DI GIUSEPPE, MESSINA e ROTA. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
la situazione fallimentare in cui versa Buonitalia Spa in liquidazione, ben nota sia agli interroganti che ai destinatari, anche perché detta azienda è partecipata al 70 per cento dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, desta continuamente motivi di preoccupazione, non ultima l'inchiesta della trasmissione tv «off the Report» trasmessa da RAI 3, domenica 3 giugno 2012;
il servizio di «off the Report» ha evidenziato sia i faraonici costi di gestione di Buonitalia Spa nel corso della sua breve attività, sia le spese spropositate della sua gestione liquidatoria; infatti il liquidatore di Buonitalia Spa, il professore Alberto Stagno D'Alcontres, percepisce un compenso per la gestione provvisoria della liquidanda società pari ad euro 159 mila annui oltre le spese sostenute per lo svolgimento dell'incarico, deliberato il 19 settembre 2011 dall'assemblea dei soci di Buonitalia, di cui si ricorda che il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali è socio per il 70 per cento. Inoltre, secondo quanto riportato nel servizio «off the Report» pare che il professore Alberto Stagno D'Alcontres percepisca 400 mila euro per il suo incarico di liquidatore;
a quanto consta all'interrogante, la società Buonitalia Spa in liquidazione da circa dieci mesi, sta causando una situazione di profondo malessere ai dipendenti, che sono ancora in attesa di conoscere il proprio destino lavorativo, come denunciato di recente anche dalle organizzazioni sindacali competenti; per questo appare poco opportuna, non condivisibile, la scelta del liquidatore di avvalersi, a quanto risulta agli interroganti, di numerosi consulenti esterni di sua fiducia, aggravando oltremodo la situazione patrimoniale, già tanto critica, dell'azienda Buonitalia;
nonostante sia stata accolta dal Governo una risoluzione unitaria, presentata in Commissione agricoltura, nonostante l'attenzione per la tenuta occupazionale del personale dipendente e nonostante le rassicurazioni date in più riprese dal gabinetto del Ministro alle organizzazioni sindacali, in occasione dell'ultima assemblea societaria di Buonitalia, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha cambiato inspiegabilmente rotta ed ha posto le basi per il licenziamento di tutto il personale, avviando di fatto le procedure finalizzate al fallimento;
risulta agli interroganti che presso il tribunale del lavoro di Roma siano già state depositate numerose cause di lavoro, promosse dai dipendenti della Buonitalia Spa in liquidazione. Tali cause di lavoro presso il tribunale di Roma rischiano di aumentare ulteriormente il presunto danno erariale nei confronti dello Stato, in particolare per due procedimenti è già stata fissata la prima udienza per il 20 settembre 2012 e la richiesta di risarcimento danni avanzata dai due dipendenti è di 300 mila euro ciascuno;
in questo particolare momento della vita del Paese appare più che necessario intervenire per interrompere la dispendiosa gestione liquidatoria di Buonitalia e frenare quello che agli interroganti appare uno sperpero di denaro pubblico, come emerso dalla citata trasmissione «Off the Report», promuovendo una verifica estesa sull'operato di chi aveva compiti di dirigenza relativa al settore del controllo di gestione e di rendicontazione -:
se il Ministro, alla luce di quanto espresso in premessa, condivida la linea adottata dal liquidatore di Buonitalia Spa e se non ritenga opportuno avviare una formale verifica interna al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, volta ad accertare eventuali responsabilità relative alle gestioni di Buonitalia, il tutto per la dovuta attenzione verso i diritti dei lavoratori ancora in attesa di chiarezza.
(5-07201)