DE CAMILLIS. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
con la legge n. 88 del 2009 (legge comunitaria per il 2008) il legislatore ha delegato il Governo a rispettare gli obblighi imposti dalla direttiva n. 2007/65/CE che realizzava una profonda riforma dell'impianto in materia di radiodiffusioni televisive. Tale delega è stata esercitata con il decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 44, il quale ha inciso profondamente sul decreto legislativo 31 luglio 2005 n. 177 (ridenominando quest'ultimo come Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici);
con il decreto-legge 16 maggio 2008 n. 85 (convertito con modificazioni dalla legge 14 luglio 2008 n. 121) le funzioni del Ministero delle comunicazioni sono state trasferite al Ministero dello sviluppo economico, il quale, con proprio decreto del 10 settembre 2008, ha definito il calendario nazionale per il passaggio definitivo, suddiviso per aree territoriali, dal sistema di trasmissione analogico a quello digitale;
in base a tale assetto, la fase di transizione, con il definitivo spegnimento delle trasmissioni in analogico (cosiddetto switch off), si sarebbe dovuta concludere nel 2012;
in esecuzione degli obblighi imposti dal predetto ordito normativo, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom) ha adottato prima la delibera n. 181/09 Cons del 7 aprile 2009 con la quale ha definito i criteri per l'assegnazione delle frequenze e, successivamente, le delibere n. 122/10/Cons e n. 366/10/Cons con le quali ha definito, dopo una consultazione pubblica, il «Piano di numerazione automatica dei canali della trasmissione digitale terrestre in chiaro e a pagamento», stabilendo, pure, le modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media audiovisivi autorizzati alla diffusione di contenuti audiovisivi in tecnica digitale terrestre;
successivamente il Ministero ha pubblicato i bandi per l'attribuzione delle numerazioni alle TV locali nella regione Molise, concludendo la procedura comparativa con l'approvazione della relativa graduatoria;
dal 16 maggio 2012 è iniziato, quindi, lo switch off, con il conseguente definitivo spegnimento delle trasmissioni in analogico e l'inizio delle trasmissioni in digitale; definitivamente conclusosi per il Molise il 23 maggio 2012;
tale passaggio ha però prodotto notevoli inconvenienti con determinando profondissimi disagi ad un settore particolarmente sofferente come quello delle TV locali;
innanzitutto si sono verificati notevoli problemi tecnici di oscuramento delle emittenti cagionato dalla sovrapposizione dei segnali trasmessi da regioni limitrofe; problemi che si sono avuti su tutto il territorio nazionale, ma che sono particolarmente gravi in Molise, a causa della sua conformazione orografica e della sua ridotta estensione. Ma quello che è più grave è l'estrema incertezza in cui si trovano i cittadini e le emittenti locali determinata dal caos prodotto da alcune recentissime decisioni del giudice amministrativo;
infatti, in accoglimento di un ricorso proposto dall'emittente Sky Italia, il TAR del Lazio ha annullato le delibere Agcom riguardanti il piano di numerazione automatica dei canali a cui si è fatto riferimento;
il Consiglio di Stato, però, per evitare il caos ha sospeso la predetta sentenza del Tar Lazio, dando prevalenza all'interesse di rilievo pubblico inerente alla regolazione dell'accesso e all'utilizzo dei canali della trasmissione televisiva digitale;
nonostante l'opportuno provvedimento, senza il quale è impossibile l'ordinato passaggio dal sistema analogico a quello digitale, si è venuta a creare una particolare situazione che accentua l'incertezza in cui si trovano le TV locali del Molise;
infatti, in accoglimento di una istanza cautelare proposta da un'emittente pugliese, il TAR Lazio con decreto del 21 maggio 2012 (quando cioè le emittenti molisane avevano già provveduto a spegnere il segnale analogico), disattendendo il descritto orientamento del Consiglio di Stato, ha sospeso il bando per l'attribuzione automatica dei canali LCN in Molise, nonché la relativa graduatoria delle Tv locali approvata dal Ministero dello sviluppo economico;
in questo modo in Molise si è venuto a creare un vero e proprio far west. Da un lato le TV locali non possono ritornare a trasmettere in modalità analogica, dall'altro non v'è più un criterio di attribuzione automatica dei canali, con le ben immaginabili conseguenze;
allo stato, infatti, ogni emittente potrebbe trasmettere il proprio segnale nel canale che ritiene, cosa che ha determinato e sta determinando sempre più un oscuramento quasi totale delle trasmissioni televisive, anche per la sovrapposizione dei segnali -:
se sia a conoscenza della situazione, descritta in premessa, d'incertezza e confusione verificatasi nella regione Molise;
quali urgenti iniziative il Ministro intenda adottare al fine di evitare gravi ricadute sulla già segnata economia regionale con la perdita di numerosi posti di lavoro. (5-06955)