CODURELLI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
il 26 aprile 2012 a nome del Governo la Sottosegretaria per il lavoro e le politiche sociali Cecilia Guerra rispondendo alla interrogazione n. 5-06430 (concernente aspetti contributivi legati al trasferimento all'INPS del soppresso IPOST) dichiarava che:
il personale ex IPOST assegnato al polo specialistico presso la filiale di coordinamento di Roma EUR ha ricevuto, oltre a corsi di formazione a cura della direzione generale in relazione alle diverse attività da svolgere, formazione on the job continua sui nuovi sistemi informatici da utilizzare, in particolare sulla procedura di liquidazione delle pensioni e delle ricostituzioni;
le domande di pensione, accanto alle ricostituzioni contributive, vengono regolarmente evase dall'INPS rispettando i tempi soglia previsti per i fondi speciali;
è stato azzerato l'arretrato giacente in IPOST al momento del passaggio all'INPS;
è in fase conclusiva il rilascio delle procedure informatiche di calcolo nei sistemi informativi dell'INPS;
la filiale di Roma EUR, al fine di salvaguardare il diritto a pensione, sta provvedendo allo smaltimento delle domande, dando la priorità alle richieste dei soggetti più prossimi al pensionamento;
dalla data di costituzione del polo è stato istituito uno sportello dedicato operante con le medesime modalità degli altri sportelli INPS;
in qualità di autorità vigilante il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha agito e agirà nei confronti dell'Inps per migliorarne le performance;
c'è l'attenzione del Governo ad affrontare e risolvere le eventuali problematiche che dovessero presentarsi in futuro;
alla luce delle numerose lettere ricevute da lavoratori ex-Ipost, ancora oggi, i dati e le risposte fornite dal Governo in quell'occasione, sembrano non trovare riscontro e la situazione continua ad essere critica;
le pratiche di autorizzazione ai versamenti volontari sono ancora in forte arretrato: chi ne ha fatto domanda nel 2010 e non è ancora stato autorizzato rischia di non ricevere la pensione nei prossimi mesi;
i bollettini che arrivano non riportano il periodo utile per il raggiungimento del diritto alla pensione, ma coprono periodi maggiori pertanto anche l'importo da versare è superiore. In questo caso gli ex Ipost non residenti a Roma non possono beneficiare della capillarità territoriale dell'INPS, perché il servizio è ancora accentrato nella Capitale, presso il polo specialistico di via Beethoven, 11;
nonostante le rassicurazioni del Governo le altre sedi territoriali possono solamente visualizzare e stampare la situazione contributiva dei dipendenti ex-Ipost senza poter operare;
per quanto riguarda le domande di ricongiunzione, riscatto e computo, tutto è fermo, tanto da non consentire la definizione delle relative domande di pensione;
i patronati ancora non possono accedere all'area della posizione contributiva -:
quali iniziative intenda adottare per garantire ai dipendenti ex-Ipost, la possibilità, così come viene consentito a tutti gli altri cittadini italiani, di poter usufruire di un servizio dovuto da parte dell'ente previdenziale INPS come previsto dal decreto-legge n. 78 del 2010;
se non reputi urgente un rafforzamento del personale dell'istituto al fine di azzerare l'arretrato e per quale motivo le sedi territoriali non siano state ancora messe nelle condizioni di operare sulla situazione contributiva dei detti utenti;
in che modo l'INPS sarà posta nelle condizioni di verificare se gli «esodati» di Poste Italiane rientrino tra i salvaguardati di cui si parla in base al decreto ministeriale in fase di emanazione, in assenza della conoscenza e della definizione delle pratiche che li riguardano.(5-06929)