ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07357

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 666 del 16/07/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/16433
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 13/07/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 13/07/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 13/07/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 13/07/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 13/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/07/2012

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 16/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07357
presentata da
RITA BERNARDINI
lunedì 16 luglio 2012, seduta n.666

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:


nel febbraio 2011, il signor Angelo Massaro - condannato in primo grado per omicidio premeditato - viene assolto dalla corte di assise d'appello di Taranto;


avverso la predetta sentenza di assoluzione, la procura generale fa ricorso in Cassazione;


il processo in Cassazione si celebra il 4 maggio 2012; l'udienza termina alle ore 12.00 circa ed i giudici si ritirano in camera di consiglio per emettere la sentenza di cui danno lettura verso le ore 16.00;


i giudici di legittimità accolgono il ricorso della procura generale e annullano con rinvio la sentenza di assoluzione;


il giorno precedente alla celebrazione dell'udienza in Cassazione, ossia in data 3 maggio 2012, sul quotidiano TarantoOggi compare l'articolo di Vittorio Ricapito intitolato: «Delitto di mala, nuovo processo d'appello». L'articolo - che si occupa del processo in Cassazione che sarà celebrato il giorno successivo nei confronti di Angelo Massaro - presenta il seguente incipit: «La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio a nuova udienza davanti alla Corte d'Assise d'Appello la sentenza di assoluzione del febbraio 2011 (...)»;


il giornalista era dunque a conoscenza della decisione presa dai giudici di legittimità prima ancora che si celebrasse il processo innanzi alla suprema corte;


il signor Angelo Massaro, nato a Fragagnano (Taranto) in data 17 giugno 1966, ed ivi residente, fino a poco tempo fa si trovava recluso presso la casa circondariale di Melfi (Potenza), mentre ora è stato trasferito presso il carcere di Catanzaro;


i familiari del signor Angelo Massaro si sono rivolti al Difensore civico dei diritti delle persone private della libertà dell'Associazione Antigone esponendo la seguente situazione del loro congiunto;


detenuto sin dal 15 maggio 1996, il signor Massaro ha subito diversi trasferimenti, presso la casa circondariale di Foggia, presso quella di Carinola, poi di Taranto e Melfi e da ultimo, come menzionato, nel carcere di Catanzaro;


salvo un periodo di due mesi trascorso nella casa circondariale di Taranto nel 2008, questi ha sempre trascorso il periodo detentivo lontano dalla residenza familiare;


tale circostanza e, in particolare, la lontananza dai due figli minori, rispettivamente di 13 e 15 anni, entrambi residenti in provincia di Taranto, implica l'impossibilità di vederli con indubbie conseguenze sia rispetto al recupero e reinserimento sociale del Massaro, sia rispetto alle ripercussioni sullo sviluppo emotivo e relazionale dei bambini;


l'impossibilità delle visite, e dunque degli spostamenti della famiglia da Fragagnano (Taranto) a Melfi (Potenza) prima ed a Catanzaro ora, oltre ad avere motivazioni economiche (i risparmi della famiglia, infatti, sono stati pressoché tutti impiegati per la vicenda giudiziaria), ha purtroppo anche un'altra ragione da ricercarsi nel cattivo stato di salute di entrambi i figli del detenuto;


il più piccolo, infatti, soffre di chinetosi e di gravi stati di ansia al punto che, anche nel periodo di assegnazione provvisoria del signor Massaro al carcere di Taranto dal 19 maggio 2008 al 22 luglio 2008, che si trova a soli 15 chilometri dal luogo di residenza della famiglia, lo stesso bambino, nello spostamento per far visita al padre, aveva difficoltà e malori, seppur a fronte di un tragitto limitato;


le visite specialistiche hanno evidenziato ed attestato l'impossibilità del figlio piccolo a viaggiare (certificato del 24 marzo 2009);


non è esente da problemi di salute il figlio più grande, colpito da depressione al pari del fratellino sempre a causa della lontananza dal padre, e dal non averlo incontrato per un lunghissimo periodo di tempo, come accertato dal tribunale dei minorenni di Taranto;


nel provvedimento datato 28 dicembre 2007 del tribunale dei minorenni si stabiliva la necessità di un apporto psicologico da parte dei servizi sociali consultoriali in favore dei figli «(...) in quanto versano in uno stato di depressione a causa dello stato di detenzione del padre che, ristretto in un carcere lontano, non possono incontrare (...);


il signor Massaro, infatti, dall'aprile 2006 al maggio 2008 si trovava nella casa circondariale di Carinola, e in tal periodo non ha potuto incontrare la sua famiglia per le difficoltà evidenziate: periodo al quale il tribunale dei minorenni fa risalire l'insorgere dei problemi psicologici dei figli;


allo stato, sono quasi due anni che i figli e la moglie del Massaro non hanno la possibilità di far visita al loro congiunto;


la grave situazione di salute in cui versano i figli del Massaro, ha creato anche problemi di salute (e in particolare di depressione «secondaria») alla madre, la moglie del signor Massaro, già seriamente provata da tutta la vicenda giudiziaria del marito;


vi è da segnalare che il signor Massaro, come riportato nelle relazioni di osservazione e trattamento ed anche nelle numerose istanze presentate dallo stesso per il trasferimento presso l'istituto di pena di Taranto - e, in primis, per comprendere le reali motivazioni del suo trasferimento da Taranto a Melfi del 2008 - ha sempre tenuto un comportamento corretto e, in ogni caso, nel pieno rispetto delle regole del carcere di Taranto, nel quale era recluso (come riportato nel rapporto informativo del 5 agosto 2008, inviato dalla direzione della casa circondariale di Taranto all'ufficio di Sorveglianza di Potenza);


proprio in relazione all'ottimo comportamento avuto durante la reclusione, il detenuto in questione ha ottenuto la concessione della liberazione anticipata per un totale di 1.080 giorni (alla data di aprile 2009) ed ha terminato di scontare il regime di alta sicurezza (A.S.) da quattro anni;


il magistrato di sorveglianza di Potenza ha negato peraltro i permessi di visita alla famiglia ex articolo 30 della legge sull'ordinamento penitenziario al signor Massaro in quanto, anche in riferimento al figlio più piccolo, il più grave, seppur afflitto da depressione e sofferenza, non verserebbe in pericolo imminente di vita, né di situazione di eccezionale gravità;


in relazione al caso Massaro, e per favorire il trasferimento del medesimo nella casa circondariale di Taranto, il sindaco del comune di Fragagnano (Taranto), luogo di residenza della famiglia del detenuto, in data 9 aprile 2009 ha scritto una lettera di sensibilizzazione al Ministero della giustizia, al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, all'associazione «Antigone» e all'associazione «Bambini senza Sbarre» -:


se il Ministro sia a conoscenza della situazione riportata in premessa;


se intenda attivare i propri poteri ispettivi al fine di verificare come sia potuto accadere che la decisione della Suprema Corte nei confronti del signor Angelo Massaro sia stata resa nota dalla stampa prima ancora della celebrazione del giudizio di Cassazione e della conseguente lettura del dispositivo;


se intenda far trasferire al più presto, e finalmente, il signor Massaro nella casa circondariale di Taranto, in tal modo rendendo possibili le visite da parte dei suoi familiari e in particolare dei figli e della moglie, afflitti da gravi problemi psicologici a causa della lontananza del loro congiunto;


quali siano, in caso di diniego del trasferimento, le precise motivazioni dello stesso, ivi comprese le ragioni per le quali il signor Massaro sia stato trasferito dal carcere di Taranto alla casa circondariale di Melfi (prima) e al carcere di Catanzaro (dopo), il tutto peraltro dopo appena due mesi di permanenza nel carcere pugliese;


quali provvedimenti intenda adottare per dare piena e concreta attuazione al principio della territorialità della pena previsto dall'ordinamento penitenziario, anche al fine di poter garantire tutte quelle attività di sostegno e trattamento del detenuto che richiedono relazioni stabili e assidue tra quest'ultimo, i propri familiari e i servizi territoriali della regione di residenza. (5-07357)