ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06919

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 637 del 23/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI BIAGIO ALDO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 23/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/05/2012
Stato iter:
24/05/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/05/2012
Resoconto DI BIAGIO ALDO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 24/05/2012
Resoconto FANELLI TULLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 24/05/2012
Resoconto DI BIAGIO ALDO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/05/2012

SVOLTO IL 24/05/2012

CONCLUSO IL 24/05/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-06919
presentata da
ALDO DI BIAGIO
mercoledì 23 maggio 2012, seduta n.637

DI BIAGIO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero interrogato - come tra l'altro evidenziato sul portale di riferimento - «nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la regione Campania»;

il suddetto sistema di controllo «semplifica le procedure e gli adempimenti riducendo i costi sostenuti dalle imprese e gestisce in modo innovativo ed efficiente un processo complesso e variegato con garanzie di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell'illegalità»;

negli ultimi giorni il SISTRI, la sua configurazione operativa e la rete di operatori e dinamiche contrattuali sono stati oggetto di un'inchiesta giornalistica messa in onda dal programma Report in data 13 maggio 2012 e pubblicata dal quotidiano La Repubblica nelle stesse ore rivelando una molteplicità di punti oscuri e presunti illeciti sui quali appare auspicabile un chiarimento;

il progetto del Sistri venne abbozzato nel 2007, originariamente si trattava di definire una rete di dati integrata per i produttori e i trasportatori di rifiuti «speciali pericolosi» finalizzata alla tracciabilità delle dinamiche di smaltimento. A corredo di tale progetto veniva apposto con apposito decreto del Ministro dell'ambiente il «segreto di Stato», poiché - stando alla ricostruzione degli eventi - si ricorreva ad «avanzatissima tecnologia militare»;

il 5 settembre del 2008, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, venne posto il «segreto amministrativo» «sul progetto, le opere, i servizi, e le forniture per la realizzazione del Sistema» che il Ministero interrogato - stando a quanto ricostruito dalla suindicata inchiesta - avrebbe affidato alla «Selex Service management», società del gruppo Finmeccanica con contratto - pubblicato da La Repubblica firmato il 14 dicembre 2009;

la secretazione di cui al citato decreto del 2008, legittimava in base al principio della riservatezza l'aggiudicazione e individuazione del contraente senza procedure di evidenza pubblica;

il citato contratto ha durata quinquennale e prevede per la realizzazione del sistema, la sua manutenzione, nonché la fornitura agli utenti, l'erogazione da parte del Ministero interrogato di 28 milioni di euro annuali a cui va aggiunta una quota variabile tra i 65 e i 70 milioni, vincolata al gettito assicurato da ciascun utente del Sistri attraverso un'iscrizione obbligatoria, la cui inadempienza non è però stata sanzionata per legge fino al dicembre 2010;

le forniture agli utenti constano di due strumentazioni funzionali al software in grado di garantire la tracciabilità dei rifiuti (una chiavette usb per i dati, e una «black-box», scatola nera da collocare nei camion adibiti al trasporto);

l'entrata in vigore del sistema, originariamente prevista per luglio 2011, veniva successivamente prorogata ad ottobre dello stesso anno, per poi essere ulteriormente rinviata. Nel 2011 la «precarietà» del progetto legata al versamento di un contributo obbligatorio in capo alle aziende-utenti per un servizio concretamente mai erogato per la mancata entrata in vigore del sistema ha spinto molti a disertare la contribuzione facendo di fatto crollare l'ammontare dei contributi;

a seguito della débacle dei contributi, non esistendo alcun tipo di «vincolo» contributivo in capo alle imprese-utenti, come evidenzia l'inchiesta de La Repubblica che cita le intercettazioni dell'inchiesta napoletana sulla P4, l'amministratore delegato di «Selex» ha sollecitato più volte il Ministero interrogato al fine di ottenere una disciplina sanzionatoria in caso di mancato pagamento. Tale «sollecito» ha condotto al decreto del dicembre 2010 attraverso il quale è stata introdotta una sanzione fino a 90 mila euro per i mancati pagamenti;

come evidenzia ancora l'inchiesta de La Repubblica la DigitPa ente nazionale per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, incaricata della definizione della spending review sul contratto tra Ministero e Finmeccanica ha evidenziato che le «scelte seguite per il Sistri non sono compatibili con i princìpi di trasparenza»;

il Ministro interrogato - in merito alla questione - ha evidenziato che «il Sistri è un'eredità pesante ma è anche un sistema di lotta alla criminalità. Per cambiarlo serve una legge nuova»;

l'attuale configurazione del SISTRI, con le sue fumose caratteristiche operative e la dubbia capacità funzionale a fronte di un «investimento» da parte dello Stato esoso e impegnativo - sentitamente in questa congiuntura economica - solleva seri dubbi sull'utilità e sulla reale funzionalità del sistema anche in termini di concreta tracciabilità dei rifiuti e di tutela dell'ambiente;

inoltre le discutibili articolazioni evidenziate in premessa mostrano uno scenario desolante, e complesso che solleva maggiore amarezza se inquadrato in un contesto economico gravoso per il Paese in cui dovrebbe essere privilegiata la razionalizzazione e la lungimiranza operativa contro ogni deriva clientelare e affaristica, segnatamente quando tali derive coinvolgono operatori economici come piccole e medie imprese che faticano a sopravvivere e che in questo modo sono le principali vittime di un sistema presumibilmente al limite dell'illecito oltre che dalla dubbia funzionalità -:

quali siano le reali dinamiche che hanno condotto alla nascita e alla strutturazione del Sistri, oltre che la natura del contratto intercorso tra il Ministero e Finmeccanica e quali prospettive vi siano per il futuro in merito alla sopravvivenza del Sistema e la sua eventuale riconfigurazione anche alla luce di quanto evidenziato dalla DigitPa. (5-06919)