ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07377

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 666 del 16/07/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/11659
Firmatari
Primo firmatario: TOUADI JEAN LEONARD
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 13/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 13/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07377
presentata da
JEAN LEONARD TOUADI
lunedì 16 luglio 2012, seduta n.666

TOUADI e VILLECCO CALIPARI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:


negli ultimi 45 giorni nella regione Lazio si sono verificati fatti criminosi che in misura crescente, hanno fatto emergere la gravità delle infiltrazioni della criminalità organizzata su tutto il territorio. Sebbene negli ultimi mesi siano state diverse le operazioni svolte dalle forze dell'ordine che hanno portato a numerosi arresti e alla confisca di beni per il valore di svariati milioni di euro, la gravità del problema appare ancora molto rivelante; i casi più emblematici sono stati quelli delle operazioni «Verde Bottiglia» e «Hummer» nonché la confisca nel basso Lazio di beni della famiglia dei Casalesi da parte della direzione investigativa antimafia di Napoli il 6 aprile 2011;


sono diversi i casi sospetti di infiltrazione della criminalità organizzata e di fatti di sangue legati a tali attività sui quali la magistratura e le forze dell'ordine stanno indagando. Le infiltrazioni nell'isola di Ponza, nel comune di Fondi, il caso della truffa dei Parioli e non ultimo l'omicidio avvenuto a Roma l'8 marzo 2011 dell'imprenditore Roberto Ceccarelli;


il Sindacato italiano lavoratori polizia (SILP-CGIL) ha pubblicato negli scorsi giorni la mappatura delle organizzazioni criminali presenti del territorio della regione Lazio, lo studio è stato elaborato sulla base del lavoro svolto dalla direzione investigativa antimafia e dall'osservatorio regionale sulla legalità ed è l'ulteriore dimostrazione di quanto attive siano le diverse organizzazioni criminali che, secondo quanto riportato dallo studio, operano nel Lazio: 24 'ndrine calabresi, 16 clan di camorra, 12 famiglie di cosa nostra e due della sacra corona unita a cui si debbono aggiungere gli ex componenti della banda della Magliana e le diverse organizzazioni straniere;


lo studio del SILP-CGIL, grazie all'analisi delle consistenti tracce processuali, ha consentito di far emergere la consistente partecipazione di persone con precedenti per mafia, disoccupate e senza reddito in imprese nelle quali sono utilizzati capitali d'illecita provenienza. Dal suddetto studio si evince che i settori economici di maggior presenza della criminalità organizzata sono quello commerciale (supermercati, autosaloni, ristorazione, negozi abbigliamento), delle imprese individuali nel settore dei servizi, importazione e vendita materiali di telefonia mobile, società immobiliari, imprese per costruzioni destinate ad abitazione;


il procuratore antimafia Giancarlo Capaldo, in una intervista a Repubblica il 10 aprile 2011, sottolinea quanto Roma sia la «piazza ideale» per l'infiltrazione delle organizzazioni criminali. Nell'intervista sottolinea più volte la gravità del problema con particolare riferimento ai settori di maggiore infiltrazione quali: «Commercio e investimenti immobiliari. Il primo in particolare, perché i clan hanno più soldi dei commercianti normali e, in un momento di crisi, questo provoca una forma di concorrenza sleale che permette alla malavita di fare affari d'oro»;


il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, in occasione della presentazione del rapporto annuale sull'azione di prevenzione e contrasto al riciclaggio, alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, avverte che: «Durante le crisi le imprese vedono inaridire i propri flussi di cassa e vedono cadere il valore di mercato del proprio patrimonio. Entrambi i fenomeni rendono le imprese più facilmente aggredibili da parte della criminalità organizzata. Anzitutto - ma non solo - attraverso l'esercizio dell'usura, nelle sue diverse configurazioni. Durante la crisi, dunque, l'azione di contrasto deve farsi più attenta e decisa»;


l'Unità di informazione finanziaria (UIF), ovvero la struttura nazionale incaricata di prevenire e contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo istituita presso la Banca d'Italia nel rapporto 2009 registra una crescita sostenuta del flusso di segnalazioni inviate dai soggetti obbligati. La UIF ha ricevuto oltre 21.000 segnalazioni (oltre il 44 per cento in più rispetto all'anno precedente) e ne ha approfondite e trasmesse quasi 19.000 agli organi investigativi (con un incremento di circa il 41 per cento rispetto al 2008). La tendenza registrata nei primi mesi del 2010 induce a presagire un ulteriore intensificarsi di tali flussi. La ripartizione su base regionale conferma che anche nel 2009 il maggior numero di segnalazioni è pervenuto dalla Lombardia e dal Lazio, che per numerosità della popolazione e intensità di attività economica rappresentano i principali mercati verso cui si dirige il reinvestimento dei proventi delle attività criminali. La contenuta quota di segnalazioni provenienti dalle regioni tradizionalmente considerate ad alto tasso di criminalità trova spiegazione, tra l'altro, in intuibili condizionamenti ambientali;


il problema delle infiltrazioni mafiose nella regione Lazio non è una questione nuova, anzi è stato oggetto, sin dall'inizio della legislatura, di numerose interrogazioni parlamentari al Ministro dell'interno Maroni alle quali, nella maggior parte dei casi, non è stata data alcuna risposta -:

se il Ministro interrogato:


a) non intenda adoperarsi al fine di potenziare le capacità d'organico e di risorse delle forze dell'ordine che si trovano direttamente impegnate, con attività di prevenzione e contrasto, alla lotta alla criminalità organizzata nella regione Lazio;


b) abbia disposto una mappatura puntuale del fenomeno per comprendere e monitorare la penetrazione e l'operato delle mafie nel tessuto finanziario, produttivo e sociale nella regione Lazio ed in particolare nella provincia di Roma anche in applicazione delle disposizioni del piano strategico contro le mafie approvato il 7 settembre 2010 con la legge n. 136;


c) intenda promuovere una convocazione straordinaria del comitato per l'ordine e la sicurezza esclusivamente dedicato alla lotta della criminalità organizzata per quanto riguarda tutte le province della regione Lazio ed in particolare per la provincia di Roma;


d) se il Ministro non intenda prontamente promuovere - in chiave di prevenzione - delle iniziative volte ad informare e sensibilizzare l'opinione pubblica con particolare attenzione a quei settori produttivi, famiglie e istituzioni locali che risultano maggiormente esposti alla criminalità organizzata. (5-07377)