MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
dal giorno 23 maggio il signor Paolo Gabriele è ristretto in una cella dello Stato Città del Vaticano;
la notizia è stata data sabato 26 maggio dal direttore della Sala stampa della Santa sede che ha dichiarato per la prima volta ufficialmente: «Confermo che la persona arrestata mercoledì sera per possesso illecito di documenti riservati, rinvenuti nella sua abitazione in territorio vaticano, è il signor Paolo Gabriele, che rimane tuttora in stato di detenzione»;
nello stesso giorno, non appena appresa detta notizia il primo firmatario del presente atto, a mezzo fax, scriveva al direttore centrale per i servizi agli italiani all'estero del Ministero degli affari esteri, Francesco Saverio Nisio e all'ambasciatore della Repubblica italiana presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco, segnalando che da notizie di stampa si era appreso che un cittadino italiano era stato arrestato e si invitavano «pertanto ad agire con la massima urgenza al fine di rendere visita al detenuto», comunicazione rimasta senza riscontro alcuno;
la comunicazione era dettata anche dal fatto che nello Stato della Città del Vaticano «La forma di governo è la monarchia assoluta», che il «Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario» e che «In qualunque causa civile o penale ed in qualsiasi stadio della medesima, il Sommo Pontefice può deferirne l'istruttoria e la decisione ad una particolare istanza, anche con facoltà di pronunciare secondo equità e con esclusione di qualsiasi ulteriore gravame.» (articoli 1 e 16 della nuova legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano) -:
se sia confermato che il signor Paolo Gabriele abbia la cittadinanza italiana e se abbia una seconda cittadinanza;
se ed eventualmente quando lo Stato Città del Vaticano, nei modi e nelle forme previste, abbia informato le autorità italiane dell'arresto di un cittadino italiano;
quali iniziative di competenza abbia assunto il direttore centrale per i servizi agli italiani all'estero del Ministero degli affari esteri, e/o l'ambasciatore della Repubblica italiana presso la Santa Sede. (5-07144)