fatto di non poter fare telefonate al suo paese d'origine e di non poter frequentare la scuola; «noi - dice amareggiata - non facciamo colloqui, non facciamo telefonate, qui non facciamo niente»;


la direttrice ha riferito alla delegazione di avere numerosi progetti, anche di revisione organizzativa, per migliorare le condizioni di vita e di lavoro; per esempio, intende impiegare i detenuti nei lavori di tinteggiatura delle celle, della costruzione di muretti che separino la zona bagno dalla zona dove sono i fornelli: il progetto dovrebbe essere finanziato entro l'anno; quanto all'organizzazione del lavoro ha rilevato l'esigenza di un miglioramento che passi anche dalla rotazione delle mansioni fra gli agenti; un altro obiettivo è quello di potenziare il gruppo MOF, ovvero la squadra di agenti preposta alla sorveglianza dei detenuti impiegati in attività lavorative di manutenzione; tra gli altri progetti c'è quello teatrale per i detenuti in alta sicurezza, quello di modista per la sezione femminile, un corso di informatica e, ancora per la sezione femminile, quello della produzione di monili di alta bigiotteria; inoltre, nel carcere ci sono già una falegnameria ed una sartoria, dotate di tutti i macchinari, ma completamente abbandonate, che la direttrice vorrebbe rimettere in funzione;


altre zone del carcere necessitano di lavori di ristrutturazione concepiti nell'ottica di una diversa e più razionale sistemazione delle diverse tipologie di detenuti;


nell'ottica di offrire occasioni di lavoro ai detenuti non si comprende molto, ad avviso dell'interrogante, la scelta del provveditorato che ha imposto una ditta esterna per le pulizie;


il 1° comma dell'articolo 75 del decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 30 giugno 2000 prevede che «Il magistrato di sorveglianza, il provveditore regionale e il direttore dell'istituto, devono offrire la possibilità a tutti i detenuti e gli internati di entrare direttamente in contatto con loro. Ciò deve avvenire con periodici colloqui individuali, che devono essere particolarmente frequenti per il direttore. I predetti visitano con frequenza i locali dove si trovano i detenuti e gli internati, agevolando anche in tal modo la possibilità che questi si rivolgano individualmente ad essi per i necessari colloqui ovvero per presentare eventuali istanze o reclami orali. (...) -:


se sia a conoscenza di quanto descritto in premessa e se intenda intervenire per ridurre, fino a portarla a quella regolamentare, la popolazione detenuta nel carcere Foggia;


se e quando intenda intervenire, per quanto di competenza, per colmare il deficit di organico della polizia penitenziaria, degli psicologi e degli educatori;


se e quali iniziative di competenza si intendano assumere per quanto di competenza affinché sia assicurata un'adeguata assistenza sanitaria ai detenuti e l'assoluto rispetto dei livelli essenziali di assistenza;


quando verrà aperto il reparto detentivo ospedaliero pronto da tempo;


se corrisponda al vero la creazione di un «repartino» psichiatrico all'interno del carcere di Foggia;


se siano stati previsti adeguati finanziamenti per le opere di ristrutturazione e per le iniziative trattamentali descritte in premessa;


in che modo intenda intervenire in merito ai casi singoli segnalati in premessa;


cosa intenda fare affinché sia rispettato il principio della territorializzazione della pena;


se abbia mai valutato o intenda valutare la possibilità di utilizzare tecnologie tipo Skype per ridurre il costo delle telefonate effettuate dai detenuti ai loro congiunti;


quali iniziative di propria competenza intenda assumere in relazione alle criticità rappresentate in premessa con riferimento al ruolo della magistratura di sorveglianza;


se il magistrato di sorveglianza abbia prospettato al Ministro le esigenze dei vari servizi del carcere di Foggia, con particolare riguardo alla attuazione del trattamento rieducativo;


cosa intenda fare per incrementare le possibilità di studio per i detenuti;


se intenda intervenire per fare in modo che i bambini detenuti con le loro madri nel carcere di Foggia possano avere nel corso della giornata momenti di vita all'esterno dell'istituto senza vivere 24 ore su 24 l'incubo delle sbarre;


quali provvedimenti di competenza ritenga opportuno adottare al fine di modificare radicalmente le condizioni della vita penitenziaria nel carcere di Foggia, così da garantire finalmente il rispetto dei diritti alla dignità, alla salute, allo studio, alla tutela dei rapporti familiari dei detenuti e di quanto prescritto dall'articolo 27 della Costituzione riguardo alle finalità rieducative della pena. (5-07428)