ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07155

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 653 del 20/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 20/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07155
presentata da
SUSANNA CENNI
mercoledì 20 giugno 2012, seduta n.653

CENNI e SANI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto dichiarato dal Ministro interrogato il danno generato dalla contraffazione nel settore agroalimentare ammonta a 7,9 miliardi di euro l'anno; secondo le associazioni di categoria la contraffazione alimentare costa all'Italia 164 milioni di euro al giorno, e con una seria lotta alla pirateria alimentare si potrebbero creare fino a 300.000 nuovi posti di lavoro;

questa situazione allarmante, che penalizza il Paese se dal punto di vista economico e produttivo, viene confermata dai risultati della recente indagine promossa dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della contraffazione e della pirateria in campo commerciale e agroalimentare;

la procura di Pistoia, nei giorni scorsi, ha aperto un'inchiesta relativa alla contraffazione dell'olio di oliva; in sintesi attraverso alcune sostanze, tra cui la clorofilla aggiunta all'olio di semi, veniva prodotto un falso olio d'oliva poi rivenduto ai consumatori attraverso il «porta a porta» e ad alcuni ristoratori della Toscana, dell'Emilia Romagna e del Lazio;

per questi reati sono state indagate 17 persone ed ispezionati alcuni magazzini ed oleifici. Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati circa 2.500 litri di olio di oliva privi di rintracciabilità, 5.000 litri di olio contraffatto contenuti in silos, circa 73 chilogrammi di clorofilla e 4 barattoli di betacarotene sufficienti per camuffare un'ingente quantità di olio di semi. Al vaglio degli inquirenti c'è anche la posizione di alcuni ristoratori, che avrebbero acquistato l'olio senza preoccuparsi di verificarne la tracciabilità;

il regolamento dell'Unione europea n. 182 del 6 marzo 2009 ed il decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali 10 novembre 2009 «Disposizioni nazionali relative alle norme di commercializzazioni dell'olio di oliva» dispongono, tra l'altro, che debbano essere indicate nelle etichette delle confezioni di olio di oliva le nazioni di provenienza delle olive impiegate;

gli imbottigliatori di olio extra vergine di oliva, quindi, dal 1o luglio 2009, sono tenuti a riportare in etichetta l'origine del prodotto secondo le menzioni riportate nel regolamento stesso nonché a tenere una adeguata contabilità che consenta una corrispondente rintracciabilità;

la legislazione italiana ed europea prevede quindi da tempo norme che obbligano a riportare, nelle etichette delle confezioni di olio d'oliva, non solo il Paese di imbottigliamento dell'olio ma anche le nazioni da cui provengono le olive. Tali indicazioni sarebbero però (secondo le denunce di alcune organizzazioni di categoria) in alcuni casi omesse, e spesso difficilmente visibili per il consumatore;

secondo quanto denunciato dalla Cia «l'economia dell'inganno strangola l'agricoltura italiana: solo all'olio extravergine di oliva le truffe e le sofisticazioni causano danni per 1,5 miliardi di euro l'anno»;

per la Coldiretti «i prezzi pagati ai produttori agricoli crollano per effetto della concorrenza sleale provocata da inganni e contraffazioni (il prezzo alla produzione dell'olio di oliva è calato di oltre il 30 per cento)» nonostante «i consumi di extravergine delle famiglie siano aumentati del 4,2 per cento nel 2012 e la produzione nazionale si sia ridotta addirittura del 6 per cento nell'ultima raccolta»; le importazioni di olio di oliva in Italia hanno raggiunto «il massimo storico di 584 mila tonnellate e hanno superato la produzione nazionale, in calo nel 2011 a 483 mila tonnellate»; «la maggioranza delle bottiglie di olio - riporta ancora Coldiretti - proviene da olive straniere senza che questo sia sempre chiaro ai consumatori» e si «assiste anche ad una forte riduzione della qualità dell'olio in vendita, oltre che a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni»;

sempre relativamente ai dati resi noti dalla Coldiretti l'Italia è «il primo importatore mondiale di olio che per il 74 per cento viene dalla Spagna, il 15 per cento dalla Grecia e il 7 per cento dalla Tunisia»; proprio alcuni dei Paesi coinvolti nella recente truffa scoperta dalla procura di Pistoia;

è noto come per gli alti costi di produzione dell'olio extravergine di oliva e i bassi margini remunerativi, anche a causa di forme di concorrenza sleale, la produzione di olio di qualità rischi di essere progressivamente abbandonata in vaste aree del nostro Paese -:

se sia nelle intenzioni del Ministro promuovere modifiche alle normative attualmente in vigore per accrescere la tutela del consumatore e del produttore da frodi e concorrenza sleale;

se non ritenga opportuno, alla luce di quanto espresso in premessa, promuovere iniziative urgenti e mirate, di concerto con le istituzioni competenti italiane e comunitarie, per prevenire e contrastare il fenomeno della contraffazione dell'olio di oliva, al fine di tutelare il settore produttivo ed i consumatori. (5-07155)