ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06958

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 641 del 30/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: BELLANOVA TERESA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 30/05/2012
Stato iter:
17/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/07/2012
Resoconto MARTONE MICHEL ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 17/07/2012
Resoconto BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/05/2012

DISCUSSIONE IL 17/07/2012

SVOLTO IL 17/07/2012

CONCLUSO IL 17/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06958
presentata da
TERESA BELLANOVA
mercoledì 30 maggio 2012, seduta n.641

BELLANOVA. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:


l'impatto che la crisi economica ha avuto sul nostro Paese è di ampia portata. Il Meridione d'Italia soffre, in particolar modo, gli effetti devastanti che la stessa ha prodotto in un territorio che appariva dal punto di vista economico-occupazionale già provato;


lo stesso Rapporto Istat 2012 sottolinea che «il divario fra il Nord e il Sud del Paese è rimasto ampio (l'incidenza della povertà è pari, rispettivamente, al 4,9 per cento e al 23 per cento). Nel 2010, il 67 per cento delle famiglie e il 68,2 per cento delle persone povere risiedono nel Mezzogiorno, dove a una più ampia diffusione del fenomeno si accompagna una maggiore gravità del disagio: l'intensità della povertà raggiunge, infatti, il 21,5 per cento, contro il 18,4 per cento osservato nel Nord (la spesa media equivalente tra le famiglie povere del Sud è pari a 779 euro, contro gli 810 euro e i 793 euro rilevati tra le famiglie povere del Nord e del Centro). Ed inoltre, si sottolinea come «quasi il 70 per cento dei minori poveri vive nel Mezzogiorno, per un totale di 1.266 mila bambini;


nel panorama meridionale particolarmente preoccupante si attesta la situazione del sistema produttivo pugliese che vede coinvolte in modo preponderante le medie e piccole aziende territoriali. Ben 27mila i lavoratori pugliesi attualmente beneficiari dei trattamenti economici di cassa integrazione in deroga. I dati diffusi dall'Inps evidenziano che in Puglia, nel secondo semestre 2011 la Cassa integrazione guadagni in deroga ha raggiunto 11 milioni di ore per 16.128 lavoratori, mentre la mobilità in deroga ha sostenuto 15.315 lavoratori licenziati. Il 30 aprile 2012 la Cassa integrazione guadagni interessava 1.700 aziende e 19.441 lavoratori, ai quali si sommano le 7mila domande di mobilità in deroga presentate all'Inps;


notizie di stampa riportano che a fronte di un fabbisogno necessario per la Puglia di 200 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga, vi sarebbe, invece, da parte del Governo, un intenzione di stanziamento di soli 80 milioni di euro;

in questa situazione delicatissima l'istituto della cassa integrazione in deroga ha assolto, fino ad oggi, alla funzione di tutela della condizione dei lavoratori e di conseguenza delle famiglie pugliesi, che in molti casi sono anche monoreddito, senza il quale si sarebbero registrati, non solo dei drammi meramente economici, ma anche umani e sociali -:


se, in previsione dello stanziamento delle risorse sia stato dato luogo ad un incontro tra il Governo e la regione Puglia per acquisire una visione d'insieme sull'effettivo fabbisogno per gli ammortizzatori sociali in deroga;


se il Ministro interrogato non ritenga utile dover comunicare l'effettivo ammontare delle risorse per la Cassa integrazione guadagni in deroga che si intendano stanziare per la Puglia, su quali basi sia stato compiuto il riparto, se vi siano state contrazioni nello stanziamento ed a quali motivazioni siano ascrivibili, atteso che non si tratta di intaccare benefìci di persone privilegiate, ma di salvaguardare un fondamentale diritto dei lavoratori, che soprattutto in alcune zone del territorio italiano e meridionale, tra cui la Puglia, è stato posto fortemente a rischio dalla crisi in corso. (5-06958)