ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07271

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 660 del 04/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2012
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 04/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 04/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 22/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07271
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
mercoledì 4 luglio 2012, seduta n.660

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

l'Italia vive da tempo un clima di attacco su più fronti alla legge sull'interruzione volontaria della gravidanza, la n. 194 del 1978, ed in generale al diritto alla piena salute riproduttiva, attraverso l'uso secondo gli interroganti strumentale dell'obiezione di coscienza, fino a iniziative quali quella del giudice tutelare di Spoleto che ha sollevato il dubbio di legittimità costituzionale sulla legge di fronte alla Corte costituzionale con argomentazioni ad avviso degli interroganti pretestuose ed infondate;

durante il convegno «Obiezione di coscienza in Italia. Proposte giuridiche a garanzia della piena applicazione della legge 194 sull'aborto», che si è tenuto il 22 maggio scorso presso la sala capitolare del Senato su iniziativa dell'Associazione italiana per l'educazione demografica - AIED e dell'associazione Luca Coscioni per la libertà della ricerca scientifica si sono anche illustrate le misure idonee, a legislazione invariata, atte a contenere il pericolo che sia sempre più pregiudicato il diritto delle donne di interrompere la gravidanza nei tempi e con le modalità previste dalla legge vigente e in grado di assicurarne la piena e corretta applicazione;

è stata inviata il 5 giugno 2012 dalle citate associazioni comunicazione specifica delle misure individuate a tutti i presidenti delle giunte regionali, ai rispettivi assessori alla sanità e al coordinatore della commissione salute della Conferenza delle regioni e delle province autonome affinché emanino atti che, in forza delle responsabilità riconosciute alle regioni, siano vincolanti per tutte le strutture che applicano l'IVG;

il 14 giugno 2012, presso l'ordine dei medici di Roma, si è svolta una conferenza stampa a cura di LAIGA in cui sono stati resi noti i risultati finali di un attento monitoraggio dello stato di attuazione della legge nella regione Lazio emblematico della criticità della situazione in cui versa la gran parte delle regioni italiane;

è così emerso che nella regione Lazio la situazione reale è ben più grave di quanto riportato nella relazione annuale presentata in Parlamento dal Ministro della salute;

nello specifico dal monitoraggio compiuto dalla LAIGA è emerso che:

a) nel Lazio in 10 strutture pubbliche su 31 (esclusi gli ospedali religiosi e le cliniche accreditate) non si eseguono interruzioni di gravidanza, tra queste, due sono strutture universitarie (il Policlinico di Tor Vergata e l'azienda ospedaliera S. Andrea), che dunque disattendono anche il compito della formazione dei nuovi ginecologi, sancito dall'articolo 15 della legge n.194;

b) nel Lazio sono obiettori di coscienza il 91,3 per cento dei ginecologi ospedalieri;

c) se per gli aborti del I° trimestre si può fare in parte fronte alla situazione ricorrendo a medici convenzionati esterni o a medici gettonati, così non è per gli aborti terapeutici, sui quali quel 91,3 per cento di medici obiettori ne rende oltremodo difficoltosa la realizzazione;

d) con il ricorso a medici convenzionati esterni e medici «a gettone» l'obiezione di coscienza scende all'84 per cento, dato comunque più grave dell'80,2 per cento riferito dal Ministro, che non considera nella sua relazione il fatto che una parte dei non obiettori in realtà non esegue l'interruzione volontaria della gravidanza;

nelle province di Frosinone, Rieti e Viterbo non è possibile eseguire aborti terapeutici costringendo le donne ivi residenti alla triste migrazione verso i pochi centri della capitale, sempre più congestionati, o all'estero; verso le stesse strutture romane che assorbono anche la gran parte delle IVG entro il 90° giorno provenienti dal resto della regione;

la criticità della situazione va considerata anche in rapporto al dato dell'età media dei medici non obiettori, molti dei quali sono alla soglia della pensione e non verranno rimpiazzati da nuovi ginecologi, per la totale assenza di formazione professionale, sia sul piano pratico che scientifico;

pacifica giurisprudenza amministrativa (vd. da ultimo la sentenza del Tar Puglia n. 289/10) ritiene ammissibile la possibilità di limitare l'accesso alle strutture consultoriali da parte di specialisti obiettori, quando tale previsione trovi fondamento nei principi di ragionevolezza e proporzionalità e sia finalizzata a garantire il necessario contemperamento tra le diverse istanze coinvolte nel procedimento abortivo;

l'artiocolo 3, comma 3, del decreto legislativo n.216 del 2003 prevede che nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza è purché la finalità sia legittima, non costituiscono atti di discriminazione le differenze di trattamento riconducibili a motivazioni inerenti religione, convinzioni personali, handicap, età e orientamento sessuale, ma giustificate dal fatto che tali caratteristiche personali influiscono sull'espletamento dell'attività lavorativa, in quanto costituiscono un requisito essenziale e determinante ai fini dello svolgimento della stessa;

la situazione descritta vivrà un ulteriore peggioramento nell'immediato in considerazione dell'arrivo del periodo estivo che vedrà molti degli ospedali che attualmente forniscono il servizio ridurre la propria attività;

è compito della giunta, vertice della sanità dei Lazio, adottare ogni misura idonea a garantire la piena efficienza del servizio pubblico di interruzione volontaria della gravidanza come previsto dall'articolo 9, comma 5 della legge n. 194 del 1978;

le associazioni richiamate oltre a denunciare la gravità della situazione hanno individuato molteplici iniziative in grado, nel loro complesso, di attenuare l'emergenza in corso e prevenire la concreta possibilità che di qui a pochi anni la regione non sia più in grado di assicurare l'interruzione volontaria della gravidanza sul proprio territorio -:

se non ritenga opportuno incontrare in tempi brevissimi i rappresentanti delle associazioni richiamate in premessa per avere piena cognizione dei dati e delle proposte elaborate;

se intenda assicurarsi che tutte le strutture pubbliche, nell'obiettivo di assicurare tempi certi e di accorciare i tempi attesa, garantiscano le prestazioni di interruzione volontaria della gravidanza sia essa chirurgica o farmacologica;

se intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, affinché le strutture sanitarie universitarie si impegnino nella formazione degli specializzandi in ginecologia circa le problematiche e le tecniche mediche proprie dell'IVG;

se non ritenga necessario creare un albo pubblico dei medici obiettori di coscienza per consentire ai cittadini la piena cognizione delle scelte operate in tal senso del personale sanitario con cui interagiscono;

se intenda assumere iniziative normative che prevedano per le strutture sanitarie l'obbligo di bandire concorsi riservati a medici non obiettori per la gestione dei servizi di IVG;

se intendano assumere iniziative per promuovere l'utilizzo dei medici «gettonati» per sopperire nell'immediato alle carenze dei medici non obiettori;

se intenda assumere iniziative per derogare al blocco dei turnover del personale sanitario delle regioni laddove i servizi di IVG siano scoperti. (5-07271)