ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06961

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 641 del 30/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: TEMPESTINI FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 30/05/2012
Stato iter:
19/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/06/2012
Resoconto DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 19/06/2012
Resoconto TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/05/2012

DISCUSSIONE IL 19/06/2012

SVOLTO IL 19/06/2012

CONCLUSO IL 19/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06961
presentata da
FRANCESCO TEMPESTINI
mercoledì 30 maggio 2012, seduta n.641

TEMPESTINI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

la gravità e il perdurare della crisi economica in atto ripropone con sempre più forza, sia a livello nazionale che europeo, il tema della crescita per uscire dalla crisi dei debiti sovrani e al contempo ridare fiato e slancio all'economia di Paesi «strangolati» dalla crisi prima, e dalle rigide politiche di austerità poi, fin qui imposte soprattutto a livello europeo;

l'obiettivo della crescita, per essere raggiunto, richiede che gli scenari internazionali evolvano nella stessa direzione, battendo i rischi di protezionismo e di guerra tra le monete, lavorando anzi attivamente nel pieno rispetto delle regole del Wto per favorire lo sviluppo e la crescita del commercio internazionale. In questo contesto appare certamente strategico per l'Europa e per l'Italia promuovere la creazione di una zona trans-atlantica di libero scambio tra grandi regioni, quali sono l'Europa e gli Stati Uniti per un verso, ma anche l'America latina;

secondo quanto riportato da notizie a mezzo stampa, dai dati post-crisi sul commercio globale di beni, servizi e attività finanziarie, appare che non ci sia alcuna relazione economica così sviluppata come quella che riguarda Europa e Stati Uniti, che nel solo 2010 si scambiavano beni per 410 miliardi di dollari - con l'Unione europea che esportava in USA beni per 240 miliardi di dollari e ne importava dall'America per 170 - e detenevano un ammontare di scambio di servizi pari a 255 miliardi di dollari;

secondo i dati riportati, inoltre, gli investimenti americani in Europa sarebbero pari a tre volte quelli realizzati dagli stessi Usa nell'intera Asia, mentre gli investimenti europei in America sarebbero di otto volte maggiori di quelli effettuati in Cina e India;

tuttavia, da alcuni studi di settore i grandi volumi di scambi già in essere tra Europa e Stati uniti potrebbero essere assai più grandi qualora venisse approfondita l'integrazione economica Usa-Unione europea, in particolare attraverso una decisa riduzione delle cosiddette «barriere non tariffarie allo scambio»;

mentre infatti i tassi doganali tra i due Paesi sono già tra i più bassi al mondo - mediamente intorno al 3 per cento - il problema più rilevante è costituito da una miriade di differenze di regolamentazione e di pratiche doganali, che incidono tanto sulla protezione dei consumatori, quanto sulla sicurezza alimentare;

del resto, la stessa Commissione europea nel 2009 pubblicava uno studio in cui stimava in modo dettagliato l'entità e il costo delle principali barriere non tariffarie e il beneficio di una loro eventuale riduzione, indicando possibili guadagni di prodotti interno lordo tra i 40 e i 100 miliardi l'anno per l'Europa, e tra i 20 e i 40 miliardi l'anno per gli Usa;

nella lettera inviata il 20 febbraio 2012 al Presidente del Consiglio europeo dai primi Ministri di dodici Paesi europei, tra cui l'Italia, dopo aver ricordato che la crisi che si ha davanti è una crisi di crescita e che è necessario costruire una maggior competitività e correggere gli squilibri macroeconomici, si chiedeva esplicitamente di «dare un'ulteriore spinta politica all'approfondimento dell'integrazione economica con gli Stati Uniti, prendendo in esame tutte le opzioni, compresa quella di un accordo di libero scambio»;

come afferma il professor Daveri in un articolo pubblicato sul Corriere Economia del 30 aprile 2012, «un mercato transatlantico davvero unico sarebbe un modo per dare nuovi orizzonti alla crescita economica, in Europa e in America, facendo concorrenza leale alla Cina senza alzare barriere protezionistiche» -:

quali iniziative diplomatiche urgenti il Ministro interrogato ritenga possano essere intraprese al fine di integrare, approfondire e rafforzare l'integrazione economica tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America;

se ritenga che la negoziazione di un accordo di libero scambio tra Unione europea e gli Stati Uniti sia un'opzione possibile in tempi brevi, e se, per quanto di sua conoscenza, siano già stati convocati tavoli interistituzionali di approfondimento e confronto per l'esame di questo particolare aspetto delle relazioni trans-atlantiche. (5-06961)