ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07094

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 650 del 14/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: NEGRO GIOVANNA
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 14/06/2012


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07094
presentata da
GIOVANNA NEGRO
giovedì 14 giugno 2012, seduta n.650

NEGRO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

la difficile situazione economica che in questi ultimi anni ha colpito i diversi Stati dell'Europa ha avuto ripercussioni molto pesanti anche sugli enti locali italiani che, a causa della medesima crisi e delle riduzioni dei trasferimenti erariali, hanno dovuto rivedere completamente la loro pianificazione economica;

i numerosi provvedimenti legislativi adottati negli ultimi mesi, tra cui anche legge di stabilità per l'anno 2012 e il «decreto Salva Italia» hanno riguardato anche tutti gli enti locali, dalle regioni ai piccoli comuni, a cui è stato richiesto un importante sforzo come contributo degli enti periferici contribuisse alla finalità nazionale di riduzione del debito pubblico italiano;

organi di stampa nazionale (Corriere della Sera di martedì 12 giugno) riportano la notizia secondo la quale, così come riportato dalla Commissione europea, in Italia tra il 2000 ed il 2012 la spesa pubblica è aumentata di 250 miliardi di euro, pari ad un ritmo di quasi 40.000 euro ogni minuto trascorso, e che il peso della spesa pubblica sul totale del PIL è salito nei dodici anni considerati dall'analisi del 5,1 per cento, contro il 3,5 per cento della media dei Paesi dell'euro;

le sacche d'inefficienza sono particolarmente evidenti nelle regioni meridionali, come in Sicilia, laddove, sempre come riportato dal medesimo quotidiano, ogni cittadino siciliano spende 346 euro per mantenere i dipendenti regionali, contro i 66 euro spesi dai cittadini calabresi e i 23 della Lombardia, e dove numerosi enti continuano, nella logica assistenzialista, ad assumere, pur nel rispetto dei vigenti limiti legislativi, dipendenti pubblici;

il Governo Monti, attraverso l'adozione del provvedimento noto come «spending review», conta di tagliare, attraverso dei risparmi di spesa, una cifra compresa tra i 4,2 e i 5 miliardi di euro, pari a circa lo 0,5 per cento della spesa pubblica nazionale annuale -:

se il Ministro interrogato non ritenga opportuno adottare urgentemente tutte le iniziative di competenza in ordine al controllo sulla gestione delle risorse pubbliche nelle regioni dove la spesa pubblica risulta significativamente maggiore. (5-07094)