BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
i primi giorni di marzo 2012 un ragazzo gay di origine brasiliana R.F., di 24 anni si è recato accompagnato da Massimo Frana, un rappresentante dell'Associazione radicale Certi Diritti, all'ospedale di Roma, Policlinico Umberto I, per effettuare una visita medica;
dopo alcune analisi viene diagnosticato che è affetto da sifilide;
il medico del servizio malattie sessualmente trasmissibili, Professor Salvatore Sala, gli prescrive il Benzetacil, farmaco a base di penicillina; secondo informazioni lì raccolte il farmaco, non mutuabile, è stato ritirato da parecchio tempo in tutta Italia e si trova solo all'estero;
il ragazzo accompagnato da Massimo Frana si reca, quindi, presso la Farmacia dello Stato della Città del Vaticano dove le fiale di Benzetacil costano l'una 25 euro;
la prescrizione medica prevede 30 fiale, quindi il costo complessivo sarebbe stato di 750 Euro; secondo quanto detto dal medico della Farmacia esiste anche una versione di quelle fiale senza anestetico al costo cadauna di 6 euro; il ragazzo quindi acquista il medicinale più doloroso e meno costoso per una spesa complessiva di 180 Euro;
lo stesso farmaco in Italia oltre un anno fa veniva venduto a 2 euro a fiala;
dopo aver provveduto all'acquisto del farmaco il giovane si reca presso l'ospedale San Giovanni di Roma per iniziare le iniezioni ma gli viene detto di recarsi all'Ambulatorio della Croce Rossa dove però gli viene detto che l'ambulatorio non esiste più da diverso tempo;
il ragazzo contatta quindi l'Ospedale San Giovanni per chiedere se l'iniezione la può fare la Guardia Medica ma la risposta che riceve testualmente che: «Qui non facciamo queste cose, cerchi un infermiere privato»;
il ragazzo, trovandosi in una situazione sempre più elevata di disagio, si reca il giorno dopo al Policlinico, dove, grazie al volontario aiuto di una infermiera riesce ad avviare la cura a base di iniezioni -:
se sia vero che il farmaco contro la sifilide è introvabile nelle farmacie italiane e si trova ad un prezzo maggiorato di almeno 10 volte nella farmacia dello Stato della Città del Vaticano;
per quale ragione lo stesso farmaco non risulterebbe nemmeno mutabile;
quanti casi di sifilide siano stati registrati in Italia negli ultimi cinque anni e se sia vero che il trend della diffusione della malattia è in crescita;
quali campagne di informazione finalizzate alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili sono state promosse nelle scuole e negli ambienti di lavoro e socialità;
se risulti che nelle strutture sanitarie non si fanno iniezioni in casi di necessità, pur avendo i pazienti il farmaco e la prescrizione medica. (5-07418)