ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07081

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 649 del 13/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BOSSA LUISA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/06/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 13/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07081
presentata da
LUISA BOSSA
mercoledì 13 giugno 2012, seduta n.649

BOSSA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

lo scorso 7 giugno 2012, un internato nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, nel Casertano, è stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Sebastiano con gravi ustioni su tutto il corpo;

l'uomo è internato nel reparto otto-bis dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa e, per motivi in corso di accertamento, è stato aggredito dai compagni di stanza che, dopo averlo picchiato, gli avrebbero dato fuoco usando una bomboletta di gas;

le sue condizioni sarebbero gravi e riaprono con forza una discussione sulle condizioni di queste strutture che dovrebbero essere di cura ma sono state trasformate in luoghi di terribile reclusione;

nei giorni scorsi, presso l'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, si è recato in visita un consigliere regionale della Campania, unitamente ad una troupe televisiva; è stato documentato uno stato di totale degrado e di abbandono;

il «Filippo Saporito» di Aversa è tra le strutture più grandi d'Europa; vi sono internate poco meno di 200 persone in sette padiglioni; per loro, solo reclusione e quasi nessuna cura, in condizioni di grave rischio igienico, di promiscuità, di mancanza di spazi, e di tutele sanitarie;

la maggior parte delle persone che si trovano nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa hanno commesso piccoli reati: maltrattamenti violenti, estorsioni in famiglia, violenza a pubblico ufficiale; i reclusi arrivano con una misura temporanea di sicurezza che ha una durata minima di sei mesi, ma che in teoria può anche non finire mai, visto che mancano programmi di sostegno alle famiglie e piani di cura presso i dipartimenti di salute mentale;

la mancanza di personale, l'assenza di piani di cura personalizzati, le condizioni di degrado hanno trasformato di fatto l'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa in una struttura di pura reclusione, senza alcun aspetto sanitario, di brutale internamento che non dà speranze, progetti, prospettive, e si traduce in una riedizione moderna dei vecchi manicomi;

l'articolo 3-ter del decreto-legge n. 211 del 2011 fissa al 1o febbraio 2013 il termine per il completamento del processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) in applicazione delle norme già esistenti; entro tale data, le regioni devono organizzare e disciplinare il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, attraverso le aziende sanitarie, con la presa in carico da parte dei dipartimenti di salute mentale dei soggetti attualmente presenti negli ospedali psichiatrici giudiziari;

le regioni appaiono fortemente impreparate rispetto a queste scadenze; esiste una forte preoccupazione: la creazione di nuove strutture, che prefigurino la riproduzione, in miniatura, dei manicomi giudiziari, avallando l'equazione tra sofferenza mentale e pericolosità, che da oltre trent'anni la legge n. 180 tenta radicalmente di rovesciare -:

se il Ministro sia a conoscenza della drammatica situazione dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa (Caserta) e cosa il Governo intenda fare, per quanto di competenza, perché sia rispettato lo spirito della norma che ha voluto creare, negli ospedali psichiatrici giudiziari, luoghi di cura e non solo di reclusione; quali iniziative si stiano assumendo per verificare che si realizzi, senza indugio, la riforma che chiude gli ospedali psichiatrici giudiziari per garantire una presa in carico dei malati da parte dei dipartimenti di salute mentale, in modo da assicurare quel diritto alla cura e al reinserimento sociale, fissato dalla Costituzione e dalla normativa vigente. (5-07081)